lunedì, maggio 19, 2008

Scambio di coppie

Non è mica come nei film, no no. Non c’è la luce azzurrina che ti fa vedere benissimo dove ti trovi e cosa hai intorno. C’è un buio pesto, soprattutto se la rappresentazione è già iniziata. Cosa che si è puntualmente verificata sabato sera. Insomma, entriamo nel palco e Lella Costa era lì che declamava. La prendiamo nel mezzo di un discorso su Gardel, e dopo un attimo Andrea Concetti, il basso, inizia a cantare. Un’ora e spacca di tango. Che vola, perché è tutto meraviglioso: la musica, le canzoni, i ballerini, la recitazione. C’è un bis, com’era prevedibile. Il tutto ammorbidisce la sensazione di straniamento dell’inizio, del nostro ingresso nel palco, quando non capivo se ero seduta su una sedia o su uno sgabello, se trattavasi di oggetto amovibile o no, il tutto con l’obiettivo di trovare una posizione sufficientemente comoda per seguire lo spettacolo senza piegarmi dal mal di schiena.

La serata è promossa dalla Fondazione Arturo Toscanini, ed è anche quella di chiusura della stagione del Teatro Municipale di Piacenza. Alla fine dello spettacolo, perciò, siamo invitati nel ridotto del teatro per un piccolo rinfresco con gli artisti. La responsabile della Fondazione corteggia discretamente il mio accompagnatore, che l’anno scorso è stato uno sponsor munifico, e finge di non cogliere il riferimento di lui al fatto che io non sono sua moglie. Al contrario, come per trarsi d’impaccio, quando va via infila in una frase a caso un “la signora” (accompagnato da un cenno del capo verso di me) che suona addirittura ostentato. Come a dire “Ti ho scoperto, brutto maiale, ma vedi che s’ha da fa’ per un assegno…!”.

A me la cosa diverte, al mio accompagnatore, forse, un po’ meno. Sarà perché l’incontro tra gli astanti e sua moglie prima o poi avverrà, e allora magari qualcuno si ricorderà di questo precedente.

Insomma, brindisi con gli artisti, sbocconcelliamo un po’ e decidiamo di andarcene. Usciamo dal ridotto e seguiamo i cartelli che indicano l’uscita. La quale, com’è giusto, è sbarrata. Sentiamo delle voci, cerchiamo di andargli incontro sperando che si tratti di altri ospiti che stanno uscendo, ma li perdiamo. Imbocchiamo una scala, porta ai camerini. Un’altra, al palco. Ma non c’è segno di vie d’uscita. Ecco: lui esce con una che non è sua moglie, la spaccia per tale nel corso di un evento mondano, e per buon peso, prima di andarsene, i due si infrattano nei meandri del teatro.

Arriviamo a casa verso mezzanotte. Mio marito mi sta aspettando in piedi. In realtà non è tanto che è rientrato anche lui. Era a casa del mio accompagnatore, con sua moglie. Mi fa presente che per questa volta va bene, ma la prossima i bambini ce li becchiamo noi.

7 commenti:

piattinicinesi ha detto...

adoro il tango. lì anche si fanno scambi di coppia, e nessuno se ne ha a male...
ma perché ste responsabili delle fondazioni sono sempre così bacchettone?

Caterina Narracci ha detto...

Ciao.
Mi hai fatto sorridere. Poi penso a me... Io vado a vedere gli eventi sempre sola... e mi ritiro ancora più sola, ma contenta.
caterina

Annachiara ha detto...

Va bè. ma hai omesso deliberatamente cosa è successo nei meandri del teatro! ;-)

citroglicerina ha detto...

ah, la cultura...anch'io vado a vedere gli eventi da sola ,e poi a chi li racconti...

mammenellarete

Anonimo ha detto...

che ne pensate di questo sito? www.club-scambisti.com

W lo scambio di coppia ha detto...

Io trovo che lo scambismo possa essere una sublime arte della seduzione e dell'eros... occorre provarlo almeno una volta nella vita!

Unknown ha detto...

Io sono favarevole allo scambio di coppia, se da benefici alla coppia perche' no???? abbiamo le menti troppo chiuse, poi noi italiani cattolici, ancora peggio, ma le cose per fortuna stanno cambiando.