venerdì, novembre 07, 2008

Impressioni di novembre

Obama ha vinto, viva Obama. Il nano ha fatto un’altra delle sue gaffe, niente di nuovo, ma attenzione: quando fa qualcosa di così clamoroso in genere è perché contemporaneamente sta combinando qualcosa di losco, molto losco, tipo l’ennesima legge ad personam, o anche far passare un provvedimento scandaloso ponendo la fiducia (l’ho pensato molte volte, ma non mi sono mai messa di buzzo buono a farlo: vorrei tracciare una sorta di calendario delle malefatte del cavaliere, e dimostrare che le porcate peggiori le fa approfittando di un momento di distrazione dei media e dei cittadini – cose tipo la finale di un mondiale di calcio, un momento topico nella vita di un’azienda strategica per l’Italia, cose così).

Non ho fatto la nottata elettorale, ma sono andata allo IAB. Mi ha ricordato lo SMAU di mille anni fa, però non c’erano ragazzini. Ovviamente ho partecipato all’orgia di gadget – con discrezione – ma per lo più mi sono dedicata ai workshop. Per una trattazione critica completa vedere il blog di Maurizio, che così non duplichiamo l’informazione inquinando inutilmente. Altra discussione interessante in questo thread di Friendfeed.

Però un paio di cose volevo dirle.

La prima: in tema di inquinamento, la presentazione di Roveda, Lifegate. Loro si sono inventati questa cosa dell’Impatto Zero, che in pratica è: un’azienda (ma anche un singolo evento) decide di restituire all’ambiente quello che gli toglie sotto forma di emissioni di CO2, e per far questo calcola le sue emissioni e i metri quadrati di alberi che servono a compensarle. Dopodiché pianta gli alberi. Per dire, lo IAB era a Impatto Zero, e per compensare le emissioni di CO2 dell’evento sono stati piantati 27.000 metri quadri di alberi, in Costa Rica. Allora, ok che per la Terra intesa come Gaia un posto vale l’altro, l’ossigeno è ossigeno ovunque, ecc. ecc., ma ci sono delle cose che non capisco. L’unica cosa che capisco molto bene è che si tratta di un gran bel bisnes: chapeau, Roveda.

La seconda: la presentazione di Digitalia 08, fatta da Yves Confalonieri. No, qualcuno deve dirglielo. Qualcuno deve dire a quest’uomo che non si può fare un intervento in un workshop mandando un video di 15 minuti che racchiude tutta la presentazione. Non si può fare perché la gente che è là vuole ascoltare, non viversi un pezzo di TV. Qualcuno deve dirglielo che quel video con tutte le immagini prese dagli innumerevoli veicoli pubblicitari che l’azienda mette a disposizione e con sotto la voce promo di Canale 5 era fuori luogo. Era fuori luogo perché la gente che era lì si aspettava di sentir parlare di crossmedialità, non di mercato del pesce. Qualcuno deve dirglielo che lui era fuori luogo. Era fuori luogo perché non era quello il contesto in cui fare uno spottone di queste dimensioni. Qualcuno deve dirglielo che non sta bene dire “Ho detto ai ragazzi di fare un prezzo di favore a quelli di voi che andranno allo stand”. Non sta bene perché i ragazzi avranno avuto 50 anni.

Ecco, le note stonate. Poi, certo, senti cose interessanti e cose banali, roba nuova e roba nota, ma che fa, se puoi vedere gente, annusare il mercato, sbigliettare un po’ in giro.

Io ho capito una cosa, da tutta quest’attività, ma magari mi sbaglio. C’è un’area della comunicazione digitale che ormai le agenzie conoscono abbastanza, un po’ meno i clienti, ed è quella dei Social Media – in senso allargato, non parlo di Facebook e basta. Solo che questa area non è (ancora) un vero e proprio mercato, perché ancora non si capisce bene dove sono i soldi, per qualcuno, e ancora non si capisce bene come misurarlo, per altri. Come misurarlo con dei numeri, intendo. Le idee sono poche e piuttosto confuse, al riguardo. Io ho detto la mia in altre sedi, ma intanto studio. Casomai mi dovesse riuscire di trovare il numero.

1 commento:

postoditacco ha detto...

Commento in ritardo, effetto della coda lunga ;)
L'intervento di Confalonieri è stato IN-DE-CEN-TE.
Inoltre poteva risparmiarsi di dire che la presentazione glie l'aveva preparata il suo reparto marketing (anche se era palese) perché così non ha fatto certo una bella figura.
Anzi, probabilmente sarebbe stato meglio se a fare il workshop avesse mandato proprio uno del marketing, perché il suo linguaggio sembrava quello delle televendite (senza però l'enfasi di Mastrota).

Ok, Publitalia 08 non è esattamente ciò che si intende un'azienda all'avanguardia e di larghe vedute, per quelli che sono i metri di misura attuali, checchè ne dica lui (magari ne è pure convinto, però).
Avrai notato anche tu la reazione di Confalonieri alla domanda sul rapporto tra Publitalia e YouTube ("sono dei pirati!").
Sullo spottone sono ultra d'accordo.

Non contenti, il 17 novembre quelli di Publitalia 08 hanno mandato una email a tutti i 554 partecipanti al workshop sulla cross-medialità, con tutti gli indirizzi in chiaro!
Proprio un bell'esempio di comunicazione e di rispetto della privacy, non c'è che dire!
Probabilmente sarà arrivata anche a te.
Ciao!
Roberto

p.s. Curiosamente il link a FF che hai indicato era riferito all'account di Mafe che non era presente, segno che la conversazione avviene dove non te l'aspetti, casomai a qualcuno non fosse ancora chiaro