giovedì, aprile 02, 2009

Food4Place, ovvero: il lavoro da casa è una cosa da uomini

Ci sono aziende che lo fanno in modo sporadico. Altre invece che ne fanno un presupposto e una strategia finalizzata all’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei collaboratori. Io l’ho fatto in passato, e funzionava. Ora si sto riprovando. Ed è una tragedia.

Dice: ma come, non è l’ideale per una mamma? Ideale un caxxo. Ad esempio, in questo momento sto cercando di scrivere, aggrappandomi a pensieri sconnessi con le unghie e con i denti, mentre l’aerosol di mio figlio – a casa con la bronchite per la seconda settimana – spara fuori vapori rumorosi, i barbapapà impazzano al volume di una vicina sorda e mio figlio, incurante della mascherina, parafrasa una pubblicità e mi urla: “Alzati da quel computer, pensi solo alle email!”.

Ma oggi è ancora di lusso. Due giorni fa, lo confesso, ho pensato a una soluzione definitiva, eventualmente sforando nel penale. La scena è la seguente: sono circa le 16, gli accordi con Gabriele sono che appena arriva la tata si spegne la TV (allora, questa la devo spiegare. La tata ha un sacco di riserve sul fatto di rimanere qui dal momento che ora sono a casa, e la sua politica pedagogica esclude la TV. Quindi, per evitare di farla sentire “di troppo”, niente cartoni quando c’è lei). La tata arriva. Si spegne la TV. Io vado in camera mia a lavorare. Devo finire delle cose e poi uscire per alcune commissioni. Nel frattempo la colf ha aperto tutte le finestre e tutti gli armadi, e si sta aggirando furiosamente armata di aspirapolvere, ovunque nello stesso momento. Faccio in tempo ad aprire una mail che sento mio figlio ululare: vuole vedere un altro cartone. La tata cerca di convincerlo, lui non ne vuole sapere e sale nella mia stanza. Cerco di prenderlo con le buone. Non ne vuole sapere: è fermamente intenzionato a delegittimare la tata. Frustrazione. Inebetimento. Rabbia. Dopo un quarto d’ora scendiamo, la tata ha la faccia di una che vorrebbe essere altrove. Io medito larghe prebende per far sì che ciò non accada. Gabriele si è un po’ calmato, ma sta prendendo a racchettate il divano. Decido di togliermi di mezzo. La tata lo convince a racchettare i cuscini, così li sprimaccia per bene. Esco con la morte nel cuore. La colf mi lancia un’occhiata vuota di senso. Per me, non per lei.

La verità è che il lavoro da casa è una cosa per gli uomini. Perché le donne finiscono sempre con l’infognarsi in improbabili faccende casalinghe, e se i bambini si ammalano il lavoro da casa diventa una forma evoluta di arresti domiciliari.

Insomma, io non ci sto dentro.

Metto un annuncio:

Cerco posto in cui lavorare, meglio se zona Milano centro o sud, se ci fosse anche una connessione wireless a cui attaccarmi sarebbe il massimo (ma se non c’è va bene lo stesso). Siccome però uscire di casa significa far lievitare il costo della tata, propongo uno scambio in natura: io cucinerò per il mio ospite e per la sua famiglia una cena la settimana, più, a richiesta, lasagne e chili in comode monoporzioni da congelare.


Che ne dite, potrebbe funzionare?

17 commenti:

Costanza ha detto...

consigli da una che ci è già passata: il l'ufficio ce l'avevo fuori casa, ma poi metti in conto la bolletta per l'adsl, doppi aperché ce l'ho anche a casa, il riscaldamento, spese etc etc... fai due conti e capisci che forse è meglio lavorare da casa.
scleri, è ovvio, quando i bambini sono a casa, io non ho per ora sconfinato nel penale, come dici tu, ma ci sono andata molto vicina, causa malattie dei bambini e scioperi dell'asilo. a proposito, lunedì sciopero asilo. se anche avessi un ufficio dovrei a quel punto pagare oltre a tutti quello detto una tata. non so, facendo due conti, la mia attività andrebbe enormemente in passivo.

Chiara Trabella ha detto...

Se ti va, offro una bucolica cascina a Bereguardo con ADSL wireless. Accetto volentieri cibarie, anzi, Mignolo torna per pranzo e basta che metti su una pasta e fai un sugo. L'unico problema è che ti riempiresti di pelo di gatto. Perché loro ti troverebbero molto simpatica e farebbero di tutto per starti in braccio TUTTO il tempo. Ma se non ci fai caso...

VereMamme ha detto...

Spesso mi capita di lavorare da casa e ti capisco. E ho anche una gatta coccolona che appena mi siedo mi salta in grembo. E non ho neanche, per come è concepita la casa, una stanza dotata di porta che non sia una camera da letto. L'avevo raccontato in un post poco tempo fa, ora forse mi deciderò a pubblicarlo :)
La cosa incredibile è che ho sviluppato una capacità di concentrazione extra, per cui certe volte (ma solo certe volte) mi rendo conto di riuscire rimanere attaccata a quello che sto facendo anche nell'open space intorno a me si sta scatenando l'inferno.

