venerdì, aprile 10, 2009

Mamma le mamme!

Ho conosciuto la Barilla – come azienda, non come brand – in una vita precedente. Perciò, mentre imboccavo la A1 e anche dopo, mentre mi perdevo in un dedalo di strade chiuse che ingannava sia la mia memoria che quella del (solitamente) fido Tom Tom, ne parlavo a Veronica, Lorenza e Jolanda descrivendone la ieratica atmosfera da museo di arte moderna e contemporanea, ma più calda, e nello stesso tempo lo stile aziendale molto americano, per essere un’azienda italiana.

Ma chi non c’era non può immaginarsi gli sguardi degli astanti – dalla hostess che ci registrava al gruppo di consulenti che faceva anticamera – all’arrivo di questo branco di mamme-in-fuga, così terribilmente fuori contesto.

Il fatto è che Powered by People è diventato una realtà – credo che ormai si possa dire – ieri mattina, quando ci siamo sedute attorno a un tavolo a raccontarci e a farci raccontare Barilla, per la prima volta lontane da un supermercato, da Barilla.

In estrema sintesi, Powered by People vuole essere un gruppo di opinione in grado di dare alle aziende delle indicazioni su dove andare per dare davvero qualcosa ai clienti, lungo tutto il percorso del prodotto: dalla sua ideazione alla comunicazione. Ambizioso? Sì, ma negli USA è prassi ormai consolidata quella di appoggiarsi a panel (o superpanel) di blogger per verificare e legittimare questo percorso, quindi perché non provarci anche in Italia?

Personalmente ho due convinzioni che mi spingono più di tutto a perseguire gli obiettivi di PbP:
1) il mercato ha senso se guidato dalla domanda, altrimenti si arriva ai sub-prime;
2) le aziende “ecumeniche”, che entrano in tutte le case, hanno un ruolo fondamentale anche nella cultura di un paese, e di conseguenza delle responsabilità.

Sul primo punto ho già detto qualcosa tempo fa: niente di utile verrà fuori per la collettività se il principio è quello di inventarsi cose da vendere indipendentemente dai reali bisogni della collettività stessa. Comunista? Vabbè, forse. Ma alla luce degli ultimi eventi economico-finanziari, mi sento anche di dire che se il futuro non va in questa direzione, poco di buono ci possiamo aspettare.

Sul secondo. Si è detto più volte che un grande merito della televisione è stato quello di insegnare l’italiano agli italiani: è stata una vera maestra, ha creato un modello che la comunità ha adottato. Ma i modelli possono essere anche perversi. E allora, semplicemente: la società si modella sul mercato (dei media, dei consumi, ecc. Ecc.), il mercato è fatto dalle aziende. Ergo: le aziende hanno una grossa responsabilità nella creazione dei modelli a cui la società farà riferimento. Il giorno in cui la pubblicità smetterà di mostrarci mamme irraggiungibili e in stile Marion Cunningham di Happy Days, forse si apriranno degli spiragli. Ambizioso? Certo, se no a che serve?

Ne hanno scritto anche Flavia, Anna, Jolanda, Silvia (grazie delle foto!), Emily, Lorenza.

Qui la presentazione del progetto. Faremo delle cose, vedremo delle persone, metteremo il mondo a ferro e fuoco, ma soprattutto gli diremo come risorgere dalle ceneri. Chi è con noi?

11 commenti:

Wonderland ha detto...

Accidenti. Dovevo esserci anche io e a leggere tutti i commenti mi dispiace proprio tanto. Con l'allattamento era impossibile. Ora finalmente sto smettendo e sarò libera, quindi spero che avremo presto occasione di conoscerci. Se hai gia visitato la sezione del workshop di VM/PbP ci sono gia alcuni miei contributi. A presto!

thecatisonthetable ha detto...

Immagino sia questo di cui parlavi nella mail...

Ehm... posso chiederti di speigare meglio?!

Mi sa che la febbre mi ha imbrigliato i neuroni. :-)

VereMamme ha detto...

wow grande Giuliana!
@thecat : tutte le puntate precedenti della storia le trovi su www.veremamme.it, dall'ultimo post "donne pioniere" ai link a quelli precedenti, che includono le slides di presentazione del progetto POwered by People.

M di MS ha detto...

Quando ho letto l'incipit del post ho pensato che è impossibile descrivere il cicaleccio continuo di 4 donne in macchina per un'ora e mezza. Andata e ritorno.
Ma è un cicaleccio produttivo!

Chiara Trabella ha detto...

In effetti, quando siamo arrivate alla reception, pensavo che all'eterea receptionist sarebbe venuto un ictus ;-)

Alessandra ha detto...

Ciao se interessa io lavoro per una grande azienda globale (presa d'assalto dai NO GLOBAL), se interessa posso fare da tramite. Anche noi, come communication e mkt ci stiamo muovendo verso mamme e bambini...se puo' servire.
Ciao Alessandra

emily ha detto...

scusa e che ne dici di quell'uscita...vedo mio figlio solo il sabato e la domenica???
no, dico. se era una donna a dire una cosa del genere saremo state tutte disgustate di fronte a un esempio così immondo di figura genitoriale...ma trattandosi di un uomo ci ha anche strappato la compassione.
ce ne è di strada da fare x quello che riguarda i modelli....
cmq complimenti x come hai descritto ambienti, persone ed emozioni....concordo in tutto!!!

Anonimo ha detto...

Forse i manager della Barilla dovrebbero cominciare anche ad occuparsi di quanto viene venduta la loro pasta sugli scaffali dei super.
Io personalmente non compro più niente che sia di marca e che si fa abbondantemente pubblicità su reti televivisive giornali ecc. ecc.
Pensa che noi non beviamo più acqua minerale ma solo acqua del rubinetto.
ciao
Sandra

Giuliana ha detto...

@sandra: mi piace pensare che a un certo punto potremo passare anche a parlare di questo. intanto iniziamo, è già un segno di apertura importante!

Donato ha detto...

Ciao Giuliana,
il vostro progetto mi sembra molto interessante.

Ti contatto via email per approfondimenti.

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www.myheritage.it

Silvia - Mamma Imperfetta ha detto...

Non l'avevo visto. Lo linko!