Prima legge di Giuliana sui colloqui di lavoro
Ai colloqui si va sempre.
Non ho fatto molti colloqui nella mia vita lavorativa. Un po’ perché ho iniziato da freelance, e gli incontri che avevo con i miei prospect non erano finalizzati all’assunzione. Un po’ perché, dopo essermi fermata (da un allora cliente), mi trovavo così bene che non sentivo affatto l’esigenza di cambiare. Negli anni tra il 1999 e il 2000 però le agenzie e le varie start up firmate new economy ti trovavano e ti chiamavano, direttamente. A posteriori si può dire che gli attori di questo grande fermento erano così ripartiti:
- Nel 60% dei casi erano start up con business plan piuttosto fumosi. Un leit motiv era che ti promettevano di diventare miliardario in capo a due anni, grazie ad un generoso programma di stock option e alla quotazione prevista per l’anno successivo. La maggior parte di queste sono sparite alla velocità della luce, quelle rimaste hanno cambiato proprietà esattamente nel periodo previsto per diventare miliardari. Non si sono mai quotate;
- Per il 30% erano agenzie, per lo più web. Alcune venute da lontano, altre autoctone, ma tutte fermamente decise a sfondare e disposte a triplicarti lo stipendio. Di queste, alcune sono morte subito dopo il primo colloquio, altre dopo il secondo, altre ancora sono sopravvissute. Licenziando gli strapagati della prima ora e prendendo co.co.co. e gente in partita IVA. Anche in questo caso, stock option e quotazioni sono rimaste… opzioni.
- Per il rimanente 10% erano strutture già solide e sufficientemente grandi da sopportare gli scossoni dello sboom. Non senza dolori e dimagrimenti forzati, ad un certo punto della loro storia, ma tant’è. Siccome la mia era una di queste, non mi sono mossa.
Poi i tempi sono cambiati, e un colloquio è diventato merce rara. Poco male, tra il bimbo piccolissimo e i casini connessi, era veramente impossibile spostarsi. Non che la cosa sia cambiata tanto: chi la vuole una quarantenne con un figlio di - quasi - 4 anni? Anche perché, immagino, tutti penseranno che il mio più grande desiderio sia quello di farne un altro, finché sono in tempo. Di figlio, intendo. Ecco, se qualcuno dei miei potenziali futuri datori di lavoro è in ascolto, lo sappia: Paganini non ripete. Uno è sufficiente. Andassi in menopausa domani, non avrei questo tipo di rimpianto. Fatto, dichiarato pubblicamente, così che nessuno si senta obbligato a farmi domande illegali, oltre che imbarazzanti, in sede di colloquio di lavoro.
Insomma, mi arriva questa email da un social network di cui faccio parte. C’è un tipo che dice che ha trovato interessante il mio profilo e che avrebbe piacere di fare quattro chiacchiere. “Verbalmente”, specifica. Non so, un campanellino suona, quel "verbalmente" è sgradevole come un congiuntivo sbagliato. Ma io devo obbedire alla mia legge, e quindi vado a vedere il profilo del tipo: lontano anni luce da qualunque cosa possa interessarmi. Cerco il sito della sua azienda: si parla di un prodotto innovativo, il settore è l’ICT, potrebbe non essere proprio una bufala; però fra le righe trovo che si parli troppo spesso di network, non è che si tratta di un piramidone?
[Dicesi piramidone la struttura di multilevel marketing, o network marketing, che credo ora si porti di più, perché fa molto internet e internet si porta]
La mia prima legge sui colloqui di lavoro ha un corollario:
Corollario alla prima legge di Giuliana sui colloqui di lavoro
E’ preferibile non fare un colloquio di lavoro quando il lavoro in questione è palesemente un piramidone.
Il tipo mi chiama. Gli chiedo se per caso non si tratta di un piramidone, lui mi risponde di no, e che comunque non ci sarebbe niente di male, visto che anche IBM e Toyota hanno iniziato così; e che dire della Chiesa? Lo stoppo subito, gli chiarisco che se si tratta di una cosa del genere è meglio risparmiare il tempo di tutti e due, e lui mi fissa un appuntamento. In un hotel. Nella hall dell’hotel, ovviamente. La puzza di piramidone è sempre più intensa. Nel corso della breve conversazione telefonica, inoltre, ha detto, parlando del prodotto in questione, che è stato pensato da “quel genio del nostro Presidente [la maiuscola era sonora]”. È un’altra nota stonata. Culto della personalità del fondatore = piramidone. Oppure azienda padronale, ma evidentemente non è questo il caso. In altre parole: sto contravvenendo al corollario alla prima legge sui colloqui di lavoro.
