venerdì, settembre 26, 2008

Tutti in piscina! No, in palestra! No, a musica! No, a…!

Magari sono io che vado in paranoia per niente. Anzi, sicuramente sono io. Sono io che mi sono sentita una merda quando Gabriele, all’inizio della lezione di prova di karate, ha girato i tacchi (anzi, i talloni) e se n’è uscito, dichiarando che non gli piaceva. Rimanendo su questa posizione anche dopo che gli ho fatto notare che 5 minuti non sono significativi rispetto a quello che poi avrebbero imparato a fare, e che visto che c’era poteva almeno finire la lezione, e che non ero molto contenta del fatto che, in fin dei conti, ho preso un pomeriggio di ferie dal lavoro per niente (cioè, questo non gliel’ho detto, anche perché ho subodorato che la cosa più bella del pomeriggio, dal suo punto di vista, era proprio il fatto che fossi andata a prenderlo a scuola). Sono io che mi sono sentita una merda quando la tata mi ha detto con un solo sguardo che avrei dovuto rimandarlo nella palestra a calci nel culo, e che ora bisognava rimettersi alla ricerca di una qualche attività con cui impegnare almeno uno alla settimana dei lunghi pomeriggi invernali che ci aspettano (ovviamente a parole non ha osato, diciamo che è stata un po’ trasversale nel trasmettermi il concetto). Sono sempre io, infine, che mi sono sentita una merda quando ho visto negli occhi di mio figlio la stessa espressione di frustrazione che dovevo avere io bambina nei pomeriggi invernali (sempre quelli) che passavo a minibasket – attività che mi faceva veramente schifo e nella quale ero del tutto incapace – verso i 7 anni.

Mi chiedo se sia giusto. Se sia giusto che bambini di 4, 5 anni debbano per forza fare qualcosa. E se avessero solo voglia di giocare? E se non gliene fregasse niente di saltellare in attesa di diventare dei guerrieri ninja, o dei nuovi Rosolino, o sa il cielo che altra diavoleria? E poi: come si fa a capire cosa può piacere loro, cosa li diverta davvero? Si continua a provare? Fino a quando? Un bambino di questa età non è in grado di scegliere, non riconosce i bisogni, a questo livello, e neanche le sue preferenze, se non in modo incidentale.

Nel frattempo, io continuo incidentalmente a sentirmi una merda, coadiuvata in questa sensazione dalla tata (che brava è brava, anzi di più, ma su alcune cose mi è un po’ tra la Tata Lucia di SOS Tata e la signorina Rottenmeier – soprattutto nei miei confronti, a dire il vero, e comunque molto lontana da Mary Poppins, giusto per avere dei riferimenti nazional-popolarmente condivisi), e senza ancora essermi confrontata con altre mamme. Che, ne sono certa, mi confermeranno anch’esse nella sensazione medesima.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci passiamo tutti per quella strada, consolati.
Magari quando hanno sette anni prova a portarli tra i Lupetti (scouts). E' probabile che piaccia loro di più, e serve assolutamente di più. Buona domenica.

Antonio LdF ha detto...

Quando facevo Judo a quegli anni ero un piccolo bidoncino, e non ricordo chi mi spinse, però ne sono davvero felice.

Anonimo ha detto...

Penso sia importante trovare un diversivo per i pomeriggi dei bambini. Penso anche che se è voluto andare via dalla palestra hai fatto bene ad assecondarlo e a parlarne con lui. Probabilmente sarà una fatica cercare di capire quali potrebbero essere i suoi veri interessi. Intanto ha "assaggiato" una delle alternative!
Ti segnalo un video:
"E dopo la scuola?"
http://blog.mammenellarete.it/

Baci,
Miriam (mammenellarete)

Anonimo ha detto...

Che stress i corsi pomeridiani dei pupi! Anche noi tutti gli anni ci si affanna a settembre per trovare il corso migliore (l'unica cosa certa è che non si vuole più fare il corso dell'anno precedente!). Non so se può servire per consolarti un po', ma "siamo tutti sulla stessa barca!"

Costanza ha detto...

io ho più volte detto la mia sulla frenesia di far fare sempre di tutto a figli ancora piccoli. che abbiano bisogno di sport, va bene, ma doversi sentire in colpa se al figlio non gli si fa fare tutto no.
tra le mamme che conosco c'è la corsa a chi fa di più. in classe di mio figlio c'è un bambino che fa tennis, calcio, basket, karate e nuoto... lo giuro. e nessuno ha ancora chiamato telefonoazzurro! ;))

Gallinavecchia ha detto...

