giovedì, ottobre 14, 2010

Il mio ufficio fa le bolle. Scommetto che il tuo non è capace. Miniserie in – spero – 2 puntate e basta

Una facile vittoria
Gabriele non racconta niente, a casa. Dopo aver collezionato varie figuracce con gli altri genitori della scuola, una sera ho avuto l’illuminazione: un gioco. A cena, ognuno racconta la sua giornata, e alla fine si vota per quella più divertente/interessante, ma anche quella più noiosa, se proprio non ce n’è. Si vincono 10 minuti di telecomando. Funziona.

Sere fa ho raccontato la mia storia.

Oggi il mio ufficio faceva le bolle.
“Le bolle???”
Sì, le bolle di sapone.
“Ma come faceva, da solo???!!!”
Sì, dal contatore del gas.

Ho vinto.

Antefatto
Appena entrata nel nuovo ufficio, ho dovuto fare i contratti per le utenze di luce, gas e telefono (Fastweb, per la precisione, ma i presupposti mi dicono che sarà un’altra miniserie).

L’omino della A2A, l’azienda di servizi per il gas, arriva quasi subito. Non percepivo l’urgenza, non dovendo cucinare, ma per quest’anno ci terremo il riscaldamento con una stufa, e all’inizio non faceva freddo, per cui ero ottimista.

Omino: “E questo?”
Io: “E’ un rubinetto, ma non lo userò, non ho la cucina”
Omino: “Allora non va bene. Deve mettere un tappo di sicurezza, se no il rubinetto si può aprire per sbaglio e lei salta in aria” (azz)
Io: “Ah”
Omino: “Eh”
Io: “…”
Omino: “Può metterlo un idraulico qualsiasi, ma se ha qualcuno un po’ capace va bene lo stesso, è una cosa facile, inutile spendere 50 €. Dopo che l’ha messo, richiama e torniamo a cambiare il contatore e attivarle l’utenza”
Io: “Va bene”
Se mi tocca sul soldo, in questo momento, va bene eccome.

Exit omino.

Il tappo è stato messo. È solo uno dei capitoli che hanno visto Marito impegnato in un ruolo di primissimo piano nell’allestimento dello studio.

Richiamo l’A2A. Mi danno un appuntamento non troppo vicino. Inizio a preoccuparmi: la temperatura scende, e già ci siamo dotate di pile per lavorare.

Omino2 arriva, puntuale all’appuntamento delle 9. Gli mostro il tappo di sicurezza, mi dice che va bene, è evidente che ha fretta, cambia il contatore, scappa via quasi senza salutare.

Le bolle
Provo ad accendere la stufa. Niente. Omino2 mi ha avvertito che ci sarebbe voluto un po’ di tempo, a causa dell’aria nei tubi, e continuo fiduciosa.

Arriva Emanuela, mentre comincio a perdere la pazienza. Lei, donna che in casa c’ha occhio, si accorge che il rubinetto del contatore è chiuso. Mi vergogno. Lo apriamo. Riproviamo.

“Uè, ma questo fa le bolle!”
“Che bolle?”
“Le bolle! Schiuma! Bolle di sapone!”
È vero. Proprio sul raccordo tra il contatore e il tubo è pieno di schiuma e bolle di sapone.
“E no, così non va bene. Chiamiamo l’A2A”
Chiamiamo l’A2A.

Potevo rimanere offeso
Il callcenterista di A2A è gentilissimo, sente delle bolle e mi dice di chiamare il pronto intervento, che no, non è affatto normale. Al massimo in due ore saranno da me.

E infatti, un’oretta più tardi, ecco omino3 e omino4 che si mettono al lavoro.
Omino3: “Queste ghiere non sono state strette. Per forza fa le bolle. Ci ha messo l’acqua saponata per vedere se c’erano fughe ma poi non ha controllato”
Omino4: “Era una persona dell’azienda o un service?”
Io: “…”
Omino3: “Com’era vestito?”
E qui ho capito che io il testimone per un fatto di sangue non potrei proprio farlo. Che cacchio ne so di com’era vestito.
Omino4: “Mi faccia vedere il cartellino che ha lasciato. Ecco, era un service”
Sguardo d’intesta tra omino3 e omino4. Telefonata in centrale. Era un service. Inchiodiamolo. Togliamogli l’appalto. Qui poteva succedere un casino. Il metano non ha odore, quando lo senti è già troppo tardi, sei già saltato in aria (aridaje).

Un breve ed eccitante momento
Le ghiere vengono strette. Il gas aperto. La stufa parte. Possiamo mettere via il pile. Brindiamo.

Omino3: “Però… qui c’è un’altra perdita. È sull’impianto di casa, noi non possiamo intervenire. E dove va questo tubo? (Il tubo della stufa, ndr) No, non va bene. C’è una scala?”

Entra una scala, presa in prestito dagli operai polacchi che stanno ristrutturando la casa di fianco, e viene piazzata nel passaggio dall’ingresso all’ufficio.

Omino4: “Allora, signora. Deve chiamare un idraulico, fargli sistemare questa perdita e il buco là in alto”
Omino3: “(lunga spiegazione sul perché e il per come)
Omino4: “Quando ha fatto, lei ci manda via fax questo modulo, compilato dall’idraulico, e poi richiama il pronto intervento”
Io: “Ma allora il gas…”
Omino3: “Glielo chiudiamo. Se no salta in aria” (again).

Saluti. Ringraziamenti.

Exit omino3 e omino4.

Delusione. Pile.

To be continued.

3 commenti:

M di MS ha detto...

Eh eh, che sfiga!
Quella delle bolle l'ho sperimentata anche in casa mia, ormai sono un'esperta.
Per consolarti ti dirò che ieri sera si è spaccata in mille pezzi una mega tapparella di casa che mi costerà un botto riparare, da 3 mesi aspetto il falegname, il muratore doveva venire ma è in ospedale, l'elettricista non può mai. Santa pazienza!

PaolaFrancy ha detto...

Io invece proprio non ne sapevo nulla di bolle!
questa mi e' nuova proprio ...

pero', senti ... guarda il lato positivo: se vai avanti cosi' vinci il giochino un sacco di volte, no??????

ciao!
paola

Serena ha detto...

Bolle a parte, questo giochino è meraviglioso! Anche il Vikingo non racconta nulla, ma proprio nulla nulla nulla. Non so più cosa inventarmi. Provo subito ad applicarlo da noi, anche se non avendo TV devo pensare ad un altro premio. Grazie mille!!!
(e in bocca al lupo per le bolle :) )