lunedì, giugno 25, 2007

Domande e risposte

Vorrei avere tutte le risposte. Ma non le ho. Meno che meno in questo periodo di full immersion nella metafisica malausseniana (in francese. Trovo che nonostante l’ottima traduzione, in italiano si perda un po’ del carattere di questa galleria di personaggi così profondamente francesi, dal senso un po’ sfumato se interpretati fuori dalla lingua francese). Dunque, vorrei avere tutte le risposte ma sono intimamente convinta che sia molto più significativo il concatenarsi delle domande, se vogliamo arrivare a qualche simulacro di verità (e qui il lettore più addentro nella succitata metafisica avrà riconosciuto l’impronta di Pastor, l’ispettore che fa confessare anche i sassi).

Vorrei avere tutte le risposte per spiegarmi perché una mia collega è stata licenziata in tronco senza una motivazione plausibile e nessuno ha alzato un dito. Per meglio dire, nessuno ha sentito il bisogno di alzare un dito. Vorrei sapere cos’è che ci resi così refrattari alla difesa dei nostri diritti, cos’è che a un certo punto della Storia ha fatto sì che sulla nostra generazione calasse un velo – anzi una trapunta – di ignoranza di noi stessi e della nostra dignità, di persone e di professionisti.

Vorrei poter rispondere qualcosa quando guardandomi allo specchio mi renderò conto che è sempre qualcun altro che decide per me – per noi – e in generale è qualcuno la cui età è superiore a quella dei miei genitori. Dov’è finito l’impegno, dov’è la società civile? Ora come ora, con un piede nella fossa.

Vorrei avere tutte le risposte per il mio capo. Che mi lascia mano libera su un progetto e poi vorrebbe che io interpretassi quello che lui nella testa, senza dirmi di che si tratta, naturalmente. Ecco, vorrei potergli comunicare che cos’ha nella testa. (Che poi, detto fra noi, io lo saprei anche, che cos’ha nella testa, ma riferendoglielo andrei ad ingrossare le fila delle licenziate, in flagranza di reato: lesa maestà).

Vorrei avere tutte le risposte per mio figlio, quelle piccole e quelle grandi. Per esempio, tra quelle piccole, vorrei sapergli spiegare perché intanto che ha ancora sulla faccia le crosticine della varicella non può giocare in cortile con il bimbo del primo piano; vorrei spiegargli che sì, può andare a scuola perché non è più infettivo, ma con il bimbo del primo piano non ci può giocare, dal momento che appena la sua mamma l’ha visto è scappata lontano prendendo in braccio il piccoletto, come se avesse visto un fantasma, urlando “No, no, no, la varicella no, no!!!”. (Solo per chiarire: anch’io avrei evitato il contatto. Magari senza scene isteriche, però, che quelle sì che sono difficili da spiegare).

Io non le ho, tutte le risposte. Ho un sacco di domande, però. E in questo clima di grande efficienza e di enorme negligenza dell’efficacia, a volte mi chiedo – ecco, ancora domande – se per caso non dovrei inventarle lì per lì, le risposte. Spararle, a caso, prendendomi il rischio di non azzeccarle, qualche volta.

Per esempio dicendo alla mia collega che come fa a non ricordarsi della policy aziendale che vieta i capelli rossi? È stato ripetuto più e più volte: i rossi di pelo vengono licenziati in tronco.

Oppure potrei rispondermi che la generazione che ci ha preceduto ci ha consegnato nelle mani un’Italia (quasi) senza fame e (quasi) senza guerra, e anche solo per questo dovremmo esserle grati. E ci ha dato un’educazione ineccepibile. Motivo per cui non si va contro, e agli anziani si deve rispetto, sempre e comunque.

Al mio capo potrei inventare che quello che ha in mente è il più strepitoso progetto digitale dell’era 2.0, appena appena meno complesso di Second Life. Ne sarebbe molto orgoglioso e inizierebbe a dire in giro che Second Life l’ha inventata lui, in tempi non sospetti, nella sua cameretta di ragazzo, con il suo Commodore 64. Anche questa è una risposta, e lui se la darebbe senza scrupoli.

