Ho frequentato il Conservatorio per molti anni. Col senno di poi, posso definirlo un’istituzione solo di poco più evoluta di un collegio di Carmelitane Scalze. Quando sei dentro neanche te ne accorgi, tanto sei convinto che non ci sia un altro modo di imparare la Musica, anzi, che non ci sia quasi un’altra Musica. Ho imparato molte cose e ne ho dimenticate altrettante, ma quell’atmosfera no, non si dimentica.
Per questo quando è arrivato questo tenore che pretendeva di fare il democratico, all’inizio ero piuttosto perplessa: l’Opera non è questo, l’Opera è una cosa seria. Non posso dire di essere un’appassionata di opera. Ci vado volentieri, se trovo qualcuno che mi accompagna, e tra i miei CD ci sono l’Aida, Le Nozze di Figaro, la Carmen e qualcos’altro. Tutto vissuto in modo piuttosto superficiale, ma senza concessioni all’eccessiva familiarità, quasi che fosse da maleducati.
Poi però, com’era ovvio, mi sono dovuta rimangiare tutto.
Grazie, Big Luciano, grazie di essere diventato una star come Madonna. Grazie soprattutto perché hai infranto un sacco di tabù. Dopo di te, forse, nessuno sarà più cieco com’ero io.
1 commento:
Di fronte alla scomparsa di questi geni personalmente non riesco a dire parole che non mi sembrino banali.
Per questo ho scelto una riga di silenzio.
Se ci senti, Luciano, grazie per aver reso il mondo più bello con la tua voce.
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