giovedì, aprile 23, 2009

Che, c’hai le tue cose?

Lei è visibilmente di umore nero.
Lui si affaccia timidamente alla porta dell’ufficio di lei.
Lei ringhia.
Lui le offre un pacchetto. Di compresse per i dolori mestruali.
Lui torna al suo posto. Di fronte, schierate, una ventina di scrivanie, come quelle degli uffici delle dattilografe nei film in bianco e nero.
Loro, le proprietarie di dette scrivanie, ringhiano tutte insieme al tipo.
Lui però ha un asso nella manica: un cassetto pieno di compresse per i dolori mestruali.

È di nuovo on air in questi giorni sui canali generalisti. Il creativo che l’ha pensata l’avrà trovata dissacrante, ironica, divertente. Magari avrà anche pensato di aver infranto un tabù: un maschio nel mondo femminile del ciclo mestruale? Ahahah, che matte risate.

L’azienda committente è una multinazionale di quelle che fanno talmente tanti prodotti diversi che non ci si crede. Il brand manager di questo prodotto si sentirà molto figo: per la prima volta si sono usati codici diversi, niente magia, fantascienza, scientificità in questa campagna. Bella mossa. Anche il Ministero della Sanità avrà approvato subito.

Però.

Volgare e grossolana come un cinepanettone. Mi ricorda la buzzicozza di De Sica.

Ma dico io: ne sentivamo proprio il bisogno di rilanciare la trita, maschilista battuta “Che, c’hai le tue cose?”. E parlano alle donne!

(Se fossi stata meno rigida sarei diventata qualcuno. Lo so).

22 commenti:

fra_ebasta ha detto...

mi rincuora vedere che non sono l'unica che ha trovato quella pubblicità assolutamente fuori luogo...

Giuliana ha detto...

ah, ecco. allora non sono solo io...

morena aka lamorachevola ha detto...

mio marito ha riso molto... io l'ho trovata, se non altro, più realista della tipa che si butta col paracadute... lo so, è una magra consolazione :-)

M di MS ha detto...

Non l'ho ancora vista!
Ma Giuliana, facciamolo il nome di questa compressa, facciamolo! Non è un reato. Certamente IO NON LA COMPRERO'.

Invece, possiamo citare un es. positivo: c'è lo spot del Buscofen in cui una donna, vestita come Neo di Matrix, offre ad un'altra donna la possibilità di scegliere la pillola che la farà stare bene. Questa mi sembra creativa e rispettosa. E mio marito l'ha sempre apprezzata molto.

wasperina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
thecatisonthetable ha detto...

Bah... Io l'ho trovata divertente.

Sì, mi ha fatto ridere.

Tutto sommato, credo sia peggio il fatto che utilizzino solo donne per reclamizzare prodotti per l'igiene della casa...

M di MS ha detto...

Se lui ha il cassetto pieno di pillole per le impiegate allora sua moglie ce l'avrà pieno di Cialis.
Anzi, mi sembra un'ottima idea pubblicitaria: il capo è nervoso? No problem, una pasticca blu e torna il buonumore! Tenete tutti un cassetto pieno.

M di MS

Alessandra ha detto...

me la sono persa, ma guardo poca tv.
Provvederò...

VereMamme ha detto...

eppure ai focus groups lo storyboard ha stravinto :)(giu', te l'ho detto che c'è un filo sottile che, etc etc?)

ecco la vecchia e la nuova pubblicità a confronto...

http://www.whatisthematrix.it/matrixvideo/video21.htm

http://www.youtube.com/watch?v=xj4uAfqQ_dc

personalmente preferisco la complicità femminile su queste cose..

Giuliana ha detto...

e sì, è proprio buscofen. magari matrix era un po' overpromise, però questo impiegatuccio qua mi fa proprio scattare la viulenza. sarà che c'ho le mie cose :)

M di MS ha detto...

Caspita, era il Buscofen!
Ho visto il nuovo spot: il tono è lieve e non antipatico. Certo che il concetto sotto è veramente irriguardoso e maschilista. Voto 2 meno meno.

VereMamme ha detto...

il concetto sotto dovrebbe essere "il tuo amico/alleato", che piace e non è irriguardoso. ma certe volte è l'esecuzione che frega.

M di MS ha detto...

Secondo me è irriguardoso perchè non assume il punto di vista di chi dovrebbe comprare il Buscofen, ma di chi da fuori dice: cavolo, che tipa insopportabile, c'avrà le sue cose! Non capisco perchè hanno adottato il punto di vista maschile. Io non dovrei comprare qualcosa così gli altri non pensano che sono irritabile, dovrei pensare che prima di tutto la pillola mi fa stare bene. E' questo che non capisco di questi pubblicitari. Boh!

valewanda ha detto...

non guardo molto la TV, ci farò attenzione... ma questi luoghi comuni proprio non li reggo...

piattinicinesi ha detto...

a me la pubblicità non piace.
comunque è a due livelli. uno divertente in cui un uomo in minoranza in un ufficio pieno di donne ricorre si rende conto che la capa(è l'unica con la stanza chiusa) hai dolori mestruali (è intuitivo, sensibile conosce bene le donne) per cui ricorre a una pasticca (rimedio scienza). in realtà l'ufficio è troppo pieno di donne, e lui ha uan scorta di buscofen per difendersi da loro: ergo le donne sono pericolose e sono ncora più pericolose quadohanno le loro cose. dal medioevo non abbiamo fatto un passo. concordo con MS, ma il buscofen chi lo compra, una donna consapevole che non vuole contorcersi per i dolori o ilmarito (collega) che non vuole rotture di scatole?

Cassandra ha detto...

Io non ho capito: ho tutti colleghi uomini e spesso sono più intrattabili di me in crisi premestruale. Esistono compresse per sindrome maschile?

Francesca Palmas ha detto...

pubblicità scemetta scemetta...francamente la trovo stupidissima e inutile...ma sai che altra pubblicità mi irrita? (ok adesso mi prendi per pazza) quella dei cereali al miele con l'ape che sculetta...ma siamo così perversi da avere necessità di vedere un'ape che sculetta per comprarne i cereali???

MammaNews ha detto...

Non l'ho ancora vista, ma in generale tutte le volte che mi trovo davanti un luogo comune maschilista girato al contrario mi infastidisco. invece di mandarlo in pensione ci si marcia su ed è un modo per rimancarlo ancora di più secondo me.

M di MS ha detto...

Coniglia: grande, finalmente ho trovato qualcuno che c'ha in testa la pubblicità dei Miel Pops come me! Mi poace la musichetta che fa "splish splash splash". Eppoi mangio i cereali al miele, il che insegna agli amici di Buscofen che la pubblicità fa centro se parla a chi compra, non al collega minus habens;)

Elena Galli ha detto...

MA é TERRIBBILE!!!
La trovo su YouTube, Questa non me la posso perdere.
Un tocco di grande classe direi.

Renata ha detto...

Non ho ancora visto la pubblicità, ma dopo tutti questi interessanti commenti...

Anonimo ha detto...

Noi ragazze siamo il 60% del mercato: questa pubblicità dimostra quanto poco siamo prese in considerazione! Un punto di vista totalmente maschile, che ignora il punto di vista femminile, per vendere un prodotto rivolto (principalmente) alle donne. Mi chiedo: ma le markettare quando vengono ideati questi spot DOVE SONO? A quando una agenzia che si occuperà solo di prodotti rivolti al mondo femminile in un modo coerente, dignitoso, non degradante e/o svilente?