E a mio figlio potrei dire che non può andare a giocare con il piccolo vicino perché la sua mamma è una lupa mannara, e si trasforma quando qualcuno si avvicina al suo bambino, e non è per niente un bello spettacolo vederla mentre diventa gigantesca, e le si strappano i vestiti di dosso, e le vengono certi artigli che neanche le tigri sciabola, e inizia ad ululare. Insomma, meglio stare lontani.

Ecco, forse potrei fare così. Magari inizio. Poi vi farò sapere.

18 commenti:

pOpale ha detto...

Penso che tu abbia bisogno di staccare i ponti con l'ufficio il prima possibile come ne ho bisogno io!!!

A propositio se trovi le risposte per il tuo capo, ti prego passale anche a me ;)
Tieni duro

Francesca Palmas ha detto...

a me l'idea della mamma lupa mannara sembra eccellente!!!! si giuly, c'è bisogno di ferie....

Annachiara ha detto...

Strepitoso post (e sai quanto io sia avara di complimenti).
Diciamo che però la tua collega se l'è proprio andata a cercare....mentre il capro espiatorio è in qualche modo cercato!
(e certo sta storia del capello rosso vietato dalla policy aziendale è un po' vessatoria, come direbbe mia sorella, l'avvocato scassamaroni!)

Giuliana ha detto...

mi sembra chiaro che ho bisogno di staccare, ma manca ancora un mese e mezzo e quindi è inutile sperarci. quanto al resto, effettivamente quella dei capelli rossi, qualora inserita in un contratto di lavoro, sarebbe effettivamente una clausola vessatoria, ma vai a sapere.
le risposte per il capo si inventano, così, su due piedi, e naturalmente non sempre va bene. invece la storia della mamma mannara magari me la rivendo sul serio :)

Paolo ha detto...

La tua azienda ha messo in piano negli ultimi anni piani per l'incentivazione del personale... questa storia appare quantomeno bizzarra

Giuliana ha detto...

mascetti, questa in particolare è una storia piuttosto complessa. ma sui metodi c'è un precedente, anzi due, strano che tu non ne sia al corrente :)

scrittricexcaso ha detto...

anche io ogni tanto vorrei avere tante risposte e nonostante solleciti ricerche esterne mi ritrovo in lande desolate...magari staccare un pò la spina potrebbe aiutare a recuperare ma non ad avere le tanto desiderate risposte...quello che mi chiedo più spesso e cose dirò ai miei ragazzi che crescono ed anche velocemente???Se arrivi a qualche risultato aiutami!!!X il lavoro anche io ho un capo che ti dice lascia gestisci tu...ma in cuor suo devi miracolosamente entrare nel suo cervello e districarti nei suoi pensieri...buona giornata

Paolo ha detto...

@ Giuliana: no, non ne sono al corrente. Io ho lasciato l'azienda in cui lavori rammentando alla responsabile HR che poteva risparmiare il tempo dell'amministratore delegato in quanto non ero interessato ad alcuna forma di controfferta, giacche' me ne sarei andato anche se dall'altra parte mi avessero abbassato lo stipendio. Un'altra collega a me parecchio vicina (futura moglie, conosciuta anni prima della fuzione delle nostre aziende) ha fatto altrettanto. E' vero, ho sentito parecchie leggende metropolitane su quella vicenda. La piu' spassosa riguardava una presunta buonuscita, pagata a causa del morso (vero) del cane del CEO, che scorazzava libero e aggressivo (con tanto di episodi scatologici) per i corridoi del palazzo. Che dire, purtroppo i denti non avevano lasciato segni a sufficienza, pertanto non era possibile utilizzare al meglio la circostanza :-D.

Anonimo ha detto...

