lunedì, settembre 10, 2007

V-Day, V-Day

La famiglia-in-corriera va al V-Day. Ovviamente arriva in ritardo, quando i moduli da firmare sono finiti da ore, e dopo un po’ di ciondolamento nell’affollata piazza si decide di portare il pupo al Castello. Giretto, poi al parco. Birretta al baretto della festa di Rifondazione, e il discorso va inevitabilmente in politica, ma con toni da tolsciò.

Io: “A me la cosa che mi sta veramente sul c… della sinistra italiana è che è fottuta nella sua stessa identità: i vertici sono indistinguibili dai soci di Confindustria oppure fanno i radical-chic, mentre la base si veste e si comporta come una massa di fattoni reduci degli anni 70. Non li sopporto”

Intanto è comparso un volantino, il Manifesto per la riforma della politica. Il tono da salottiero si fa solo un po’ più cattivo, e l’attenzione si focalizza sull’obiettivo di “restituire dignità alla Politica, intesa come servizio al Paese, di rilanciare democrazia ed economia, dopo anni di decadenza, attraverso la partecipazione dei cittadini, il controllo sul potere politico e l'impegno diretto nella gestione della cosa pubblica.”

A questo punto le note di stile, per così dire, non sono più sufficienti.

Alberto: “Destra e sinistra non c’entrano, bisogna pensare in modo trasversale. Chi amministra la Cosa Pubblica si assume una responsabilità che dovrebbe essere controllata direttamente dai cittadini, e a fronte di comportamenti non adeguati, pagare per mano dei cittadini stessi. Non certo alla maniera dei terroristi, o come le Brigate Rosse. Molto più semplicemente, se tratti la Cosa Pubblica come se fosse privata, qualunque privato cittadino può venire da te e spezzarti le gambine. Fisicamente. Se sai che ti può succedere una cosa del genere, di sicuro ci stai più attento. […]”

Io: “Ammesso che la tua ipotesi sia reale, e ovviamente non lo è, io non credo che si riuscirebbe mai a realizzarla. Il problema dell’Italia è nella testa degli italiani, nella testa della nostra generazione. Non siamo capaci neanche di far rispettare i nostri diritti nel microcosmo dell’azienda, come vuoi che ci rendiamo conto di quando ci rubano la democrazia?”

Alberto: “Stai mischiando cose che non c’entrano. […] Se un amministratore gioca con la sanità, con l’istruzione, con i soldi dei cittadini, io voglio poter intervenire. Il tuo è un atteggiamento da girotondina. La massa non esiste.”

Io: “Non sto mica parlando di massa, è che i cittadini hanno rinunciato alla democrazia, e quindi…”

Alberto: “Ma quali cittadini e quale democrazia…”

[n.d.r: le posizioni politiche di mio marito e le mie non sono tagliate con l’accetta così come emerge da queste poche battute. La discussione era più che altro nata da un’ipotesi del tutto teorica, e su questa si è crogiolata nella frescura del tramonto al Castello]

Torniamo a casa. Entrati nel portone, Gabriele inizia a lamentarsi perché vuole che lo porti in braccio. Io lo lascio strillare e alla fine lui sale da solo, frignando.

Alberto: “Che aveva Gabriele da strillare?”
Io: “Voleva che lo portassi in braccio”
Alberto: “Ah. E tu non hai aperto un tavolo di negoziazione, indetto un girotondo?”
Io: “…”

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sfogo qui, se permetti, visto che sul mio blog ho i clienti che si offendono.
Sono depresso, anche dal V-Day. Beppe Grillo è trent'anni che fa filippiche, con quali risultati? Sono sempre più deluso non dalla politica, o da certi politici, ma dai nostri concittadini. Vedo l'ultimo sondaggio sul governo, sceso ai minimi storici. Tanti sacrifici per cosa? Per dire che Tremonti è meglio di Padoa-Schioppa?
Ho ancora un barlume di speranza sul PD: se fallisce anche questo, non resta che la strada delle BR, quelle che facevano sul serio.
Sono troppo pessimista?

Anonimo ha detto...

hihihi però Alberto è un simpaticone :)

Giuliana ha detto...

@ Maurice: non ti trovo troppo pessimista, al contrario, il fatto che tu accordi la tua fiducia (o sarebbe meglio dire speranza?) al PD significa che ancora un po' di ottimismo ti è rimasto. su grillo sono abbastanza d'accordo con te; del resto il suo mestiere non è fare il politicante, e che non abbia creato un partito mi sembra solo positivo. certo le sue filippiche non si reggono più. bisogna ammettere che per il momento è l'unico che sia riuscito a mobilitare così tanta gente. il che non è da tutti.

@ Brigida: certo che è simpatico, se no non l'avrei mica sposato :)

Caterina Narracci ha detto...

questi dialoghi mi fanno morire dal ridere. è bello dialogare in famiglia. giuliana tieni duro!!!!
ciao! un bacione.
catj

Anonimo ha detto...

Dopo aver negoziato con Amelia sull'ora di rientro in casa o sul trasporto in braccio, sono pronta a sedermi a qualsiasi tavolo delle trattative e ad addentrarmi in qualsiasi bazar mediorientale! ;-)

Anonimo ha detto...

Sono pessimista pure io! Di politica non me ne intendo molto, ma tra destra e sinistra non so chi sia peggio!