domenica, marzo 21, 2010

Basta un gambo di prezzemolo


Il piccolo avrà dieci giorni, due settimane al massimo. E' un bambino tranquillo - nei limiti di quanto può essere tranquillo un bambino di dieci giorni - e fino a questo momento non ha mai dato motivi di preoccupazione. Ma oggi c'è qualcosa che non va. Ha mangiato da poco, quindi dovrebbe essere beato e soddisfatto, e invece piange, piange, piange.
Io non so più dove sbattere la testa. E a pancia in giù, e a pancia in su, e prova a fargli fare il ruttino ("di nuovo? ma l'ha già fatto!"), e cullalo.
C'è la mia mamma. E' arrivata quando è nato, resterà con noi per un po', giusto il tempo di consentirci di fare amicizia con l'esserino. Ma in questo frangente la sua presenza è fondamentale: chi meglio della mamma della mamma sa che cosa può avere il figlio della figlia?
E la mamma (della mamma) decreta: questo bambino deve fare la cacca. Ha la pancia dura, senti? ("Ah, sì? La pancia dura? Ah..." "Eh"). E quindi? Il fatto è che a un bambino così piccolo non si può dare niente per fare la cacca. E allora? Partono le telefonate. Non alla pediatra, è sabato e quindi ciccia. Ma le zie sì, che dove non arriva la nonna le zie ti ci portano sicuramente.
Alla terza telefonata ecco la ricetta: prendi un termometrino, ungilo con un po' di olio, e... ficcaglielo lì. Cioè, con la massima delicatezza, per carità. E se il termometrino non funziona? Prova con un gambo di prezzemolo, funziona uguale.
Trovo raccapricciante che per far cagare un esserino gli si debba infilare un gambo di prezzemolo nel didietro, ma se la famiglia ha detto che devo fare così, chi sono io per oppormi?
Mio marito assiste alla scena allibito. Condivide il raccapriccio, e, fosse per lui, prenderebbe la creatura e la porterebbe lontana mille miglia dalle braccia della nonna. Ma non si può, certi equilibri, in questa fase, sono assai delicati. Perciò si mette lì, straziato dalle urla del piccolo, e guarda il gambo di prezzemolo con un misto di schifo e terrore.
L'operazione viene portata a termine. Il bambino non si placa. Continua a piangere.
Dopo una decina di minuti si ferma, di botto. Ci guarda, con un'espressione di superiorità che ci fa venire i brividi. Ci guarda tutti: me, la nonna, il papà, il nonno. Ci sta schifando, mi sembra chiaro.
Ed emette il rutto più potente che io abbia mai sentito. Un rutto roboante, anzi, tonitruante, totale, di una soddisfazione quasi palpabile. Lungo come quelli di certi film della commedia all'italiana, potente come il rombo di avvio di una Harley Davidson.
E poi ci sorride, tutto soddisfatto.
E noi rimaniamo a guardarlo, incantati, con questo gambo di prezzemolo (che nel ricordo del papà diventa un gambo di sedano, roba da finire in galera) ancora lì, a perenne monito della nostra stoltezza.

Questo post partecipa a "Mamma che ridere", l'iniziativa Huggies grazie alla quale scriveremo uno spettacolo teatrale tutti insieme. Potete partecipare come commentatori (commentate qua sotto raccontando un episodio della vostra maternità sul tema ansie materne), e ogni settimana il commento più divertente riceverà una fornitura di pannolini (quindi non vi dimenticate di indicare un vostro indirizzo email e la taglia dei pannolini - potrebbe volerci un mese prima di riceverli quindi fatevi un po' di conti). Oppure potete partecipare da blogger, e in questo caso qui trovate tutte le info e le regole del gioco: iscrivete il vostro blog (così sappiamo dove andare a pescarvi) e iniziate a raccontare. Ci sono 6 temi, questo è solo il primo. Ergo, seguiranno altri post con bollino fucsia.
In scena!

7 commenti:

M di MS ha detto...

Ho 10 anni e mia cugina 2 mesi. Piange, piange, diventa rossa.
La zia afferra il termometrino, divarica il pertugio e zac! Fatto.
Poi mi guarda sorridemdo e mi fa: "Ehi, hai visto come siamo fatti lì dentro?".

Anonimo ha detto...

Neomamma con manie di perfezionismo si reca con bambino di 6 mesi e marito dalla pediatra.
Al bambino per strada cade un giochino, il papà premuroso lo raccoglie e glielo ridà.
Al momento di togliere il bambino dal passeggino, lei si accorge che:
a) il giochino era caduto su una cacca di cane presumibilmente molle
b) il bambino l'ha messo in bocca e ha la faccia sporca
Ovviamente il marito è stato pesantemente cazziato, povero!

Resto volutamente anonima: la neomamma non sono io e, se mai leggesse questo commento, non vorrei che cazziasse anche me... ;-)

Chiara Trabella ha detto...

Con Amelia, siamo stati fortunati: il meconio l'aveva fatto al nido dell'ospedale, se l'erano pulito le infermiere.
Con Ettore, bella baldanzosa dopo 2 anni di pratica pannolino, lo apro e lo vedo tutto impiastricciato di questa cosa collosa e puzzolente. Ci siamo messi in due, io e mio marito, e ogni cosa che toccavamo si sporcava... sembravamo due neogenitori alle prime armi, abbiamo ben perso la baldanza!

farmaciaserrage ha detto...

Ne abbiamo sentite tante ma questa ci mancava!Per i genitori piu' ecologisti faremo una joint venture con il fruttivendolo e proporremo questa alternativa ai sondini rettali....

Giuliana ha detto...

farmaciaserra ma veramente non avete mai sentito 'sta cosa atroce? pensavo che fosse prassi comune e consolidata :D

farmaciaserrrage ha detto...

Termometro , microclismi, sondini si ,prezzemolo nuovo nuovo .Ma non si smette mai di imparare queste mamme e nonne ne sanno una piu ' del diavolo!

Anonimo ha detto...

Io continuo a ricordarmi un gambo di sedano... ;->>>