Al più presto mi farò un henné rosso fuoco in onore della tua collega, poveretta.
E, a dirla tutta, Pastor è sempre stato il mio personaggio preferito della saga malausseniana.
Bacioni
Chiara

Giuliana ha detto...

@mascetti: purtroppo non di leggende metropolitane si parla, ma di licenziamenti in tronco orchestrati ad arte. quanto ai denti del mastino, oggi non è più tra noi. il che è un sollievo, a dir la verità :)

@ chiara: naturalmente quella dei capelli rossi era solo una risposta inventata da darsi a fronte di un comportamento non fantastico. ma non così lontana dalla realtà...

Paolo ha detto...

Mastino? Io ricordo un pastorino dei Pirenei, che e' una specie di barboncino instabilmente mordace. Per i licenziamenti in tronco, sinceramente pensavo fossero limitati ai dirigenti; per tutti gli altri, davo per scontato che esistessero le tutele del giuslavorismo. Ma forse nulla e' scontato, quando in mezzo c'e' un'azienda che ha dovuto sborsare cifre miliardarie, sotto la descrizione "contenzioso ex-dipendente", stando ai suoi stessi comunicati stampa. E la stessa azienda ha come importante azionista una persona che faceva il consulente, ma che ha denunciato il proprio ex committente, per "ingiusto licenziamento" o qualcosa del genere. Anche se il contratto era di consulenza. E poi, quando si tratta dei propri dipendenti....mah, mi fermo qui, meglio :-)

Giuliana ha detto...

@ mascetti: fermati qui, che mi metti nei guai ;)

Paolo ha detto...

hai ragione, ma il tuo post ha fatto luce su un mondo un po' kafkiano :-)

Anonimo ha detto...

Ma diglielo pure che la mamma del piccoletto è una stronza, tanto di sicuro l'ha già capito e secondo me l'ha capito pure il figlio di lei, poveraccio, avrà pensato: meglio la varicella di questa qua

Risy ha detto...

Ciao Giuliana, ti leggo sempre con piacere e questa volta più del solito avverto una forte sintonia con quel senso soffocato di ribellione e indignazione che hai provato per questa vicenda e che condivido appieno! e alla luce di ciò ti partecipo una mia riflessione di ieri, diretta a tutti quei Mega direttori del personale, e non, che quando selezionano una donna pensano solo a che non abbia intenzione di avere altri figli... e io gli vorrei tanto chiedere ...ma tu maschilista del cavolo dei figli ce li hai? e cosa penseresti se tua moglie ti dicesse non voglio figli perchè se no mi licenziano o mi declassano!
scusate lo sfogo, ma mi hanno segato perchè ero incinta e gli fatto pure causa e indovinate? il giudice ha dato ragione a loro...
il giuslavorismo e la tutela del lavoratore sono roba degli anni 70, quando c'erano sindacati che avevano voglia di lottare oggi siamo tutti troppo grassi e pigri e di lottare per gli interessi comuni abbiamo poca voglia!
scusami lo sfogo...ma mi ispiri
un bacio al tuo cucciolo "infetto"

Giuliana ha detto...

ciao Risy! sai una cosa? i direttori del personale più tremendi che ho incontrato sono donne. riporto testualmente (detto dalla responsabile di un'azienda con cui lavoravo molto tempo fa): "la prossima persona che si prende qui deve essere un uomo, visto che è scoppiata la moda di figliare!"
senza commento

Anonimo ha detto...

Giuliana, cos'è qusta storia che vorresti avere "tutte le risposte"?
io preferisco avere al limite buona parte delle domande, e ogni tanto qualche risposta che vale fino alla prossima domanda (che anche se fosse una domanda già fatta meriterebbe comunque una nuova risposta).

Giuliana ha detto...

andrea, avere domande è un atteggiamento molto saggio. certo, funziona di più se ti trovi in un clima di (almeno relativa) saggezza, o tra altri saggi, o perlomeno tra persone che credono al valore delle domande. perchè se no sono dolori...