lunedì, ottobre 09, 2006

Un po' di vita oltre il piramidone

E' più di un'ora che aspetto che il mio collega si liberi per vedere un lavoro che dobbiamo fare insieme. Nell'attesa ho navigato un po' di blog (potevo anche lavorare a qualcos'altro, ma abbiate pietà, è lunedì e non ho trascorso una bella settimana...). E ho letto i primi post, giusto per vedere come hanno iniziato gli altri.
Più di tutto ho capito una cosa: che sono rimasta indietro. Intanto che mi sollazzavo tra pappe e pannolini il web andava avanti, quasi a mia insaputa. Quasi perché in realtà qualcosa c'era già, in quel luglio 2003 strainfuocato e col pancione, ma non era ancora abbastanza. E nessuno mi ha avvertito!
Possibile che nessuno qui dentro se ne sia accorto? Che nessuno dei miei colleghi abbia aperto un blog? Sono davvero così sola nella blogosfera, pur essendo, nel mondo rotondo, circondata da persone che "fanno l'Internet di mestiere"?

Ho interrotto e siamo a domani. Con il mio collega siamo andati avanti fino alle 10, ieri sera, e quando sono arrivata a casa Gabriele dormiva già da un pezzo. Stamattina quando ha aperto gli occhi la prima cosa che ha detto è stata "Sei tornata, mamma!". Lo avrei stritolato di baci. Invece l'ho vestito e trascinato a scuola, sempre più convinta che sarebbe molto meglio se a scuola ce lo portasse la tata. Temo che il budget ne risentirebbe, però.
Comunque, tornando alle considerazioni di ieri sera, ecco, mi sento presa in giro. Professionalmente parlando, sulla mia testa c'è un piramidone da cui mi hanno spinto giù tanto tempo fa, piramidone la cui credibilità è per me sempre più diafana.
Ci vorrebbe un po' di vita, ci vorrebbe un'altra PretaportArt.

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