Vado all’appuntamento maledicendo l’hotel in questione, che si trova in una zona di Milano non raggiunta dalla metropolitana e scomoda con qualunque altro mezzo che non sia un taxi. La prima cosa che mi dice il tipo (ricorda un agente immobiliare, per come si presenta) è: “Comodo, no? Quest’hotel…”. Escludo l’ironia, non ha l’aspetto di una persona ironica. Ed eccoci finalmente a parlare. Salta fuori che del mio profilo ha letto solo la descrizione sintetica che lo accompagna. Vabbè, strano modo per fare recruiting. E poi via a parlare del prodotto. Ripete “quel genio del nostro presidente” 5 volte, le ho contate (una o due volte con qualche variante alla sintassi), e le tecniche di persuasione che sta mettendo in atto sono chiarissime, mi sembra di vedere le slide proiettate nell’aula della formazione.
Abbiamo chiacchierato circa 40 minuti. Ha cercato in tutti i modi di convincermi. Ha ritirato fuori l'IBM, la Toyota, poi perfino la Chiesa (qui ho alzato un po' la voce per fermarlo: il pippopne ideologico no, eh?). Mi ha raccontato la storia di una donna delle pulizie rumena che per caso aveva ascoltato uno di questi suoi “colloqui” nella hall dell’albergo in cui lavorava, e ora dirige un network gigantesco in Romania. Lì ho temuto di cedere, lo ammetto. Alla fine mi ha detto: “Ma allora perché è venuta?”. Eh… vallo a spiegare. Vallo a spiegare che ho una legge sui colloqui di lavoro (ovviamente tacendo sul relativo corollario), vallo a spiegare che ero curiosa, vallo a spiegare che fare dei colloqui è il modo migliore per capire dove va il mercato. Ci ho rinunciato. Mi sono limitata a un laconico: “Se mi avesse detto che era per un network marketing non sarei venuta.”
Modificherò il corollario:
Corollario alla prima legge di Giuliana sui colloqui di lavoro
Non si fa un colloquio di lavoro quando il lavoro in questione è palesemente un piramidone.
E poi, un giorno, svilupperò anche i seguenti temi, che si sono portati violentemente alla mia attenzione:
1. perché ce l’ho con il network marketing (tanto da chiamarlo piramidone)?
2. quanto sono snob?
3. agenti immobiliari e venditori hanno lo stesso personal shopper e lo stesso hair stylist?
4. è meglio mantenere il proprio profilo sul social network di cui sopra o seguire l’esempio di Titti e tirarsene fuori?
15 commenti:
Bellissimo post!
E non per la citazione personale ma per la narrazione del prima-durante-dopo dell'episodio, sintomatico del tipo di proposte (non soltanto lavorative) che possono scaturire dall'esposizione in certi contesti che per struttura sono dei supermarket umani a cielo aperto. Per mesi, hanno letteralmente affollato la mia casella email personaggi di ogni risma, neanche meritevoli di risposta. Tu hai avuto coraggio ad incontrarne uno nonostante la location (non una sede aziendale)facesse già presagire la sòla.
ero trooooooppo curiosa ;)
Non sono esperto di modelli di business, perciò faccio davvero fatica a conciliare nella mia immaginazione un prodotto ICT con il marketing piramidale...
Sono arretrato, eh?! :-(
no, in realtà è piuttosto sensato. magari sei tu che sei un puro :)
Allora forse dipende dallo specifico prodotto... Se ti va di illuminarmi illuminami, così alla prossima riunione faccio bella figura col mio capo :-)
Forse hai buttato via una bellissima carriera da vice presidente dell'ex cameriera rumena ;)
Beh lo sanno tutti che per diventare cameriera in romania devi essere un'esperta in marketing..
Piacevolissimo post.
topozozo, non posso dirti di più. ti basti sapere che è un prodotto che per funzionare ha bisogno di essere utilizzato da tanti. il mistero si infittisce :)
popale, in effetti ho sempre sognato di diventare cameriera in romania per poi poter vivere una favola di cenerentola tutta mia!
financial bubble, benvenuto. ebbene sì, noi facciamo gli snob ma se non sai il marketing non vai da nessuna parte :D
Anche a me successe una cosa del genere, però con una strappona con la scollatura fino alle anche. Stesso albergo fuori mano di diversa metropoli. Stessi avverati presagi... Mi domando come qualcuno possa cascarci!
Bella giuli io parto in vacanza e colgo l'occasione per salutarti! Un bacetto a te e alla famigliola!
buone vacanze meringona! e un bacio alle bimbe e una maschia pacca sulle spalle al marito :)
Dovevi umiliarlo il millantatore! Spero tu gli abbia riso in faccia alla storia della donna delle pulizie
i tuoi post lavorativi mi fanno sempre pensar tanto al futuro...!
Aiuto... mercoledì prossimo ho un colloquio: devo preoccuparmi? Nel mio caso però è l'azienda che è proprio fuori mano! bel post divertente! ciaooo
Posta un commento