giovedì, settembre 18, 2008
Internet P.R. Il dialogo in Rete tra aziende e consumatori
Appena finito di leggere. Un po’ in ritardo, lo ammetto. Riesco a leggere solo durante i miei quotidiani tragitti in metropolitana e, grazie a Dio, non abito così lontano dall’ufficio da riuscire ad esaurire le mie letture nei tempi che vorrei.
Di questo libro mi ha colpito la struttura di manuale, un po’ americana: un how to in genere latitante dagli scaffali italiani, soprattutto se scritto da italiani.
L’obiettivo è semplice, e dichiarato in quarta di copertina: “Questo libro spiega con un approccio semplice e diretto, ma con una visione strategica, come avvicinarsi alla Rete, per farla diventare il più potente strumento di marketing mai esistito”. Obiettivo raggiunto, si direbbe. Lodevole, detto senza ironia.
Scorrazzando tra la linea gialla e la linea rossa ho fatto alcune considerazioni. Eccole qua.
Prima considerazione: spiegare Internet e le sue potenzialità alle aziende va bene, ma ho l’impressione che ci sia ancora molta inconsapevolezza in materia da parte delle agenzie di comunicazione.
Chi fa questo lavoro lo sa: spesso, prima di partire per la faticosa missione di educare il cliente, tocca affrontare quella, ben più improba, di educare l’agenzia stessa. Non mi riferisco alle agenzie specializzate, naturalmente, ma a quelle di una certa dimensione, che, forti di clienti grossi e ben scafati in termini di budget, dovrebbero aver già da tempo assimilato certi concetti e le relative practice in materia. In questo sono totalmente d’accordo con Maurizio quando parla di mondi paralleli a proposito di chi si occupa di pubblicità e chi si occupa di comunicazione digitale: Sono i presupposti, i valori fondanti, i riferimenti culturali, di chi lavora professionalmente in rete e di chi si confronta quotidianamente con il mondo degli spot ad essere diametralmente opposti.
Che c’entra la pubblicità con le Internet P.R.? C’entra molto, nel momento che le agenzie pubblicitarie sono anche tutori del brand, e la prospettiva di mettere in campo un lavoro come quello prospettato da Massarotto non può che farle rabbrividire.
Seconda considerazione: le Internet P.R. rappresentano, di fatto, una modalità di fare comunicazione (una comunicazione efficace) attraverso la disintemediazione da attori classici del web marketing come i centri media.
Ok, per farlo devo dotarmi di un consulente (perché non ci credo che un’azienda che oggi inizi un’attività di ascolto sia in grado di farlo da sola), ma di fatto il tempo dei banner (o anche bunner, come scriveva convinto un mio cliente) è finito, e con esso la rassicurante attività di acquisto spazi e redazione di report in formati copia-e-incolla. È piuttosto evidente che un’attività come quella descritta da Marco va oltre queste logiche, ma allora mi vengono un po’ di domande: come risponderanno i centri media a questa disintemediazione? Si metteranno di traverso o si doteranno essi stessi degli strumenti per venire incontro alle rinnovate esigenze dei loro clienti? (No, è che di segnali in questo senso, al momento, non ne vedo molti, ma magari mi sbaglio). E i clienti stessi, sapranno fare a meno di – o per lo meno affiancare a – queste rassicuranti attività, con le relative, ferree, metriche?
Terza e ultima considerazione: appunto, le metriche.
Gli indicatori di una corretta attività di Internet P.R. sono diversi, complessi, quali-quantitativi, come suggerisce Marco. Ma i clienti sono abituati ai GRP, agli accessi, alle conversioni e compagnia cantante (su questo argomento delle metriche è nata giorni fa un’appassionante conversazione sempre sul blog di Maurizio, che magari vale la pena di guardare): tutti misuratori quantitativi, univoci, oggettivi. Forse che dovremo inventarci il GRP del web sociale?
Ecco, queste le cose che mi è venuto da pensare. So che questo blog non parla di marketing né di comunicazione né di Internet, ma so anche che viene letto anche da qualcuno che sguazza nelle mie stesse acque, e allora perché non allargarsi un po’?
Il libro ha anche un blog, qui. Da seguire.
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5 commenti:
Una mia amica l'ha da poco comprato, credo l'abbia finito ma non me ne ha parlato. Sono incuriosita anche io e, dopo questa tua presentazione, ancora di più. Magari me lo faccio prestare!
Per i non addetti, puoi fare una versione tradotta del post?
Grazie della recensione, molto approfondita e piena di spunti interessanti.
@ maurice: sarebbe un bell'esercizio, sai? magari lo faccio...
@ marco massarotto: è stato un piacere. ci sono dentro fino al collo ed è venuto naturale scriverne. a te grazie del libro e grazie della visita :)
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