giovedì, settembre 13, 2007

Parigi, o cara

Mi sono guardata allo specchio e ho deciso che era necessario fare una coda. Mi è venuta in mente la pubblicità di Fructis Garnier, quella che dice “addio alla coda del secondo giorno”. Io avrei detto “addio alla coda del giorno dopo”, fossi stata il copy. La coda del giorno dopo secondo me è più incisiva, anche se, anzi, proprio perché, rimanda ad altre operazioni “del giorno dopo” a carattere di emergenza. Ma magari il copy l’aveva proposta, e gliel’hanno bocciata proprio perché ricordava. Oppure perché dicendo “del secondo giorno” si dà per scontato che una con un metro di capelli in testa dovrebbe sentirsi in colpa se non se li lava tutti i giorni. Insomma, decido che gliel’hanno bocciata, non può non averla proposta.

E subito dopo il copy-delirio mi viene in mente l’aria della Traviata Parigi, o cara, che fa “Parigi, o cara, noi lascerem…”: Alfredo consola una morente Violetta dicendole che si allontaneranno da Parigi, cambieranno vita, lei non sarà più costretta a fare il mestieraccio che fa e “la tua salute rifiorirà”. Ecco.

Il fatto è che la mia coda ha carattere non solo di emergenza tricologia, stamattina, ma proprio di manifestazione esteriore di tristezza (da esprimersi attraverso la mortificazione del corpo). Tristezza così triste che non riesco neanche ad arrabbiarmi. Gabriele non sta bene. Niente di grave, per carità. Gabriele è raffreddatissimo. Più che raffreddatissimo, ieri sera, con la temperatura fissa sui 37° (che in un adulto dici chissene, ma in una bambino fa presto ad andar su). Sono indecisa se curarlo o spezzargli le gambine. A parte l’extra budget alla baby sitter che ciò comporta, stavolta c’è una cosa molto più importante in gioco: un week end a Parigi, con partenza domani sera e rientro lunedì a mezzogiorno.

È stata una sorpresa di mio marito, che mesi fa ha approfittato di un’offerta di Ryan Air (voli a 1 cent). Tutti contenti, con grande fatica riusciamo a trovare un albergo, e finalmente, lunedì ci diciamo che a questa settimana si può sopravvivere, visto che venerdì sera saremo in volo. Ecco, l’abbiamo rifatto: tutti contenti per una vacanza, per breve che sia. Eppure avevo promesso di non farlo mai più. E quindi, puntualmente, sono stata punita.

Non mi rimane che sperare che in questa trentina di ore che ci separano dal volo “la sua salute rifiorirà”.

Eccheccazzo, però!

15 commenti:

Annachiara ha detto...

E pertanto tu dovresti saperlo che anche a Parigi c'è un'incredibilmente efficiente sécurité sociale....
Parti, parti comunque!

Giuliana ha detto...

eeeehhhh.... ho capito la sécurité, ma mica vado a parigi per pronti soccorsi :)

pOpale ha detto...

Spero che Gabriele si senta meglio e voi riusciate a partire. Comunque ho sempre pensato che le donne che portano la coda siano molto sexy :)

Anonimo ha detto...

Se ti servono indirizzi di dove andare a mangiare, bussa!
Bon voyage, madame.

fabdo ha detto...

Dai, secondo me se la febbre era stabile sui 37 (che poi è solo innalzamento di temperatura), non gli aumenta più al piccolo.
Wishful thinking e chissà che non funzioni davvero!
Io te lo auguro di cuore! ^_^
(come te anche io non sono una mamma e basta)

a presto ^_=

Mimmo ha detto...

concordo con Popale...la coda delle donne...è molto sexy.
Dipende poi da quanti giorni sta là, eh! ;)

ciao!

Giuliana ha detto...

@ mimmo e popale: non l'avevo mai vista in questo modo... grazie, ne terrò conto ;)

@ maurice: e sì che mi piacerebbe avere qualche dritta. ho vissuto per un po' di tempo a parigi, ma la mia situazione finanziaria era da crepe o baguette mangiata per strada. ora non potrei permettermi un tre-forchette/tre-cucchiai, ma un ristorante per comuni mortali sì!

@ fabdo: pediatra? sei la benvenuta :D comunque sì, la temperatura poi si è abbassata. stasera si parte, e se il raffreddore peggiora pazienza, in fondo parigi non il deserto!

Francesca Palmas ha detto...

Piccola rettifica, mi sa che la pubblicità è della sunsilk...E...i nonni non tengono il bimbo se ha poca poca pochissima febbre?Dai se sta tappato a casa non starà male...No? Ti auguro con tutto il cuore di partire!!!

Gallinavecchia ha detto...

Ti capisco, eccome se ti capisco! La febbriciattola della picci alla vigilia di una vacanza, di un weekend, di una cena fuori porta è stata il leitmotif della mia vita negli ultimi otto anni. Però 37° non sono molti e a volte si tratta solo di una sfebbratina di stanchezza. In ogni caso ho incrociato le dita (e anche accavallato le gambe) per voi affinché possiate partire sani e sereni alla volta della meravigliosa Ville Lumière (però ricordati la Tachipirina!) . Divertitevi :-)

Giuliana ha detto...

@ la coniglia: ebbrava la coniglia che segue la pubblicità! invece quanto ai nonni niente da fare, non ne abbiamo di disponibili in un raggio di chilometri ragionevole

@ gallinavecchia: e già, la tachipirina... ma il flacone di tachipirina rispetta le norme sul trasporto dei liquidi? miiiiii, che camurrìa!

Gallinavecchia ha detto...

Flacone di Tachipirina? Never used, troppo complicato. Alla mia picci ho sempre rifilato le supposte - quelle credo che possano salire tranquilamente anche in aereo ;-)

Anonimo ha detto...

Oh, ma tuo figlio te lo fa apposta! :(

Anonimo ha detto...

Ti rimando al mio post
http://www.bistrotchezmaurice.com/2007/06/13/regardez-svp/
dove parlavo dei ristoranti a cui sono affezionato.

Francesca Palmas ha detto...

......spero tanto che ti sia goduta un bel weekend...dimmi di siiiiii!!! :)

Morrigan ha detto...

Cara Mamma in Corriera, spero che tutto si sia appianato e che tu sia potuta partire. Leggendo il tuo post mi son detta "ma non succede solo a me!". Sì, non sarà carino e fine, epperò questo ho pensato! :-D
Questo è il mio post nel quale descrivo una situazione similare
http://tabatuga.blogspot.com/2007/09/la-dea-propone.html#links
Auguroni!