Situazione: week end a 300 km da casa per la Cresima del nipote.
Personaggi e interpreti:
Il Cresimando
La Nipotina (sorella del Cresimando)
La Cugina (mamma del Cresimando)
Il Cugino (fratello della Cugina)
Gabriele
Alberto
Io
Arriviamo sabato pomeriggio, dopo aver impiegato 4 ore per fare 200 km (hai presente l’esodo di ferragosto? roba da dilettanti, rispetto al casino che c’era sabato in autostrada), e benedicendo la scelta di fare tappa dalla suocera per spezzare il viaggio e essere sicuri di non metterci in macchina a mezzogiorno. Ci aspetta una domenica pesante: cresima alle 10.30, pranzo in agriturismo, ritorno a Milano. Scopriamo dal Tg che UAU! si dorme un’ora in più. La Cugina, per essere sicura, cambia subito l’ora agli orologi che ha a tiro e punta la sveglia del cellulare alle 8.30 (“che dici, ce lo potremo permettere? Ma sì, và, siamo già tutti docciati…”). Alle 10 i bimbi sono a letto. Noi diamo fondo alle 2 birre cinesi e alla bottiglia di vino avanzate dalla cena. Alle 11 Alberto e la Cugina escono per un tardivo Bancomat, nonché per comprare le sigarette, e, ne sono certa, per una chiacchiera a due accompagnata dal bicchiere della staffa. E io… Quanto segue è la cronaca della mia nottata tra sabato e domenica, quella in cui gli italiani hanno dormito un’ora in più.
Ore 23. Vado a letto, Gabriele è anche lui nel lettone. Attacco a leggere Shopaholic and sister [come promesso mi dò alla Kinsella in lingua originale, ndr], ma mi addormento quasi subito col libro in mano e la luce accesa.
Ore 0.45. Mi sento scuotere, sarà Gabriele. Apro un occhio: è la Cugina. “Giuliana, dormi? Hai il libro aperto, scusa…”. Scuso, metto via il libro. “Metto in carica il cellulare, buonanotte.” “Buonanotte”. Exit Cugina.
Ore 1.00. Cought, cought, cought… Cavolo, la tosse no. E mò chi si addormenta?
Ore 1.30. “Mamma mamma… devo fare la pipì”. Ok, andiamo. Usciamo dalla camera e in corridoio incontriamo il Cresimando. Cresimando: “Che fate?”. Io: “Gabriele deve fare la pipì”. Cresimando: “Anch’io”. Il Cresimando entra in bagno, fa la pipì, esce e torna in camera. Exit Cresimando. Finalmente noi entriamo in bagno. Gabriele fa pipì. Quando siamo di nuovo sulla porta diretti in camera, Gabriele ha ancora un annuncio da fare: “Mi devo soffiare il naso”. Io: “Va bene, tieni” e gli porgo della carta igienica. Gabriele: “Nooo! Abbiamo i fazzoletti di carta!”. Io: “Lo so, Gabri, ma va benissimo anche questa”. Gabriele: “No-o. Li prendo io”. E va in camera a cercare il suo zainetto, dove ci sono i fazzoletti di carta. “Ecco, mamma, guarda”. Io: “Va bene, soffiamo il naso e torniamo a letto”. Soffiamo il naso e torniamo a letto.
Ore 2.15. Driiiiiiin, WOHF! driiiiiiiiii, WOHF! driiiiiiiiiiiiiiiiiin!!!! WOFH!!!! Dev’essere un sogno. Driiiiiiin, WOHF! Invece è il telefono. Driiiiiiin, WOHF! E il cane che gli canta dietro. Driiiiiiin, WOHF! “Al, mi sa che suona il telefono, ma tua Cugina non risponde…”. Alberto: “Beh, mica posso rispondere io…”. Driiiiiiin, WOHF! driiiiiiiiii, WOHF! driiiiiiiiiiiiiiiiiin!!!! WOFH!!!! “Al, mi sa che è meglio se rispondi, tanto sei di famiglia…”. Driiiiiiin, WOHF! Alberto risponde: “Come? Qui, al cancello? Ok, ti apro. No, non ti preoccupare, nessun problema, ecco, non lo sapevo che tua sorella stacca il telefono… sì sì, solo quando prevede di dormire un po’ di più…, ciao, ciao, ci vediamo domani mattina”. Alberto: “Era il Cugino, non riusciva ad aprire il cancello ed è chiuso fuori”. Cancello aperto. Si torna a dormire.
Ore 3.00. Mi sento toccare, sarà Gabriele. Apro un occhio: è la Nipotina. “Ma anche lo zio russa? Per favore, giralo su un fianco, che io non riesco a dormire… Sono andata sul divano della sala perché mia mamma russava, ma da lì si sente lo zio…”. Io: “Guarda, Nipo, che non c’è niente da fare. Anche su un fianco dura 7 secondi a non russare”. Nipotina: “Beh, insomma, provaci, io non riesco a dormire”. Exit Nipotina.
