Come ti rovino il week end appena trascorso
Al ritorno da un week end al mare, uno che fa? Tenta di tenersi stretti i benefici che ne ha ricavato il più a lungo possibile. Io sono riuscita a trattenerli per circa due ore, il tempo che ci è voluto a mio figlio per maturare una robusta febbre che, partita lunedì sera con 38.5 si è espressa ai suoi massimi livelli martedì e mercoledì, arrivando a 40, fino a giovedì, quando finalmente è scesa sotto i 38. Settimana di passione, dunque, e di arresti domiciliari a bagnare pezzette e alternare farmaci per domare l’incendio del pupo.
Il pediatra, da cui lo porto mercoledì, durante una pausa dalla temperatura da cavallo – il mio pediatra non visita a domicilio, e a dir la verità non visiterebbe neanche in studio, se non che, dopo che una volta l’ho minacciato di denunciarlo, ora alla seconda-terza telefonata tende a visitare il malato – mi dice che non c’è niente, che probabilmente è qualcosa di virale, che come è venuto se ne andrà.
Venerdì infatti va meglio, pare. Mi programmo un week end a casa e serenamente mi ci appresto.
Lei ha vinto un esantema! (Forse)
Ma no. Mentre Gabriele si mette il pigiama, vedo che ha tutto il tronco, davanti e dietro, pieno di macchioline rosse. Pieno. Fantastico. E mò? Ormai è tardi, e comunque non ci sono altri sintomi, per cui vediamo che succede domani mattina.
E sabato mattina le macchie sono lì, un po’ meno forti, forse, ma sono lì. In compenso il pargolo è assai più vispo: ha la faccia di uno guarito, non c’è dubbio. Però quelle macchie... Ovviamente il sabato il pediatra non c’è, e la fantastica novità milanese è che non esiste più la guardia medica pediatrica (servizio che doveva sembrare superfluo più o meno come un insegnante in più alle scuole elementari, suppongo), per cui se hai un bambino nelle peste devi andare al pronto soccorso.
Ma no, io al pronto soccorso mio figlio non ce lo porto. Primo, perché se anche non hai niente lì ti becchi di sicuro qualcosa, con tutte le schifezze che girano. E secondo, perché ne ho avuto abbastanza. Proprio di bambino arrivato in pronto soccorso, con tanto di ambulanza e codice rosso, con le convulsioni febbrili. Tre volte. Ho perso dieci anni di vita ogni volta, e sono diventata ansiosissima, oltre che ipersensibile rispetto a certi luoghi.
Ok, ma allora? Allora faccio quello che farei se si trattasse di me: chiedo consiglio in Friendfeed. Mi rispondono in tanti, è gente di esperienza, se non di medici almeno di genitori, e tanto basta. Ma su una cosa sono tutti d’accordo: sarà un esantema, ma meglio farlo vedere.
Il servizio di continuità sanitaria
Per fortuna la dottoressa della guardia medica è una persona gentile e disponibile. Mi indirizza ad una ASL dove c’è un servizio di continuità sanitaria – in pratica la ex guardia medica – dove non troverò un pediatra, ma insomma un medico ci sarà, e anche se non sarà molto a suo agio con gli esantemi, un’indicazione la darà lo stesso.
Saluto gli amici di FF e la famiglia sale in macchina. Mio marito è scettico, ma mi asseconda senza sbuffare.
La figura di
Arriva il nostro turno. Il medico vede il paziente. Gli fa alzare la maglietta.
Non c’è più niente. Niente di niente, solo un po’ di rosino in un angolo del petto. Il dottore, assai paziente, ci fa notare che “per vedere qualcosa, ci vorrebbero i raggi ultravioletti”. Noi incassiamo. È ufficiale: Gabriele è guarito, non sappiamo da cosa, ma è guarito.
Per festeggiare andiamo a fare la spesa al Farmer Market. E un altro week end è andato. E oggi è lunedì ma mi sento come se fosse il terzo venerdì di una serie di settimane senza sabato e domenica.
6 commenti:
Mi sento un po' in colpa per non aver presidiato per bene FF. Ti avrei chiamata subito. Per le prox volte ricordati di MC e del doc. Anche se per telefono una mano te la diamo volentieri o magari ti diamo delle indicazioni su Milano (magari ti sfugge il dettaglio che il doc è lumbard ;)
baci
opporca... arrivo tardi ma dal racconto sembrerebbe proprio sesta malattia. Pezzetto se l'è fatta, con vari giorni di febbre alta, mentre eravamo in vacanza al mare due anni fa e...ha ricevuto un certificato di sesta malattia scritto in GRECO, giustamente.
Confermo per quello che posso confermare: sesta malattia. L'esantema viene alla fine della febbra, saluta e se ne va. E guarda caso si prende sempre d'estate.
Per di più, dato che non è una vera e propria malattia esantematica di quelle classiche... astrattamente potrebbe anche tornare... ma è raro, eh!
Riflessione: se ci siamo arrivate io e Flavia... che (mi permetto anche per lei) non è che siamo proprio specializzate in pediatria... il vostro pediatra uno sforzo di fantasia poteva anche farlo!!! Ma cambiarlo, no?
eeehhh, signore, troppo facile, si fa presto a dire sesta malattia. è stata la prima cosa che ci è venuta in mente, avendola già vista. ma ormai, chi può saperlo.
la tata ha fatto la sua diagnosi: calore, nient'altro che macchie di calore (credo che sia la stessa cosa della sudamina). compaiono nelle parti del corpo coperte dai vestiti, e basta un po' d'aria (quindi, nel nostro caso, il viaggetto in macchina con l'aria condizionata) per farle sparire. la prossima volta chiamo prima lei :)
no no no è la sesta malattia sicuro, si può anche rifare.
e sai come mai ho questa certezza?
mio figlio anche l'ha fatta a partire dalla sera stessa che siamo tornati dal mare :-D
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