“Sai che c’è un gruppo su Facebook che si chiama ‘Che mi fai a fare amico su Facebook se poi per strada non mi saluti?’”
“…”
“Lui! Lo seguo su Twitter”
“Perché non lo saluti?”
“Veramente è la prima volta che lo vedo, mi vergogno…”
Alcune cose che mi sono segnata, in ordine sparso. Alcuni segnali, credo.
Una presenza importante di attori istituzionali. Per la prima volta, se non ho perso il conto, il Mercato è stato presente. Magari solo per autopromuoversi, ma c’era. Dunque, non di Woodstok dei blogger si è trattato, ma di un segnale importante di una realtà che non è più considerata marginale. Forse.
Due forze interne alla blogosfera (o per lo meno a quella parte di blogosfera rappresentata a Riva del Garda). Una centrifuga, che porta alcuni blogger, soprattutto quelli professionisti, ad andare sempre più verso il Mercato medesimo e siglare con esso piccoli (e grandi) compromessi. A mettere da parte la rigida filosofia del dono che garantisce libertà, per andare alla ricerca di modalità che garantiscano la pagnotta (sia chiaro: perché no?). E poi una forza centripeta, che contrappone sempre noi (i blogger) a loro (gli altri, il mercato, le aziende, le agenzie, ecc. ecc.), che in fondo è alla radice dell’eterna e sempre dibattuta autoreferenzialità dei blog.
(Mi veniva da pensare una cosa, circa questo delicato equilibrio tra libertà e business. Io ho fatto una scelta abbastanza radicale: lavoro nella comunicazione da sempre, ma non ne scrivo. In parte perché ritengo di aver bisogno di spazi privati lontano dagli argomenti che tratto per lavoro, e in parte anche perché su alcune cose so che si creerebbe un conflitto di interessi con la mia azienda. Ora mi chiedo se per caso non è una scelta un po’ del c***o).
Meno spazio alle discussioni (che fine hanno fatto gli interstizi?). Sarà stato il tempo, saranno state le location di backup, sarà stata la contemporaneità di tanti eventi, vai a capire. Ma una vera discussione l’ho vista/vissuta solo al MediaCamp, dove per me la festa è finita chiacchierando amabilmente con Vittorio Pasteris ed Enrica Garzilli su giornalisti/blogger e blogger giornalisti, di ordine (sempre dei giornalisti) e via discorrendo – argomenti, peraltro, che hanno accompagnato tutti e 3 i giorni.
La mia BlogFest è stata tante cose.
La pioggia che ci ha riempito le scarpe e mandato a ramengo i propositi del parrucchiere. L’emozione di una presentazione (che non vuol dire niente, se uno ci è abituato, a presentare in pubblico, però è la prima volta che parla davanti ai suoi pari, e non è quindi tutelato da nessun ruolo, sia esso quello di cliente, fornitore, docente, e così via: i suoi pari sono come i suoi compagni di scuola, o le persone con cui chiacchiera al bar, ma questi, però, lui non li conosce, non li ha mai visti, sono tutt’al più, appunto, contatti su Twitter).
Rientrare all’una in ostello e continuare il dibattito sull’editoria, e se sia giusto o no che esiste l’ordine dei giornalisti.
Riconoscere le rigidità e affrontarle con infantile superficialità.
Rendersi conto che per la prima volta ho lasciato a casa la famiglia per un intero week end. E che mi sono mancati un sacco. Il che non vuol dire che, alla bisogna, non ripeterò ;)
15 commenti:
Ci sarei venuta volentieri, ma ero altrove. Posso solo leggere i post in giro per blog e vivere in una mattinata i tanti diversi Blog Fest che ognuno ha vissuto!
Ciao
sonia
Ho appena dato una occhiata alle tante foto postate su Flickr.
Dalla lettura di questo post ho ricavato alcune conferme a quanto già intuito "a scatola chiusa", ma ho trovato anche diverse note incoraggianti.
La risposta alla tua domanda è "si"...hai fatto una scelta del cazzo!
:-P
Un abbraccione Giuliana.
Mi ha fatto un mondo di piacere rivederti!
@ sonia: beh, anche questo può essere un modo per partecipare. però la prossima volta magari.. ;)
@ copyman: secondo me tu hai qualche pregiudizio, o sbaglio? ;) a parte gli scherzi, credo che davvero ci siano segnali incoraggianti, da tutti i punti di vista. certo, la perfezione non è di questo mondo...
@ antonio: e sapessi che piacere ha fatto a me! quanto alla scelta, neanche per un attimo ho pensato che tu potessi condividerla, ma questa è un'altra storia :D
Pregiudizi, io???
Ebbene sì, ma è la mia natura cinghialesca a rendermi malfidente :D
io volevo venire :(
.:.
Condivido la tua scelta, la stessa che ho fatto io: parlo di cucina e ristorazione, ma mai ho detto il nome del mio ristorante, e mai lo farò.
ecco, non ci siamo viste :(
ci deve essere "per forza" una prossima volta!
@ elena: che poi è semplice: non ci siamo mai viste, e quindi col cavolo che ci possiamo riconoscere! aggiungi che sui badge era impossibile scrivere... :)
è stato davvero un vero piacere.
davvero.
ho profondissima stima di coloro che desiderano "toccare" ciò che realizzano. e che inseguono sogni e desideri. profondissima stima.
baci. A
@ auro: è stato un piacere per me, auro. e un giorno bisognerà fare i conti con la perdita del senso del tatto, facendo questo lavoro. idee?
un bacio a te e ancora complimenti :)
Cioè... vuoi dirmi che c'eri pure tu?!
Uffa...
@thecatisonthetable: sì c'ero anch'io. cioè, tu c'eri, io non lo sapevo, e io potevo farti vedere le famose gonne (le avevo con me perchè ho fatto una pres al fashion camp...).
scriverò un post su questo. alla prossima :)
(com'è che il mio vecchio commento non è apparso? mi sa che è vero che ogni tanto blogspot si mangia i commenti per strada)
Volevo solo dire che la chiacchierata con te, Vittorio ecc. è stata molto carina, anche se eravamo pochi: ma almeno tutti abbiamo detto la nostra e non le solite cose fritte e rifrotte che dicono tutti, mi pare!;)
è vero, ogni tanto blogspot si mangia i commenti, ma confesso che non ho voglia di migrare :)
sì, la chiacchierata è stata davvero interessate, speriamo si possa ripetere in qualche altra occasione!
grazie della visita!
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