venerdì, novembre 30, 2007

Una sconfitta: La Casta

Immagine di La Casta

Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l'intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti nel reportage di due famosi giornalisti.

Non ce l'ho fatta. Non ho finito di leggerlo. Mi sembrava di vivere in un'unica, lunghissima, densissima, puntata di Report. E non ce l'ho fatta.

All'inizio pensavo che fosse un libro da leggere quando si è arrabbiati: così leggi le cose che ti racconta il libro e dimentichi i tuoi guai. A pagina 13 ero già pesantemente rannuvolata; a pagina 26 ero fuori dai gangheri. Poi però anche quello non è bastato. Anche leggere da arrabbiata non è stato sufficiente a sostenere il peso di vedere il mio Paese inesorabilmente ridotto a testimonial di un globale "è tutto un magna magna". Di vedere me stessa - sempre mediamente convinta delle mie opinioni politiche, spesso a costo di anteporre l'ideologia al buon senso - me stessa sprofondare nel qualunquismo. Che adesso si chiama "antipolitica", fa più chic, ma insomma il senso non cambia. E così ho mollato il colpo.

Magari, una pagina alla volta, continuerò questa esplorazione dei bassifondi in cui si muove l'Italia. Ma tutto in una volta no, non ce la posso fare.

7 commenti:

Francesca Palmas ha detto...

.....come ti capisco.....

Laura ha detto...

Mi sembrava di vivere in un'unica, lunghissima, densissima, puntata di Report. E non ce l'ho fatta.
E chi potrebbe farcela?
Io divento una belva, guardato Report.
Ciao, buon fine settimana.

Anonimo ha detto...

Si, ci incazziamo tutti... ma non succede mai niente... come cavolo è possibile?

Giuliana ha detto...

sapete qual è la cosa più triste? che a un certo punto mi sono sentita sovrastata da tutto questo, e non ce la facevo proprio più ad andare avanti, troppe informazioni e troppe, troppo chiare, relazioni (come direbbe crozza).
ho apprezzato molto la chiusura di report, ieri sera, in cui si è visto come sono andate a finire un po' delle storie agghiaccianti sollevate nell'ultimo anno. però, accidenti, non è un po' poco?

Annachiara ha detto...

Pensa, ti ho pensata sabato perché mi hanno regalato "l'eleganza del riccio"! Che tuffo nella francesità! Scusa l'OT, ma la puntata di report di ieri mi ha già massacrato i gabbasisi!

Giuliana ha detto...

...e allora buona lettura (e tanti auguri!!!)

pOpale ha detto...

Lo tengo sul comodino e se sono molto ma molto sereno leggo qualche riga ma come è accaduto a te ogno volta ho la bile che si rivolta