Giuliana ha detto...

@itmom: LUNEDI' SCIOPERO??? ma io dò fuoco alla scuola, altro che!!! itmom, grazie della saggezza. ne farò tesoro, se non mi rinchiuderanno prima :D

@lanterna: ah, che bello, nel posto in cui quando non c'è la nebbia ci sono le zanzare? dai, magari ci faccio un pensierino, che lì c'è l'aria buona :)

@veremamme: guarda che la concentrazione non c'entra. se un bambino ti salta addosso, fisicamente, non importa che tu sia concentrata o no: molli. se una vicina viene a raccontarti che altri due vicini si picchiano, tu non puoi picchiare anche lei, così facciamo briscola, e molli, anche solo per un attimo. che magari è l'attimo in cui arriva la tata a spiegarti perché le maestre hanno deciso di dividere tuo figlio da un altro bambino, e siccome l'altro bambino non è ariano, la comunicazione diventa un discorso sulla razza, e tu molli. oppure vedi la colf che sta tirando fuori dalla lavatrice una cosa che sembra un gatto morto e invece è il tuo golfino di cachemire, e tu che fai, non molli per andarle a dire che se lo rifà la prossima volta ci metti lei, a 70 gradi in lavatrice? alla fine della giornata hai mollato così tante volte che non capisci che cosa hai fatto.

Barbapapa' ha detto...

No, no, no. Nemmeno io (mi sento tirato in causa, visto che dici che rimanere a casa è roba da uomini) ce la farei. Rimanerci con il mostro alle calcagna (abbiamo una bimba di 15 mesi) è un inferno. Perchè vuole stare in braccio, vedere quello che faccio al computer (e ovviamente continuare a battere la manina sulla tastiera), ha sete, ha fame, vuol giocare... no dai, così come si fa?

Giuliana ha detto...

@barbapapà: lo considero un messaggio di solidarietà, e lo apprezzo molto. grazie, fratello

Anonimo ha detto...

così sta scritto sull'asilo di mio figlio!
se ti organizzi con intenzioni incendiarie, fammi un fischio, così quando ci sbattono in galera ci facciamo compagnia. chissà se ci lasciano internet in prigione, potresti aver risolto i tuoi problemi logistici.

Giuliana ha detto...

@itmom: sarebbe un piacere e un onore. e anche una brillante soluzione per sbarcare il lunario

VereMamme ha detto...

vi ci vedo bene, compagne di cella :))))

thecatisonthetable ha detto...

Io vado OT, e faccio sfacciatamente uso privato di mezzo pubblico: chiedo consulenza per trovare/scegliere/inventare un lavoro da fare a casa, visto che 1 ora e 1/2 fa ho deciso che presto darò le dimissioni.

:-)

Giuliana ha detto...

@thecat: dimmi che hai cambiato idea. nel caso non fosse così, però, sappi che "fuori" c'è vita, e per la consulenza... sentiamoci :)

thecatisonthetable ha detto...

Ecco, ho postato un commento che però è sparito.

Ti scrivo una mail, vah...
;-)

Auro ha detto...

Io ho i lavori in casa (cioé fuori di casa), ma "dovrebbero" finire di martellare l'intonaco esterno presto... ma le tapparelle purtroppo rimangono abbassate (per un anno e un po') che i tipi lavorano sui ponteggi. Abito in zona De Angeli.
Due o tre pomeriggi alla settimana sono in casa, ma per me - organizzandosi un po' - potresti anche venirci quando vuoi. Da dopo Pasqua non ci sarà più il cane.
La rete invece c'è, per ora non wireless, ma ci sto lavorando.
Se trovi di meglio capisco (e ti invidio), ma se proprio sei alla frutta, io invece della cena prenderei lezioni di cucito.

Giuliana ha detto...

@auro: direi che possiamo parlarne ;)
per le lezioni di cucito la disponibilità rimane, comunque!

emily ha detto...

io sono un'esperta di queste situazioni e mi rifugiavo in biblioteca del paesello: silenzio, posto seduti e una rivista x svagarmi ogni tanto.
se rimani a casa sei finita. a me la signora delle pulizie finiva x coinvolgermi in cento lavori, i ragazzi mi chiamavano x dirimere ogni controversia.....questa è una questione di sopravvivenza!!!
dai retta a me. la biblioteca è una mano santa!!!

Panzallaria ha detto...

lo faccio da due anni e capisco bene cosa provi: il mio ufficio è un angolo della camera da letto. mi devo chiudere dentro quando la frolla sta con nonni o papà e far finta che il mondo circostante non esista ma non sempre riesce.

mettici pure che se qualcuno telefona è difficile spiegargli che stai lavorando e alla fine è una gran perdita di tempo...
insomma
poi ci si abitua eh?

ma se ti prestano un buco è meglio
ciao panz

valewanda ha detto...

guarda, al parco Solari hanno messo un tavolo di legno con panca. Con le belle giornate lavorare lì è una figata vera! Però devi comprare la chiavetta, o connetterti a qualcuno abusivamente!