Lei: “A destra! A destra!”
L’autista: “Non posso!”
Lei: “Vacci lo stesso!”
Derapata, freccia, a destra.
Lui: “Azz… No, torna indietro, dovevamo andare dritti”
L’autista: “…”
Lei: “Ora, ora, gira, gira! Esci dal controviale!”
Dietro la Saab che balla la rumba attorno al semaforo di un cavalcavia, ci saranno sette o otto macchine, che a loro volta fanno quello che possono. Se ne possono sentire i commenti.
Audi: “E no, bello, se credi di lasciarmi qua ti sbagli. E tu (rivolta a una Punto che sbuca a destra e vorrebbe mettersi davanti a lei) stanne fuori, che c’entri tu?”
Quasi si baciano, l’Audi e la Punto. L’autista della Punto è più confuso che arrabbiato. Il suo sguardo vaga nell’ingorgo che sta raggiungendo dimensioni ragguardevoli, e si posa sugli abitanti delle macchine. Elegantissimi.
Lancia: “Ti sto attaccato al culo – ce l’ha con una Mazda per l’occasione priva di capote – non ci penso nemmeno a mollarti”
L’ingorgo è sempre più inestricabile, volano parole grosse, gestacci, imprecazioni, clacsonate che è una meraviglia. Del resto per essere una domenica pomeriggio, nel pieno centro di Milano, c’è da dire che la situazione è notevole. Finché la Saab riparte con una sgommata, e come per incanto tutte la seguono.
Io: “Miiiiii, se è seduta, ‘sta macchina!”
Mia sorella: “Che significa?”
Io: “Che non si muove. Zero ripresa. Un bradipo. Guarda (quarta, terza, accelero, lei si muove ma non è sufficiente per guadagnare i 20 metri che ci separano dalla macchina che ci precede). Capito il problema?” (terza, seconda, terza, quarta).
Mia sorella: “…”
Imbocchiamo corso Sempione più assatanati che mai. Il problema è che non tutti sono riconoscibili, quindi ciascuno di noi si sceglie un compagno e gli sta addosso. Se qualcun altro si frappone fra due macchine, la lotta per buttarlo fuori è priva di ogni regola, del codice della strada come della buona educazione.
Mi affianca uno ad un semaforo rosso. È F. Abbassa il finestrino. Faccio altrettanto.
F: “Sto seguendo T. Lei conosce bene la strada, quindi non la mollo”
Io: “Io sto dietro a G. Anche lui la conosce…”
Il verde ci impedisce di continuare la conversazione. Partiamo come se fosse questione di vita o di morte. Ora siamo, nell’ordine: G (che conosce la strada e che io sto seguendo), T (che conosce la strada ed è l’inseguito di F), io, F. T non mi riconosce, accosta per farmi passare e tornare in contatto con F, che però non ha fretta. Il balletto dura tre o quattrocento metri, poi do gas, supero, mi ricongiungo a G. che passa col giallo una volta di troppo, lasciandomi ferma dietro di lui. Imbocco l’autostrada per ultima, perché il convoglio che ci viaggiava nei pressi ha preso una scorciatoia. Quindi corro, corro come una forsennata. Ecco la colonna, benissimo, ora la risalgo. Alla velocità della luce sono in testa. Mi fermo solo quando sono alla prima macchina, la Saab con l’autista. Mi metto dietro di lei e torno a velocità più umane.
Una trentina di chilometri più tardi scendiamo dalle auto nello splendido parcheggio della cascina che i miei amici hanno scelto per il banchetto nuziale. Tiriamo un sospiro di sollievo. Non ero mai stata a un matrimonio con MilleMiglia.
9 commenti:
Guarda c'avrei giurato! Solo ai matrimoni succedono 'ste cose!
La morale è che bisogna saper essere seguiti. Come dice sempre mio marito! (un giorno te la spiego!)
non c'è bisogno di spegazioni, so perfettamente cosa intende! credimi, lanciata a 100 all'ora in viale certosa, era talmente assurda come situazione che non riuscivo neanche a ridere :)
Tu pensa che io sono stata a un funerale così (quello di mio nonno)... diciamo che è servito a sdrammatizzare ;-)
Eppure l’inseguimento è stato il momento più interessante dal punto di vista socio-antropologico di tutto il matrimonio, l’unico che ci a consentito di leggere l’evoluzione degli stili di vita dei vari partecipanti negli ultimi 10 anni. Poi ci siamo persi nel magma massificante dell’aperitivo dove tutti si assomigliano, un piccolo esercito sorridente all’assalto del buffet, soldatini stretti in abiti tre bottoni sempre troppo uguali e improbabili vestitini color pastello,
Il momento dell’inseguimento, ben più interessante, ha consentito di identificare le seguenti specie:
1. il familista manageriale; gli appartenenti a questa categoria hanno trasferito usi e modelli relazionali tipici della civiltà rurale in contesti prettamente metropolitani. Raggiungono il matrimonio in versioni extra-lusso di automobili di lusso (marca audi, bmw, ecc.) all’interno delle quali comunicano tramite l’utilizzo di idiomi dialettali di provenienza calabra o pugliese. Durante il viaggio, spess,o danno fondo alle scorte di olio, vino, fichi secchi e taralli al peperoncino che nascondono in appositi cassetti portaoggetti refrigerati e rivestiti in alcantara.
