giovedì, settembre 14, 2006

Angeli del guardaroba

Questa mattina ho tentato il primo timido approccio al guardaroba autunnale. Il fatto è che ieri era ancora estate, e così... Il risultato: chemisier corto di seta stampata a grandi fiori un po' sixties, leggings (risalenti all'epoca in cui si chiamavano ancora fuseaux, ma non a quella in cui si usavano sotto i maglioni, bensì a quando si usavano solo per andare in palestra - il che significa risalenti all'epoca in cui andavo, sebbene sempre con una certa riluttanza, in palestra, e dunque a parecchio tempo fa) e ballerine. L'effetto non è glamour come me l'ero immaginato, forse avrei fatto meglio a controllare nello specchio invece di immaginare e basta; in compenso fa proprio freddo. E la giacca impermeabile e il cappello da pioggia (questo sì, molto glamour!) fanno fatica a star dietro a quello che viene giù.
Comunque, il giro di stamattina nell'armadio e la temperatura inadeguata a quella di 24 ore fa mi fanno venire una voglia di shopping! Da tempo ne sperimento le virtù antidepressive, anzi, addirittura taumaturgiche, e a niente valgono gli ammonimenti mensili di CartaSì.
Su questo tema sono piuttosto abitudinaria: ad ogni cambio di guardaroba (autunno e primavera) ho bisogno di dare nuova vita al mio armadio. Così di solito vado nel negozio della mia amica Adelanna (lei si chiama davvero così), che più che una commerciante è una stylist fatta e finita, con grandi doti di venditrice. E lì passo almeno un paio d'ore che valgono più di qualsiasi hammam. Anche economicamente parlando.
Di solito me ne esco con i capi base per la stagione in corso, che diventeranno capi passepartout l'anno dopo, capi sempreverdi l'anno dopo ancora, e così via, fino a diventare vintage. Certo, non si può dire che per star dietro ad Adelanna io butti via un sacco di roba. Un sacco di soldi invece sì, ma tant'è, ognumo ha le sue piccole manie.
L'unico neo è che il negozio di Adelanna, che ha un nome bellissimo, "Angeli di ventura", si trova a Fidenza. Ma chissà, magari sabato, con la scusa di comprare le ciabattine per la scuola a Gabriele...

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