mercoledì, aprile 16, 2008

Terroni

Milano mi ha accolta bene. Forse solo qualche portinaia, parlando di me, ha usato espressioni come: “E’ del sud, ma...” proseguendo con qualche mozzicone del mio curriculum. Che automaticamente mi assolveva dal mio essere terrona e mi proiettava nel variegato universo dei settentrionali dentro.

Fino a un paio di giorni fa. Quando, per la prima volta da quando sono qui, ho sentito quelli che consideravo ormai miei concittadini farsi ostili, taglienti, offensivi. Razzisti. Niente di personale, peraltro. Nessun episodio eclatante in metropolitana, per esempio (la metropolitana all’ora di punta è un catalizzatore di umori pessimi, cafonaggine e maleducazione. Tutte cose, peraltro, abbondantemente sdoganate dalla cultura del panem et circensem imperante). Solo una sensazione così, di pelle, un sottotesto strisciante, a tratti evidenziato con grassetti che sono come pugni nello stomaco.

Spesso sono banali gaffes, magari dette senza neanche sapere nulla delle mie origini – più di vent’anni passati lontano dalla terronia e un corso di dizione seguito con passione in tenera età possono fare miracoli – pronunciate in contesti tutt’altro che celoduristi. E non so se sono io che sto invecchiando e allora divento più intollerante, forse è così, ma io queste cose me le sento addosso, non riesco proprio a farmele scivolare via.

Considero offensivo che si pensi che il voto al sud possa essere solo voto di scambio.
Considero offensivo che si affermi che le politiche di sostegno alle regioni più deboli siano frutto di inciuci mafiosi.
Considero offensivo che si parli dei meridionali come di un aggregato di individui ignoranti.
Considero offensivo che di Report si ricordino solo i brani che evidenziano le (gravi, mostruose, per carità) carenze del sud.
Considero offensivo che l’Italia sia ancora un nord operoso e un sud che non ha voglia di lavorare.
Considero offensiva l’equazione meridionale = mafioso (i più colti declinano in camorra e ‘ndangheta. Per la Sacra Corona Unita non c’è un aggettivo, o perlomeno i più colti tra i settentrionali che mi circondano non lo conoscono).

Eppure da un paio di giorni è come se si fossero aperte le cataratte del livore, come se fossero caduti tutti i freni inibitori. In chi ha votato per la Lega "perchè Bossi manderà via gli extracomunitari", ma anche in chi ha fatto "una scelta di voto utile per la coalizione di centro-destra", e – ed è quello che mi fa più male – in chi ha vissuto con rabbia la consegna del paese ad un aspirante imperatore che ci promette un futuro di nani e ballerine.

Milano ha perso la testa. E io sto perdendo Milano.

16 commenti:

copyman ha detto...

Pirtroppo, ho la tua stessa spiacevole impressione.

Ileana ha detto...

Devo dire che ho la stessa impressione anche io. Anzi, più di un'impressione.....
L'altra sera quasi venivo alle mani con due "amiche" che hanno votato Lega sulla scorta dei luoghi comuni verso il Sud che hai elencato!
Mi sento disgustata!

MasterMax ha detto...

Sono arrivato anch'io qui a Milano nove anni fa. Nove anni in cui la città mi ha accolto come una madre. Dove ho trovato amici (pochi) e tante persone che "si ricredevano" sul fatto che anche i meridionali potessero essere onesti. Purtroppo cara Giuliana, anch'io ho la tua stessa impressione... ci aspettano tempi davvero duri...