E' vero, a 4-5 anni si deve avere ogni diritto di poter giocare e basta, a patto che questo significhi anche correre e saltare e non solo star seduti a gambe incrociate a guardare la tv o a far costruzioni Lego. Cioè, a scuola i bambini non fanno molto moto purtroppo e bisognerebbe che perlomeno un paio di volte alla settimana riuscissero a farne un pochino, non solo perché fa bene alla salute ma anche per sfogarsi e lasciarsi un po' andare. Visto che per la maggior parte delle mamme è difficile portare i bambini al parco a correre e saltare, anche perché fa freddo, piove e fa buio presto, ecco che si ricorre alle attività extrascolastiche. Il difficile è capire quale possa fare al caso del pargolo in questione! Qui tutti gli anni nella prima settimana di Settembre fanno una manifestazione molto utile, che si chiama Festa dello Sport, dove tutti i pomeriggi per una settimana intera in un grande parco pubblico della città si riuniscono moltissime società sportive che, ognuna in uno spazio apposito, fanno provare i varii sport ai bambini, gratuitamente e sotto forma di gioco: dal tennis alla scherma, dal judo al pattinaggio, dalla ginnastica artistica al baseball, dal minibasket alla danza, etc. In quel modo i bambini possono provarli tutti o solo alcuni, una volta sola o ripetere tante volte lo stesso sport e so per esperienza che alla fine della settimana quasi tutti gli indecisi hanno trovato "la scarpa giusta per il proprio piede", senza far impazzire le mamme che avrebbero dovuto portarli in giro per palestre e impianti sportivi per settimane intere per riuscire a trovare l'attività giusta.
Nel tuo caso specifico, in effetti cinque muinuti sono un po' pochini per capire in cosa consista uno sport, ma forse Gabriele non è ancora interessato all'idea di dedicarsi ad un impegno sportivo specifico e magari è meglio se per quest'anno tu o la tata vi prenderete l'impegno di portarlo a correre e saltare al parco un paio di pomeriggi alla settimana :-)

un abbraccio
Gallina

p.s. concordo con chi ti ha suggerito gli scouts, ache se cominciano a 8 anni e credo sia presto per Gabriele: è un'esperienza formativa fantastica!

Giuliana ha detto...

certo, a 7-8 anni ci saranno gli scout, e magari già l'anno prossimo l'oratorio (che fra tata e vicina abbiamo un po' di entrature :)).
la cosa che mi fa veramente impazzire è che nessuna delle persone che mi circondano - e che circondano gabriele - considera la possibilità che un bambino di 5 anni non abbia voglia di assumersi un impegno.
passerà, lo so :)

Anonimo ha detto...

Io sono d'accordo con la minoranza: i bambini devono avere come principale attività il gioco (anzi, credo anche che alle elementari si dovrebbe circoscrivere l'apprendimento all'interno dell'orario scolastico e delegare meno ai compiti per casa). D'altra parte in genere bisognerebbe iniziare a fare sport (inteso come disciplina) verso i 6 anni, non prima. Questo però per i bambini che hanno l'opportunità di scaricare la propria energia fisica all'aperto, come facevamo noi da piccoli. Se uno è costretto a rimanere tutto il giorno chiuso in un appartamento, l'ora di sport serve proprio a sgranchirsi le articolazioni in spazi adeguati.
Per quel che mi riguarda, io sarò categorica solo sul nuoto, perché lo ritengo terapeutico. Ma per i primi anni dovrà essere affrontato come un gioco piacevole (e starà a me renderlo tale così come agli istruttori, che per il momento sono ottimi) e non come una disciplina, tantomeno agonistica. Altrimenti ci mettiamo al livello dei cinesi... ;-)
Ruben di patioandaluz

penelope ha detto...

concordo pienamente con te. Quest'anno il mio piu' piccolo , 8 anni- dopo aver provato un anno nuoto, uno atletica, uno karate- ha fatto una lezione di minivolley e poi non ne ha voluto piu' sapere. Mi sento tanto mammadegenere perche' non lo spingo a provare altri sport, ma ho l'impressione che abbia una gran voglia di giocare e basta. A dire la verita' conosco bambini che hanno lunedigiovedipianoforte, mercoledigiovedi calcio, e non contenti nuoto il sabato mattina. Mi fanno un po' tristezza, e i loro genitori paura.
Quest'anno, mentre la grande e' ad atletica, lui mi chiede sempre "mamma, andiamo a giocare a calcetto?" oppure lo porto a giocare con gli amici, ed e' felice, e io riesco a dedicargli un po' piu' di tempo..
Mi consolo di non essere la sola a pensarla cosi'

PS sono capitata oggi x la prima volta sul tuo blog, e' molto bello
ciao Teresa