Non scrivo da un sacco di tempo. In compenso, penso molto (eheheh). Penso al senso dell’avere un blog – argomento forse abusato e un po’ démodé, immagino – e in particolare dell’avere un blog personale di argomento generico, come questo.
Molte cose mi sono venute in mente, ma quella che sento più urgente delle altre è una questione molto molto personale, che è la causa primaria per la quale non riesco più a scrivere. Come mi è successo per altre cose, provo a vedere se un sano coming out mi aiuta ad esorcizzare.
(Perché, poi, non aggiornare il blog mi sottrae a un modo di pensare e di affrontare la giornata, e mette in crisi tutto il resto.)
Come ho detto più volte, per me il blog è uno spazio di libertà. Che cerco di usare sempre in maniera corretta, soprattutto rispetto alle persone che vi compaiono. Fanno eccezione, naturalmente, le mie tirate contro la Vodafone, le osservazioni su certi tipi umani, l’espressione delle mie posizioni politiche. E poco altro.
Insomma, tempo fa è successa una cosa che mi ha ferito molto: una persona a cui voglio molto bene si è sentita offesa da una cosa che ho scritto in un post. Una frase, praticamente, che io ho inteso in un modo e lei in un altro. Quando me l’ha detto avrei voluto morire. Neanche per un attimo avevo pensato che lei potesse viverla così diversamente da come io l’avevo pensata. “Peggio ancora!”, mi fa lei. Peggio ancora, appunto.
Ripensando all’accaduto, non ho trovato scuse che stessero in piedi, e confrontandomi con la mia propensione a rifuggire il conflitto, quando ci siamo viste non ce l’ho fatta ad affrontare l’argomento – che però era sempre lì in agguato, a riempire i silenzi della conversazione.
Ho anche pensato a vari modi per farmi perdonare: inserire un update in cui spiego quello che volevo dire e che evidentemente si prestava a letture diverse; scrivere un post per spiegare; cancellare il post incriminato; mollare il blog, perfino. Se il prezzo deve essere questo, non ne vale la pena, mi dicevo.
Ma poi no, di fare questo non me la sono sentita. Però i giorni passavano – passano – e non mi veniva niente da scrivere, addirittura mi sono allontanata anche da FriendFeed, rifugiandomi nella neutrale stupidità di FarmVille, con il suo bonario dispensare facili soddisfazioni terricole.
Non ho trovato il coraggio di parlarne con nessuno. Credo che il posto giusto sia questo e nessun altro, quello in cui la cosa è iniziata.
Chiaro che non può andare avanti così. Ho bisogno del mio spazio di scrittura. Magari con qualche aggiustamento.
A voi è mai capitato qualcosa del genere? Cosa avete fatto? Cosa mi suggerite di fare?
15 commenti:
Mia cara mamma in Corriera, erano giorni che ti cercavo su Friedfeed, sul tuo blog.. mi stavo giusto chiedendo dove fossi finita.
Leggerti per me è diventata una vera e propria sana abitudine.
Quindi non puoi capire la gioia nel leggerti questa mattina.
Purtroppo a me capita di essere fraintesa, di dire qualcosa involontariamente e di ferire. Forse l'ho fatto un centinaio di volte e nessuno me lo ha fatto notare.. E conosco anche quella difficoltà nell'affrontare il discorso. Così alcune volte ho continuato a stare in silenzio, altre volte invece ho preso carta e penna, oppure il caro pc e ho scritto.
Scritto scuse, chiarimenti a ciò che avevo detto/fatto.
Dirti che è servito non lo so, fortunatamente le persone a cui voglio più bene sono ancora vicine a me, quindi... penso sia servito :-)
Quindi quello che "ti suggerisco" è di scriverle, se nn riesci a parlarle.
Un abbraccio intanto!
Milena
ps: mi raccomando agli aggiustamenti che intendi di fare! :-)
miena, grazie. grazie anche di essere stata tu la prima a rispondere al mio appello.
mi sono messa nei tuoi panni e mi sono sentita molto in difficoltà, proprio come te. anche a me è capitato e capiterà ancora di essere percepita diversa (per esempio aggressiva e presuntuosa nelle intenzioni) da quello che sono veramente dentro, e questo mi fa soffrire molto. uscendo dai tuoi panni e dai miei, ti direi: non evitare il confronto - non il conflitto, il confronto. invita per un caffè, parlaci faccia a faccia e occhi negli occhi, e vedrete come si sgonfia tutto e come ci si può fare anche una risata. grande sforzo, ma poi si sta così meglio... ovviamente assumo che si tratti di un'amicizia a cui tieni altrimenti non saresti qui a parlarne.
veremamme: a dirla tutta, come si farebbe al liceo, è la mia migliore amica. il che non ci ha mai impedito di avere divergenze di vedute su mille cose. un caffé...
nel mio blog da tempo ormai non faccio troppi riferimenti personali, una forma di pudore mi ha colto e da quando molti conoscono l'esistenza, mi sono molto inibita nella scrittura. e questo è un male per me, ma non riesco a smettere di avere il blog, così cerco di non fare riferimenti personali.
proprio di quello che è successo a te ho paura, potrebbe succedere anche a me, se qualcuno rileggesse i miei primi post, non so se amici o parenti lo abbiano fatto, ma è una sensazione che non mi piace affatto.
ti capisco, ma capisco anche che la scrittura come la intendi tu è troppo importante per essere abbandonata per un incidente di percorso. mi chiedo sempre gli scrittori a cosa vanno incontro, magari quando in un libro creano un personaggio che assomiglia troppo a un loro amico o conoscente, magari questo si sentirà offeso...
credo che se è una tua cara amica, è molto meglio affrontare il discorso, come dice flavia, altrimenti l'imbarazzo sarà sempre lì in agguato.