Giuliana ha detto...

copy, ile, mastermax, allora non sono io che sono diventata paranoica. la mia sensazione è che la vittoria della lega abbia tolto i veli ad una serie di problemi e pregiudizi sempre presenti, ma taciuti "per educazione".
ho molta paura per la prossima generazione, che dovrà dimostrare una maturità ben superiore alla nostra. in fondo le vere prove di tolleranza e integrazione toccheranno a loro.

pOpale ha detto...

io confido sempre nelle nuove generazioni ... saranno quelle abituate a condividere il banco con un amico dal colore diverso della pelle, che forse ha una religione diversa, che ha genitori diversi e anche che viene da qualche "metro" più lontano della città dove vivono... e saranno più felici :)

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Io sono nata a Torino, dove vivo tuttora, ma i miei genitori fanno parte dei numerosissimi siciliani venuti a lavorare alla FIAT negli anni '60.
La cosa che mi ha sempre stranita è che i pregiudizi più pesanti nei confronti dei meridionali li ho sempre sentiti esprimere dagli stessi immigrati

Anonimo ha detto...

io sono del nord, nata a padova con famiglia veneto-lombarda, e oggi per la prima volta sono molto contenta di essere scesa di un po' di chilometri. Detto ciò non crediate che il razzismo sia solo a Milano, e vi assicuro non è nemmeno una questione di parte politica, purtroppo.

tortadimele

Anonimo ha detto...

ah, quanto alla prossima generazione...se si tratta dei ragazzini di adesso, io sono molto scoraggiata.

ritortadimele che spera di riuscire a tirare su al meglio il suo piccolo

Anonimo ha detto...

E' ritornato il razzismo o c'è sempre stato? Credo che ci sia sempre stato, per cui quasi quasi la separazione tra nord e sud sarebbe salutare per noi del sud se anche i nostri parlamentari meridionali non avessero fatto la politica del Nord. A chi non piacciono i soldi? E i nostri si sono venduti. Adesso? Dopo essere stato tanti anni fa a Trieste in servizio militare, benchè da ufficiale cpl., ricordo ancora le battutine sul sud. Non è cambiato nulla. Allora me ne scappai al mio borgo natio.Dove posso scappare ora se anche il sud è diventato completamente leghista con le elezioni?

Anonimo ha detto...

Ah, vedi? Pensavo di essere impazzita e invece siamo in molti ad esserci resi conto che chi è razzista, qualunquista e ignorante, ora si sente più forte.

Brutti tempi.

scrittricexcaso ha detto...

sono d'accordo anch'io..ma vivendo a Varese terra della lega ho anche imparato che non tutti sono così e che anche da altre parti si nascondono razzisti peggio di alcuni leghisti e ti assicuro che parlo non per sentito dire ma per esperienza diretta...reputo che un pò più di rispetto x la persona di qual colore,paese sia vada insegnato ed in particolare alle future leve...:-)

Anonimo ha detto...

Ieri sera avevo lasciato la macchina vicino casa ma in divieto di sosta, su una "zebra" appena dopo un parcheggio regolare. Dopo un quarto d'ora sento suonare il citofono. La macellaia mi chiede se la macchina rossa è la mia. Sono arrivati i vigili. Scendo con la giacca mezzo infilata e le chiavi in mano. Di corsa giù per le scale. Esco dal portone e trovo i miei vicini di casa e i commercianti del vicolo in cui abito in assetto da olimpiadi. "Dai, corri, ce la puoi fare. Vado avanti a dirgli che stai arrivando. Corri!". Mi hanno salvata da una multa salata. Il sud è anche questo.

francesco ha detto...

sono molto inncuriosito da questo rigurgito di razzismo, perchè io ho un ricordo diverso di Milano. Mi fate qualche esempio, mi raccontate qualche episodio di velato e strisciante antimerdionalismo?

Giuliana ha detto...

francesco, non è antimeridionalismo. è piuttosto un fastidioso affastellarsi di luoghi comuni, quelli che elencavo nel post, che in qualche modo mi sembravano archiviati. anch'io ho un ricordo diverso di milano...

Annachiara ha detto...

Ci aspettano tempi duri, hai detto bene.
Prendi in considerazione Roma. Sai che avrai sempre un piatto di pasta caldo! ;-)

Anonimo ha detto...

e chi glielo dice, adesso, che anche Bush è un extra-comunitario?