Ore 4.30. “Mamma mamma, mi fai il latte?”. “Ma come il latte, Gabri? È ancora buio, è notte…”. “No, voglio il latte, voglio fare colazione… Posso fare colazione per favore? [questa è una cosa che gli hanno insegnato. Se dice “posso” e “per favore” poi si sente autorizzato a qualunque bestialità, ndr]”. “No, Gabri, non puoi fare colazione a quest’ora. È notte e tutti dormono…”. Con voce impastata, un anticipo di Halloween, Alberto apre un occhio: “Che c’è Gabri?”. Alberto si è svegliato! Che stia male???!!! Io: “Al, va tutto bene?”. Alberto: “Umpf!”. Va tutto bene. Io: “Andiamo Gabri, prendiamo un bicchiere d’acqua e torniamo a dormire”. Gabriele: “Sì, però nel biberon”. Io: “Ok, nel biberon”. Andiamo in cucina. Incrociamo il Cresimando ma sembra un sonnambulo, manco ci saluta. La Nipotina non è più sul divano in sala, chissà dov’è andata. Beviamo e torniamo a letto.
Ore 6.40. “Mamma mamma posso avere il latte col cocciolato [sì, cocciolato, non è un refuso, è gabriellese, ndr] nel biberon, per favore?”. “Gabri, ma…”… Vabbè, che ne parliamo a fa’. “Sì”. Latte, senza cioccolato. Torniamo a letto.
Ore 7.30. DRIIIIIIIIN! DRIIIIIIIIN! DRIIIIIIIIN! Ahò ma che è???!!! La sveglia del cellulare della Cugina??? Ma non aveva cambiato l’orario? “E che ne so, si sarà sbagliata” “Ho capito che si è sbagliata, ma l’ha pure lasciato in carica qui!” “Stordita”. Questa volta non ce la posso fare. Ho l’occhio pallato, guardo il soffitto e rimpiango di aver messo piede sulla A1. Anzi, di essere uscita di casa. Anzi, di essere uscita dall’ufficio. Anzi… Gabriele dorme beato, con la testa incastrata nell’incavo del mio collo e i piedi nell’orecchio di Alberto. Proviamo a farci almeno una mezz’ora. Di sonno. Tutta filata.
Ore 8.10 “Amore, ti ho portato il caffé”. Il caffé a letto è una delle cose che amo di più al mondo, purtroppo non condivisa da mio marito. Perciò, quando lo fa, è perché davvero ha avuto un pensiero molto più che carino. “Grazie, amore!”. “C’è un po’ di latte perché non è decaffeinato”. Da qualche anno il caffé normale mi fa stare male. “Va bene, tanto ho un sonno…”. Alberto: “Guarda, ho dormito malissimo”. Io: “…”. Alberto: “Questi cuscini sono scomodissimi”. Io: “…”
Ecco. Per fortuna è cambiata l’ora, così abbiamo dormito di più.
5 commenti:
L'ho detto io che è tutta colpa della kinsella. Ma come diavolo ti è venuto in mente di portarti in "vacanza" un libro (?) e per di più in inglese!!!
P.S. Quindi è proprio vero che passati i due anni quando si va in trasferta si dorme col pupo in mezzo???
ciao! non è obbligatorio dormire col pupo in mezzo, di solito ci tiriamo dietro il lettino da campeggio. invece in albergo dorme nel letto singolo normale, gli piace un sacco, si sente grande. e ogni tanto mi dice: "mamma, stasera andiamo in albergo?"
invece il libro della kinsella è scorrevolissimo, del resto l'ho preso apposta perchè è scemo!
esilarante! e meglio di un cortometraggio! Hai mai pensato di fare la sceneggiatrice? Accanto ai CESARONI proporrei la sit com "A casa di Giuliana"...
Un bacione
Gra
Molti di noi hanno con frequenza varia giornate o nottate diciamo buffe (per chi ne è spettatore).
Molti di meno hanno poi la capacità di cogliere gli aspetti salienti e divertenti (sempre per chi ne è spettatore) e tradurli in una piccola storia.
Lemoni ti ha suggerito una soluzione, io quella di scrivere un libro. Entrambi pensiamo che potrebbe funzionare, evidentemente.
E tu?
Ciao
E io? Mi sono spesso immaginata a passare la mia età matura scrivendo, via dalla pazza folla - ma non troppo, se no poi che scrivo?. Comunque, ora come ora, non saprei da dove cominciare. Se però voi avete dei suggerimenti, sono ben accetti!
E comunque grazie, grazie, grazie... Mi date una carica fantastica!
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