lunedì, novembre 12, 2007

Mettiamoci una croce sopra

Ma che cosa aspettiamo a mettere una bella lapide di marmo su questo campionato di merda?

16 commenti:

Gianluca ha detto...

Io eliminerei anche quelli cha fanno negli oratori. Vedo troppo "gasati" i ragazzi e soprattutto anche i genitori.

Giuliana ha detto...

beh, quello magari mi sembra un po' esagerato. in fondo il calcio è comunque uno sport che puoi giocare ovunque e con mezzi minimi. il problema sorge quando diventa professionistico e la passione va fuori da ogni logica.

marge ha detto...

Gli si dà troppa importanza...........non si puo più nemmeno considerare uno sport,è solo spettacolo....e che spettacolo si è visto ieri...........

Giuliana ha detto...

suysan, è vero. e ora anche come spettacolo lascia a desiderare

Enrico Bianchessi ha detto...

@ Gianluca: beh, non esagerare; io non sono certo un cattolico di riferimento, ma se parliamo di contesti educativi per lo sport francamente, per la mia esperienza personale, non posso che prenderli ad esempio. Che poi qualche fanatico salti sempre fuori, purtroppo è una dura legge.

Anonimo ha detto...

Posso dilungarmi? (Nel mio blog mi sono ripromesso di non toccare questi argomenti)

La morte del tifoso laziale non ha nulla a che vedere con il calcio.
Quello che è successo a Roma non ha nulla a che vedere con il calcio. Quando ieri sera il tg de La7 ha cominciato a mandare in onda in diretta i casini di Roma, ho detto a mia moglie: qui c'è qualcosa che puzza. Non a caso i magistrati hanno aperto un fascicolo per terrorismo.
Il tifoso della Lazio era un pretesto che è arrivato come il cacio sui maccheroni per creare il disordine. Ci sono troppi neonazisti e neofascisti sdoganati a cui importa destabilizzare lo Stato ed in parallelo il sindaco di Roma come leader di un partito che fa paura alla destra.
La gazzarra di ieri sera non è altro che la continuazione dei raid alla baraccopoli rom della settimana scorsa.
Giuliana, tu che puoi, tieni d'occhio quello che succederà ancora a Roma nelle prossime settimane, e poi mi dirai se ho ragione (non ho i capelli bianchi per niente).

Anonimo ha detto...

Dimenticavo: nello specifico, io farei tutte le partite di calcio prossime venture a porte chiuse, fino alla fine dei campionati. Ma gli interessi delle società...

Giuliana ha detto...

@enrico: sottoscrivo tutto quello che dici a proposito dei ocntesti educativi e del fatto che possono saltar fuori fanatici ovunque. è chiaro che qui si parla di altro.

@maurice: ok sulle cause, ok sul fatto che il calcio non c'entra niente con quello che è successo domenica. però, evidentemente, chi è sdoganato per davvero sono proprio i tifosi, ai quali si può addossare di tutto perchè, si sa, sono capaci di tutto. e allora chiudiamolo qui, questo porto franco. trovo scandaloso che nonostante i disordini si sia giocato lo stesso, domenica, così come trovo scandaloso che domenica prossima la serie A giochi. la nazionale? e chissefrega, con tutto il rispetto. il calcio è diventato un enclave di violenza senza nessun controllo. tutto è permesso in nome della passione per il gioco e della passione per i miliardi che girano. signori, mi sembra che si stia esagerando (senza contare, perchè di nuovo chissenefrega, la ben magra figura che stanno facendo i campioni del mondo con il mondo).
il resto del campionato? a porte chiuse mi sembra il minimo, ma io lo chiuderei qui. del resto, se non è stato chiuso con calciopoli, non vedo proprio perchè dovrebbe avvenire ora.
e quanto ai soldi che ci sono in ballo, non siamo stufi di questo genere di episodi a cui i famigerati 22 in mutande si prestano da alibi? io sì.

pOpale ha detto...

Non sono mai stato un amante del calcio. E come ho commentato a Brigida il mio ricordo delle domeniche nel "pallone" è di 25 anni fa quando quindicenne uscendo da casa per raggiungere degli amici sono stato aggredito da un gruppo di tifosi(?) che usciva da un derby capitolino (non scriverò la squadra perchè non centra) che mi hanno sottratto il portafolgi e una sciarpa (marrone) urlando che facevo parte degli ultrà dell'altra parte... io non ho mai tifato per nessuna squadra. La morte del ragazzo tifoso della Lazio non centra con il calcio ma sono fermamente convinto che per alcuni il tifo sia divenuto una valvola di scarico di tensioni accumulate durante la settimana a cui non basta il classico "sfottò" che hanno bisogno di un nemico su cui sfogare le proprie frustrazioni il tutto condito da una criminalità dilagante e un odio verso le istituzoni. Anche se chiudessero gli stadi e i campionati fossero trasmessi solo in tv il problema della "cieca" violenza fine a stessa cercherebbe altri sfoghi. E' un problema che bisognerà risolvere o temo che saremmo sopraffatti da bande di "Warriors- guerrieri della notte" che aspettano di fronteggiarsi.

Giuliana ha detto...

@ popale: capisco che la violenza debba avere degli sfoghi, ma non è accettabile che un contesto come quello dello sport, che dovrebbe essere un simbolo di quanto c'è di sano in una società, possa diventare uno di questi sfoghi. io non sono una sportiva, e quindi forse non riesco a comprendere cosa possa portare delle persone con una vita normale a diventare animali in nome di una passione sportiva. parlo come cittadina, e come cittadina non sono disponibile ad accettare oltre queste mattanze. chiedo troppo?

Annachiara ha detto...

In attesa di riprendere intanto fermano la B e la C. A chi cacchio serve? Mi domando.

Anonimo ha detto...

Sacrosante parole e non farei giocare nemmeno il prossimo.

Quello che è successo Domenica scorsa ha poco a che fare con il calcio a cominciare dall'uccisione del dj, però questa prepotenza delle curve, gestite e manovrate da gente ignorante e violenta è qualcosa di intollerabile.

Del resto questo calcio ha il tifo che si merita.

ruben ha detto...

Cosa aspettiamo? Aspettiamo che Liguori, Piccinini, Mughini & company, passino per caso di lì, così sotto la lapide inseriamo anche loro.
:-)

Laura ha detto...

Aggiungerei anche Mosca e il relativo pendolino...

Anonimo ha detto...

Io sono anche di parte...non lo sopporto più il calcio in ogni dove.... :(

scrittricexcaso ha detto...

capisco perfettamente ciò che vuoi dire..io vivo nel calcio avendo il figlio più grande che lo pratica ed anche se siamo a partite di ragazzini di 11anni ok tesserati ma di 11 dico 11 anni non ti dico quello che sento e che vedo.L'anno scorso c'era una squadra di genitori indemoniati da ultrà...ho avuto così tanta paura che appena l'arbitro ha fischiato la fine della partita ( ed ho pregato tutto il tempo che finisse in pareggio o x una nostra sconfitta ...) ho preso Teo e siamo andati subito via ...questo è l'esempio che si da ai ragazzi fin da piccoli e poi ci meravigliamo di quello che fanno da adolescenti fuori o dentro il campo???
Spero proprio che Teo passi al tennis...saluti