2. il salentino globalizzato, pur mantendo salde le proprie origini culturali, il salentino globalizzato, forte di un approccio edonistico ormai consolidato e sperimentato nei decenni, mixa con un sapiente approccio internazionale e transculturale gli ingredienti della sua esistenza: humor tipicamente british (una costante), compagna proveniente dalla nazione con il più elevato livello di crescita del PIL negli tre anni (in precedenza Spagna, attualmente Cina, in futuro… Indonesia?), automobile cabrio tedesca in grado di sfidare afa, inquinamento, polvere e moscerini. Rimane sempre un punto di riferimento…
3. l’accompagnatore spirituale; ha ormai abbandonato da tempo l’approccio materialistico e il consumismo, occupandosi di attività dall’elevato profilo morale: accompagnamento di parenti monsignori, studio della vita dei santi, testimonianze in matrimoni. Spesso è febbricitante, non a causa di banali virus, ma del fortissimo anelito alla trascenda che lo contraddistingue. Ovviamente, non si accompagna a persone di sesso femminile, …
nelle prossime puntate.
4. il promotore scalzo,
5. la sinistra post studentesca,
(adesso devo andare a pranzo, ciao…)
Uffa Giuli, volevo lasciarti i miei bacetti del ritorno e m'hai fatto squaglià il rimmel (quello che avanza dalla squagliata dei 35 gradi afosi a Roma!)dalle lacrime per il tuo post cuore di mamma ...
Ti odio...no nun è 'o vero...ti amo...ciao mamma
Gra
Mi hai ricordato che devo fare la revisione!
francesco, nn ti sei proprio trattenuto! :D aspetto il seguito, ma questo commento vale un post, lo sai, vero?
baci e... curati, la santità può uccidere
ecco qui giuli la versione completa se lo vuoi postare, ciao:
Eppure l’inseguimento è stato il momento più interessante dal punto di vista socio-antropologico di tutto il matrimonio, l’unico che ci a consentito di leggere l’evoluzione degli stili di vita dei vari partecipanti negli ultimi 10 anni. Poi ci siamo persi nel magma massificante dell’aperitivo dove tutti si assomigliano, un piccolo esercito sorridente all’assalto del buffet, soldatini stretti in abiti tre bottoni sempre troppo uguali e improbabili vestitini color pastello.
Il momento dell’inseguimento, ben più interessante, ha consentito di identificare le seguenti specie:
il familista manageriale; gli appartenenti a questa categoria hanno trasferito usi e modelli relazionali tipici della civiltà rurale in conteti prettamente metropolitani. Raggiungono il matrimonio in versioni extra-lusso di automobili di lusso (marca audi, bmw, ecc.) all’interno delle quali comunicano tramite l’utilizzo di idiomi dialettali di provenienza calabra o pugliese. Durante il viaggio, spesso danno fondo alle scorte di olio, vino, fichi secchi e taralli al peperoncino che nascondono in appositi cassetti portaoggetti refrigerati e rivestiti in alcantara.
il salentino globalizzato; pur mantenendo salde le proprie origini culturali, il salentino globalizzato, forte di un approccio edonistico ormai consolidato e sperimentato nei decenni, mixa con un sapiente approccio internazionale e transculturale gli ingredienti della sua esistenza: humor tipicamente british (una costante), compagna proveniente dalla nazione con il più elevato livello di crescita del PIL negli ultimi tre anni (in precedenza Spagna, attualmente Cina, in futuro… Indonesia?), automobile cabrio tedesca in grado di sfidare afa, inquinamento, polvere e moscerini. Rimane sempre un punto di riferimento…
l’accompagnatore spirituale; ha ormai abbandonato da tempo l’approccio materialistico e il volgare consumismo, occupandosi di attività dall’elevato profilo morale: accompagnamento di parenti monsignori, studio della vita dei santi, testimonianze in matrimoni. Spesso è febbricitante, non a causa di banali virus, ma del fortissimo anelito alla trascenda che lo contraddistingue. Ovviamente, non si accompagna a persone di sesso femminile, …
il promotore scalzo; pensavate che non fosse possibile coniugare pauperismo e alta finanza, terzomondismo e covered warrant, padre zanotelli e private equity? Anche noi! Eppure il promotore scalzo ci riesce in maniera splendida! Egli è forse il capostipite di una nuova categoria sociale, il punto di incontro tra il consulente globale di arcana memoria e l’ordine dei carmelitani scalzi? E’ difficile dare una risposta; nel frattempo ammiriamo incondizionatamente questa nuova forma di sincretismo, la sua capacità di viaggiare in ford fiesta mantenendo intatto il fascino di tombeur de femmes, l’abilità nell’esplorare e conquistare nuovi orizzonti culturali facendo della contaminazione un’arte.
la sinistra post-studentesca. nonostante siano passati ormai più di otto anni dalla laurea e 3 dall’ultima volta che nostalgiche sono passate dalla biblioteca dell’università sperando di incontrare qualche faccia conosciuta, le esponenti della sinistra post-studentesca sono riconoscibili dopo pochi istanti:
- si muovono sempre in piccoli gruppi (tre o quattro persone), quasi sempre di sesso femminile,
- utilizzano automobili FIAT mai lavate (se non dai violenti acquazzoni milanesi) sul cui parabrezza è possibile rinvenire cadaveri di tutte le specie di insetti che popolano la pianura padana,
- sono in possesso di un’intelligenza nettamente superiore alla media che però utilizzano per fare lavori improbabili (ma affascinanti, oppure per sparlare del proprio lavoro dinanzi ai loro capi e amministratori delegati,
- possono vestire completi da sera di prada, ma tu le immagini sempre con le all star e i levis consumati.
Quando le incroci durante la mille miglia nuziale ti chiedi, ma quella sul sedile di dietro sta rollando la canna mentre le altre ascoltano guccini?
E’ in assoluto la categoria a cui vogliamo più bene… si spera non cambino mai…
francesco, veramente indendevo che lo scrivessi tu, il post :)
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