lunedì, marzo 19, 2007

Giovanni e il sito da 4 tonnellate

L’intenzione era di andare a vedere la mostra di Giovanni. Poi, quando siamo arrivati a Bergamo, quattro adulti e due bambini, Giovanni ci ha portato in trattoria. Non saprei ripetere dove fosse, la Trattoria dell’Alpino, però abbiamo mangiato bene. Se passate da quelle parti non fatevela sfuggire (vabbè, chiedete informazioni, mica posso sempre dirvi tutto! Perché io ho cercato, ma in rete ce n’è una le cui foto non somigliano nemmeno lontanamente a quella dove sono stata ieri), ma tenete presente che sarà necessario armarsi di un bel po’ di pazienza. Noi siamo usciti dopo due ore e mezzo, avendo preso un piatto a testa e il dolce (il caffé al banco perché non ne potevamo più). E dopo che fai, vai alla mostra, che non c’è parcheggio, e ci sono i carri che sfilano, e dobbiamo essere a Milano per le 7? Meglio una passeggiata nel bosco, alla mostra torneremo. Forse. Se no Giovanni ci manda le foto.

Giovanni non è solo un artista. In realtà fa il gruista in una fonderia, ma anni fa era art director in una web agency. A un certo punto ha deciso che non ne poteva più di star dietro a clienti schizofrenici e colleghi primedonne e ha mollato tutto, al grido di “Voi fate quello che volete, io vado a lavorare”.
Il suo lavoro dà certezze matematiche: dura sempre 8 ore (ci ha raccontato di una sola volta in cui ha fatto un’ora di straordinario, perché c’era la neve e si andava a rilento), sa sempre perfettamente quello che deve fare (“spostare le cosa da qua a là”), non varia al variare dell’umore di chi gli sta attorno.

Ieri però diceva che adesso si sentirebbe anche pronto a tornare a fare quello che faceva prima. Mettendo alcuni paletti:
1. che gli diano 2 mouse (“come i comandi della gru, che non sono più abituato a usare solo una mano”)
2. che gli lascino fare siti di almeno 4 tonnellate di peso (“come si chiamano le tonnellate? Giga, tera…? Ecco, almeno 4, se no non se ne fa niente”)
3. che gli affidino i clienti più difficili, quelli che non vuole nessuno (“so io come trattarli, datemeli, datemeli…”)
4. che gli facciano coordinare un po’ di persone (“già me li vedo, tutti delicatini, che difendono la loro creatività. Creatività???!!! Non la chiameranno mica lavoro?! Botte, e fare pagine, che non è mica lavorare, questo è divertirsi!”)

Ecco, io non lo so se Giovanni tornerà mai a fare l’art, e sospetto di no. Ma sono sicura che se ciò dovesse avvenire, ci si divertirebbe un sacco!

17 commenti:

Anonimo ha detto...

e lavorare con lui sarebbe uno spasso... o forse no, proprio no! :-/

Anonimo ha detto...

Mi sa che per l'attuale mercato del finto lavoro, Giovanni è out.
E lo dico veramente col massimo rispetto.
E fare il gruista dev'essere molto più fico che stare chiuso in un ufficio anche con 85 mouse per mano!!!

Giuliana ha detto...

brigida: il divertimento ovviamente non sarebbe nel fatto di lavorare con lui, quanto nel vederlo lavorare con gli altri

meringa: chissà, magari in un rigurgito di realismo, dopo essersi atteggiati a medici in prima linea, i nostri colleghi potrebbero, oggi più di ieri, iniziare a prendere in considerazione l'idea di lavorare. i 2 mouse invece servono solo a conservare la manualità: giovanni è l'uomo più lontano dalla figaggine che io conosca (pur essendo un bel figliolo, la foto non gli rende merito)

pOpale ha detto...

Caro Antonio ho due mouse e non cambia niente, uno non è mai attacato alla presa giusta ;)

Giuliana ha detto...

ale, veramente era giovanni, antonio stavolta non c'entra

Bloggo ha detto...

un gruista può dirsi ancora uno della classe operaia? mi vengon delle domande 'sti giorni che non so come mai, forse ho mangiato pesante. giovanni mica lo conosco ma già mi è simpatico, io lavorerei con lui.

Giuliana ha detto...

bloggo, sì, può dirsi, assolutamente può dirsi. e giovanni è molto simpatico, sississì

pOpale ha detto...

ma allora da qualche parte c'era un Antonio ???!!!
E' la vecchiaia che bussa alla mia porta e io continuo a non sentirla, sarà il momento di mettere su un cornetto acustico ?
Buona serata e salutami Giovanni o Giacomo e le loro gru ;)

Anonimo ha detto...

Comunicazione di servizio.
Giovanna, non sono maleducato, solo che non riesco ancora a rispondere ai commenti.
Un bacio e grazie.

Anonimo ha detto...

@ Giuliana:
il tuo post potrebbe essere la 2° puntata del mio http://marketingpark.blogspot.com/2007/03/il-futuro-dietro-le-spalle.html
al quale L'Imprenditore ha fornito un ulteriore approfondimento sul suo blog.

Capisco Giovanni perchè ogni tanto anch'io medito di tornare alle mie origini nel settore Credito.

Ciao

TZ

Giuliana ha detto...

tiziana, sì, in effetti c'è molto di quanto dicevi nel tuo post. magari giovanni è stato un po' radicale nella sua scelta. vado a leggere il post dell'imprenditore, grazie della segnalazione

Anonimo ha detto...

Tiziana?

Giuliana ha detto...

ehm... ci deve essere un virus nella rete che fa casino con i nomi... titti :)

Anonimo ha detto...

Giovanni lo conosco bene (ci ho lavorato assieme) e secondo me deve continuare a fare quello che fa che sicuramente lo fa bene.
sinceramente non ce lo vedo a tornare a fare l'art director, comunque nel caso un cliente bello "peso" lo conosco (e lo conosci anche tu...)

Giuliana ha detto...

@andrea: ho conosciuto giovanni in un contesto del tutto diverso, come artista (ha fatto per noi delle cose bellissime), ma so che siete stati colleghi. anche secondo me "non ci sta dentro" a tornare a fare l'art, ma forse, in fondo, quando lo dice non lo pensa davvero. di certo c'è che gli molto la serenità

Anonimo ha detto...

anch'io ormai lo considero artista e non come art director, comunque non volevo assolutamente dire che deve fare il gruista perchè non era un bravo art director, tutt'altro (certo la sua creatività era abbastanza difficile da convogliare).

puoi rivedere l'ultima tua frase della risposta al mio commento?
"di certo c'è che gli molto la serenità":
cosa volevi dire?
forse "di certo c'è che gli MANCA molto la serenità"?
o forse "di certo c'è che gli ONVIDIO molto la serenità"?
o cosa?

Giuliana ha detto...

ops! non ricordo la frase precisa, ma quello che avevo in mente è che lo vedo molto sereno, e forse per questo sì, un po' lo invidio. Buona Pasqua a te a alla tua famiglia!