lunedì, aprile 02, 2007

Qui si fa RItalia o…

Il contesto
Circa un mese fa è stato presentato il sito Italia.it, il portale del turismo italiano. Si tratta di un progetto istituzionale, promosso dall’ex ministro Stanca (Ministero dell’Innovazione) con la partecipazione dell’Agenzia del Turismo (ex ENIT, ente nazionale del turismo). La presentazione è in pompa magna, Rutelli vive il suo quarto d’ora di celebrità grazie ad un video che fa rapidamente il giro della Rete, ma le critiche sono già iniziate. Il fatto è che questo fantastico prodotto digitale è costato 45 milioni di euro. Una cifra senza senso. A fronte di un risultato che definire mediocre è un complimento.

La mobilitazione
I blogger più barricaderi si mobilitano immediatamente: bisogna fare qualcosa. Nasce il progetto Ritalia: italia.it va ri-fatto, ri-pensato, ri-progettato, e chi più ne ri-ha più ne ri-metta. In tre settimane si organizza, grazie al primo nocciolo duro di promotori, un primo incontro, che, con il metodo del BarCamp (la non-conferenza in cui tutti partecipano e nessuno è spettatore) intende affrontare la questione.

Il RItaliaCamp
Sabato quindi tutti in Bicocca. La “conversazione” è stata essenzialmente un grande brainstorming intervallato da presentazioni. Che nel giro di tre settimane deve produrre delle idee concrete e perseguibili. Sostanzialmente il problema è: facciamo un nuovo italia.it e lo regaliamo a chi ha fatto questo? Oppure sviluppiamo un nuovo progetto parallelo? Con quali obiettivi? Eccetera eccetera.

Perché mi è piaciuto
Perché il BarCamp è divertente per definizione.
Perché ero curiosa: come fanno 2 o 300 persone a lavorare insieme?
Perché, soprattutto, se va a finire da qualche parte sarà una grande dimostrazione di democrazia: un movimento spontaneo di esperti (a vario titolo) che si costituisce come interlocutore delle istituzioni, quando le istituzioni fanno una cosa palesemente sbagliata. Se si realizzerà qualcosa di concreto potrebbe diventare un bel precedente, e non è poco.

I riferimenti
Per chi avesse voglia di saperne di più, questo è il blog e questo il wiki del RItaliaCamp. Ci si può ancora iscrivere (attraverso il wiki) e partecipare. Lì trovate anche i nomi degli organizzatori, ai quali va comunque un grazie in caratteri cubitali.

Che dite, ci ri-prendiamo la parola?

9 commenti:

Francesca Palmas ha detto...

che idea stratosferica e meravigliosa!!!!bravi bravi bravi!

Antonio LdF ha detto...

E lo vogliamo dire che ci siamo fatti 4 risate insieme?
Eddai diciamolo!

;-)

Un abbraccio bedda e a presto!

Anonimo ha detto...

Durante il suo spettacolo a Roma, Grillo ha mostrato il video di Rutelli :) il teatro è venuto giù dalle risate!

ruben ha detto...

Ma tu parli di QUEL Rutelli? Quello che cercava di parlare in inglese???

Giuliana ha detto...

coniglia: guarda che è aperta, quindi se vuoi...

antonio: diciamolo, diciamolo

brigida e ruben: sì, quel video di quel rutelli, ahimè

Anonimo ha detto...

Ne ha parlato anche Beppe Grillo nel suo ultimo spettacolo...sono cose che fanno pensare...
Un abbraccio a colori!

Anonimo ha detto...

Di fronte a fatti del genere mi viene sempre in mente Paolo Rossi che citava gli antichi greci: prima di un lavoro pubblico lo Stato sequestrava i beni dell'autore del progetto.
Se andava bene glieli restituiva con la parcella ed il premio, se era una schifezza (come il nostro logo) li incamerava.
Buon lavoro Giuliana, e buona Pasqua.

Giuliana ha detto...

maurice, come sempre molto saggi i greci. peccato che in questo caso si sarebbero dovuti sequestrare i beni di una tale quantità di attori che forse...

topozozo ha detto...

Complimenti, l'iniziativa è notevole e lodevole. Se devo essere sincero, però, in me prevale ancora lo sconforto dopo aver visto online il portale ufficiale e aver letto le cifre in gioco. L'idea che qualcuno sogghigni satollo nel vedere tanti capaci e illuminati volontari all'opera mi intristisce ancora di più.

A proposito di Stanca: non sono sicuro che sia esistito un intero ministero dell'innovazione, quanto piuttosto un semplice ministro (è la dicitura che ho sempre visto usare ufficialmente e la cosa mi ha sempre incuriosito ma ovviamente posso sbagliarmi).

E non posso che chiudere in bruttezza, suggerendo di dare un'occhiata al desolato sito del DIT, "temporaneamente non disponibile per operazioni di manutenzione".