venerdì, ottobre 17, 2008

Giacché ci siamo, riformiamo anche le donne?

Allora, facciamoci due conti. La riforma Gelmini lascerà a casa, in 3 anni, 87.000 docenti e 44.000 persone fra il personale non docente. Fra i non docenti non so, ma fra gli insegnanti oltre il 94% sono donne. Quindi, se la matematica non è un'opinione, 81.780 sono sicuramente donne. Teniamoci larghi e diciamo che dei 44.000 di cui non conosciamo con certezza il sesso, il 50% sono donne. Fanno 22.000. Quindi: 81.780 + 22.000 fanno 103.780 donne. A casa nei prossimi 3 anni. Ok.

Ora. La riforma della signora Gelmini farà saltare il tempo prolungato (o tempo pieno) così come viene fatto oggi. Le ore pomeridiane dei nostri bambini saranno occupate, presumibilmente, dalle attività svolte da cooperative private, pagate dalle famiglie. L'alternativa a questo, per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e che non hanno una famiglia d'appoggio (santi nonni!), è che paghino una babysitter. Pagare per pagare, è presumibile che una parte di queste mamme, magari le pluripare più oltranziste, decida di rimanere a casa a curare i figlioli. Scelta sacrosanta, l'hanno fatta anche molte delle nostre mamme.

Allora io però mi pongo un problema: ma non è che questa riforma, tra gli altri danni, non creerà anche un massiccio ritiro delle donne dal mondo del lavoro?

Mi sento insultata.

Signora Gelmini, vorrei che ci pensasse solo per un attimo, e che riflettesse sul fatto di essere anche lei una donna. O almeno è quello che vuole farci credere.

P.S. questo blog nasce per informare i genitori (e non) sulla legge Gelmini. Casomai qualcuno volesse approfondire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Già. E aggiungi pure che la precarietà delle nuove occupazioni "atipiche", cioè precarie che ci spacciano per "flessibili", penalizza ancora di piu' le donne e il loro sforzo di conciliazione famiglia/lavoro. Queste forme escludono le donne dalle tutele della maternità che riguardano invece le lavoratrici dipendenti, e infatti l'abbandono del lavoro aumenta decisamente nel caso di contratti a tempo determinato etc. Alla faccia del fattore D per la crescita dell'economia.

Anonimo ha detto...

grazie della segnalazione del blog. Trovo che tutto ciò sia agghiacciante cara Giul...
valewanda