lunedì, settembre 18, 2006

Nonne che lavorano

Stamattina uscendo di casa ho incontrato la mia vicina, nonchè nonna putativa di Gabriele. Tutta contenta, mi fa: "oggi è il primo giorno nell'ufficio nuovo!", come una bimba al primo giorno di scuola. La mia vicina è una nonna che lavora. (Quasi) tutte le mattine, va ad aprire lo studio legale del figlio, dove tiene in ordine e risponde al telefono, per lo più, ma non si sottrae a nessun compito di puro segretariato.
Non è la sola nonna che lavora, quest'anno ne conosciute almeno altre tre.
La prima è l'educatrice. Tata da sempre, quando la figlia ha aperto una catena di asili nido è andata a coordinarne uno, nonostante fosse formalmente in pensione. Lavora tanto, lei, e da un anno circa fa anche la nonna.
Poi c'è la serigrafa, che è la mamma del titolare dello studio grafico a cui ci siamo rivolti per fare delle serigrafie molto delicate. Anche lei lavora part time, tranne che nei periodi in cui c'è tanto da fare, e allora smette le vesti di nonna, lascia che il nipotino si arrangi e si dedica a colori e telai.
L'ultima è quella a cui tengo di più, la sarta, che poi sarebbe anche la mia mamma. Fa la sarta da quando aveva 14 anni. Per molto tempo ha condotto una sartoria dove lavoravano in 12, che ha chiuso quando gli impegni della famiglia si sono fatti troppo intensi. Però non ha mai smesso di fare il suo lavoro: con un piccolo gruppo di sarte ha sempre fatto qualcosa, anche se in piccolo, dedicandosi soprattutto agli abiti da sposa, che ama particolarmente. L'anno scorso, quando è partita l'avventura di PretaportArt, le ho chiesto una consulenza per la ricerca di un laboratorio artigianale che producesse la nostra collezione, e, dopo vari tentativi a vuoto, si è offerta di riprendere i contatti con alcune delle sue vecchie lavoranti e farlo lei. Inutile dirlo, è stato un successo.
Queste nonne lavoratrici sono entusiaste, motivate, scrupolose come solo un neolaureato in stage sa essere. Spesso fanno il part time, ma si può star certi che se c'è un'emergenza loro sono lì. E poi sono belle da vedere: dimostrano quindici anni di meno, sono sempre sulla cresta dell'onda, splendide e splendidamente lontane dal modello di nonna che ci hanno trasmesso a scuola, quella che fa le torte e lavora a maglia.
Viva le nonne!

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