A me viene da dirti che se la persona in questione a cui vuoi un grande bene ricambia questo sentimento, non può non accettare le tue scuse e capire quelle che erano le tue intenzioni...o no?
Stefania mamma di Vittoria
Condivido i consigli. Parlarne francamente e definitivamente mi sembra la cosa più ragionevole. Se questa persona è la tua migliore amica perchè non dovrebbe mettersi nella condizione di ascoltarti con onestà intellettuale? Perchè non deve darti una chance per ricostruire il vostro rapporto di fiducia?
A me sono successi due episodi. Ho cancellato il post su uma mia amica che mi aveva molto ferita per evitare che lo leggessero persone che ci conoscevano entrambe e poi non si sa mai. Poi ne ho dovuto cancellare un altro in cui sfottevo un ex che avrei rivisto dopo pochi giorni, troppo rischioso (ma anche abbastanza ironica come situazione).
Ciao!
Anche se non sono di certo uno dei più assidui lettori del tuo blog, giusto qualche giorno fa mi chiedevo come mai stesse passando del tempo dall'ultimo post... :)
Per quanto riguarda il problemO [mi piace farlo diventare "maschio" per poterlo menare!!! ;))) ] ...
di sicuro è spiacevole quando accadono cose simili a quella che hai raccontato ed è difficile trovare una soluzione.
Si pensa a tante cose e nessuna ci soddisfa.
Come chi mi ha preceduto nei commenti e nei consigli, credo che la soluzione ideale sia quella di un colloquio chiarificatore faccia a faccia o, se proprio non è possibile, comunque a voce.
La scrittura potrebbe dar luogo a altri fraintendimenti.
Io qualche tempo fa ho risolto proprio così.
Hai il mio appoggio morale! :)
Mi trovo nella tua stessa situazione: non scrivo più nel blog. Sento la mente occupata da pensieri da "scrivere", ma sono frammentati e senza conclusione. Mi sento inibito e giudicato e bloccato.
Lancio un S.O.S a te, che hai saltato questo ostacolo.
Grazie di cuore.
Gianluca
Anche secondo me devi semplicemente parlarle, chiarire e scusarti. anche a me è capitato con un'amica che mi aveva detto una cosa che poi ho riportato sul blog e lei si è un po' offesa. Le ho chiesto scusa e la cosa si è risolta.
Sono qui anche perchè ieri sera ho detto un paio di cose che, forse è una mia sensazione e sarei contenta se fosse così, che ti saranno sembrate delle grosse stronzate, beh volevo scusarmi.
Perchè ci ho pensato tutto il giorno...vedi non solo il blog è pericoloso anche la lingua!
Continua a scrivere e difendi questo tuo spazio di libertà. Se la persona in questione è tua amica, spiegale a voce e non potrà non capire. Certo, fare riferimenti ad altri è sempre difficile: io non scrivo mai nomi, e mi limito a citare pochissime persone... eppure ogni tanto, qualcuno che fa finta di protestare c'è. Ma per nulla al mondo mollerei il mio blog. A presto
Sabrine
quando è capitato a me è bastato chiarirsi.
se questo non basta mi viene da pensare che ci sa altro sotto, o che la persona che ha frainteso sia un po' troppo egocentrica e pretenziosa, e queste due cose in un rapporto di affetto non vanno bene.
Sto' blogger/blogspot ha stufato...cancella i commenti buoni e lascia quelli cattivi e fa litigare le amiche...ma ti pare?
Avevo già commentato e mi chiedevo ma com'è che Giuliana neanche reagisce? Vuoi vedere che ha malinteso e blablabla...perché in effetti non sempre i commenti nascono con il buco. E' facile non capire il tono, non avere il tempo per spiegarsi, non conoscersi abbastanza ma quella era/è la tua migliore amica e quello che dicevo è che la cosa migliore è la trasparenza, vis-à-vis, senza paure. Parlale o magari lei è già lì che se la ride, leggendo questo post.
Dicevo pure che prima che mi prendesse il trip per i blog delle mamme, uno dei pochi che leggevo era il tuo ma non lo consideravo personale e generico, per me era di una categoria a parte, era Mamma in Corriera e basta. Quindi se ti azzardi a mollare la scrittura vengo lì e ti prendo per le orecchie, sai come fanno le Mamme Cattive, no?
@mammacattiva, blogger a volte lo fa, per fortuna non abbastanza spesso da decidere di cambiare piattaforma.
comunque. no, non chiuderò. e avrei già parlato con la mia amica se non mi fossi beccata qualcosa alla gola che mi ha inchiodata per tutto il week end con la febbre alta, tipo bambina di 4 anni.
però nell'eventualità che le cose vadano male, tu, per favore, non ti arrabbiare, che a me le mamme cattive mi fanno una pauuura!
Io sono stronzissima.
E ho litigato con mie migliori amiche per molto meno.
Se non capisce, mandala a cagare.
Le migliori amiche servono anche a questo.
Se ci amano, ritornano.
A me con un paio è successo.
Con qualcuna no.
Ma credo sia meglio così.
In bocca al lupo, cara.
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