lunedì, febbraio 18, 2008

Dall’agriturismo alla PNL (o chi per essa)

Dieci anni fa eravamo tutti all’inizio delle nostre carriere. E quindi si parlava di lavoro solo in termini – diciamo così – funzionali: ho trovato, ho iniziato, ho cambiato…

Dopo qualche tempo la prospettiva era cambiata profondamente: sempre più difficile trovare il senso del nostro lavoro (a prescindere da quale esso fosse), insoddisfazione generalizzata e un sogno che non si è mai realizzato: aprire un agriturismo. Gli argomenti: il contatto con la natura, fare qualcosa “che si vede”, recuperare la dimensione personale e sociale del lavoro, scoprire la possibilità di fare qualcosa con le proprie mani.

L’agriturismo è diventato un luogo dell’anima che, per un po’ di tempo, ha funzionato da isola felice. Subito prima di abbandonarsi ad altri sogni, ancora più effimeri: vincere al Superenalotto, ad esempio, a riprova che il valore del lavoro era stato riposto interamente nei suoi aspetti economici. Lavorare per prendere lo stipendio, insomma. Che è come dire che si è abbandonata ogni speranza di ritrovare quel famoso senso.

E adesso un’altra svolta. Per tre giorni di seguito ho incontrato persone che si stanno muovendo su un nuovo territorio, quello della formazione e della crescita personale. E siamo passati a parlare dall’agriturismo alla PNL, o comunque a tutte le scuole di pensiero che si propongono sul mercato della formazione, del coaching, del counselling, e così via. Non può essere un caso.

Un cambiamento importante, mi pare. Via un sogno, e via anche il nichilismo del Superenalotto. E avanti di nuovo con la ricerca di senso.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono i quarantenni senza figli che si riposizionano, dando spazio a una voglia di paternita' e maternita' che può estrinsecarsi in modo meno impegnativo "trasmettendo sapere" invece che cromosomi :-)

Giuliana ha detto...

gianni, veramente io un figlio ce l'ho, e quindi il mio contributo cromosomico alla specie l'ho dato, ciò non toglie che trasmettere sapere invece che spegnere il cervello ogni volta che vado al lavoro mi piacerebbe parecchio lo stesso :)

citroglicerina ha detto...

ciao giuly,
tu conoscevi la carta dei diritti della gestante? a noi l'ha fatta scoprire chiara, mamma e ostetrica, leggila sul blog.mammenellarete.it.

e per la campagna e quello che tu scrivi sulla ricerca di significato, leggi il mio post su trendinterinale.splinder (pubblicità personale : ))al di là di mammenellarete)
"esiste ancora la campagna" del 27 gennaio.

a presto
bt

Laura ha detto...

Mi piace un sacco la tua capacità di mettere a fuoco un argomento e di analizzarlo...chirurgicamente!

Giuliana ha detto...

@ betta: ho letto la carta dei diritti, grazie della segnalazione. ma cos'è successo al tuo blog? risulta non esistere più (eppure qualche giorno fa ci sono andata...)

@ laura: vuoi dire che ho sbaglliato mestiere? :)

citroglicerina ha detto...

ciao giuly,
quale blog non si vede...quello delle blog.mammenellarete.it non credo perchè ci sei andata a leggere la carta diritti, per cui...
se ti riferisci al mio personale tendenzainterinale, c'è su splinder...esiste ancora...sembra

bt

Anonimo ha detto...

sono completamente d'accordo con Giuliana...trasmettere e ricevere sapere è il segreto di un'esisternza appagante e piena.

Giuliana ha detto...

betta, l'ho ritrovato! mi riferivo al tuo personale, per qualche ragione splinder mi diceva che non c'era più

ago, credo che sia un tema da approfondire...

pOpale ha detto...

Ho passato la fase del agriturismo ... il PNL lo vedo lontano ma il desiderio di rimettermi in gioco è forte e credo avrà la meglio.
Buona giornata Giuly :)

Giuliana ha detto...

popale, mi sa che la nostra è l'età in cui rimetti in discussione un sacco di scelte. alcuni pensano alla pnl, altri si comprano la moto... :)

pOpale ha detto...

giuly, allora è per questo che mi sono comprato la vespa 250 vintage ;)

Anonimo ha detto...

Quando facevo l'assicuratore, scelta dovuta alla necessità e non alla passione, sono riuscito a trovare una risposta ai dubbi che tu sollevi. Il senso sociale del lavoro di assicuratore? Sollevo la gente o le aziende colpite da un sinistro almeno dalle preoccupazioni economiche, pagando il risarcimento.
Il senso del lavoro in senso personale? Avere del denaro da poter spendere per la mia famiglia.
La mia realizzazione personale? Lasciare un segno dove passo, sia in ufficio sia nei rapporti con i miei clienti.
Ad anni di distanza, questi aspetti sono le cose migliori che ricordo con piacere.

Giuliana ha detto...

maurice, quello che dici è giustissimo, e sarebbe bello che le persone non perdessero di vista il senso di cui parli. a volte però la quotidianità se lo mangia, quel senso, lasciandoti solo con domande che non ti fai neanche più.

Anonimo ha detto...

io invece sono nel pieno della fase agriturismo, ci sto lavorando con un motore di ricerca dedicato agli agriturismi un modo come un altro per inventarsi un lavoro diverso e unico http://www.agriturismosearch.com

Giuliana ha detto...

agriturismo, in bocca al lupo! hai realizzato il sogno di un sacco di persone della mia generazione :)

Anonimo ha detto...

Non capisco...o forse si.
Ho 26 anni e mi sto laureando in psicologia. Lavoro, ma non si può dire davvero così dato che non sono pagata, per un'associazione e faccio formazione. Improvvisandomi. Ho sognato la carriera, dopo poco ho sognato l'agriturismo, ma anche l'isola deserta... il Superenalotto, nel frattempo, non mi sarebbe dispiaciuto.
Proprio ieri sera ho pensato che forse, e dico forse, queste eperienze in formazione potrebbero essere una "via". Forse la mia Via? Non so.
Sono avanti o sono invecchiata precocemente?

Ciao!
*jingle*