N.d.R. Mi accade in questi giorni di non avere più il mio telefono, e allora ho messo in uso il magico "muletto": un cellulare da 30 euro. E ho pensato che potrebbe essere la scusa buona per un'altra galleria, dedicata però ai piccoli miti, quelli per tutti i giorni. Ne avete qualcuno da proporre?
Succede così. Tu hai uno smartphone molto figo, o anche così così, e un giorno si scassa e lo devi mandare in assistenza. Allora vai a comprarti un muletto, uno qualunque, da spendere poco. Il classico dei classici è il cellulare da 30 euro. Ti piange il cuore per la tua creatura da cui starai lontano per un paio di settimane, e all’inizio osservi il tuo nuovo acquisto con superiorità: telefona e manda messaggi, punto.
Nel giro di tre ore, però, ti accorgi che:
- “Telefona”, per lui, significa proprio telefona. Devi abbassare il volume perché ti sembra che dall’altra parte stiano urlando, non ti dà messaggi strani del tipo “chiamata non riuscita”, riesci a comunicare serenamente anche se lo tieni con la sinistra. Dei piedi, non delle mani;
- Trova la rete ovunque: in quell’angolo di casa sul quale pensavi di dover mettere una croce sopra, nonostante fosse il più comodo per accomodarsi a chiacchierare, al supermercato, in galleria mentre sei in treno, e in generale in tutti i posti in cui il tuo smartphone potevi giusto usarlo come fermacarte;
- Ha una batteria che dura 4 giorni! Quattro giorni, non 8 ore come quello che consideri ancora il tuo oggetto del desiderio, ancorché in assistenza, che ogni volta che fai una passeggiata devi mettere in conto di perdere una tacca o due.
Ma come la mettiamo con le app e tutto il resto? Ti ci vogliono due giorni per smaltire la crisi d’astinenza, dopodiché:
- Scopri che non controllare la mail ogni 30 secondi può essere ecologico – in termini di comportamento, non di impatto ambientale;
- Anche il fatto di non fare check-in su Foursquare ogni volta che cambi stanza alla fine ti libera dallo stress da majorship;
- E naturalmente non ti senti più in dovere di twittare, condividere, commentare, ogni momento della tua giornata.
Il cellulare da 30 euro entra nella tua vita di soppiatto, con la sua suoneria identica a quella di altri milioni di persone, e però nella tua vita ci fa il nido. Perché dopo un po’ cominci a chiederti come fare per tenerti questo luminoso esempio di efficacia ed efficienza senza rinunciare alla figaggine di quell’altro. Fantastichi di due SIM, una per il traffico voce e una per i dati, e cerchi le parole per spiegarlo a quello del negozio di telefonini senza farti prendere per maniaco.
Poi ti immagini mentre, in pubblico, squilla la ben nota suoneria, negletta per i tuoi amici ben più fighi, e tu tiri fuori il cellulare da 30 euro, grigio, minuscolo, veramente orribile in termini di design. Tu parli tranquillamente e gli altri continuano inutilmente a stressare la funzione fatica del linguaggio*.
Ti piace. Ma non fa figo. Non fa figo per niente. Sembra quello della nonna. Ma come funziona lui, signora mia!
* La funzione fatica è una delle sei funzioni del linguaggio teorizzate dal linguista russo Roman Jakobson. La funzione fàtica (non fatìca) è incentrata sul canale di comunicazione, e si realizza quando un partecipante dell'atto di comunicazione desidera controllare se il canale è, per così dire, aperto (esempio: domande del tipo "Mi segui?,mi ascolti?": in pratica tutte le cose che devi ripetere centinaia di volte durante una conversazione qualunque al tuo fichissimo smartphone)
11 commenti:
il tuo post arriva a fagiolo. Ho appena ricevuto un fichissimo smartphone con una sim di prova appiccicata. Dici che sarebbe sensato tenere 2 sim? ciao! Silvia
La tecnologia ci sta schiavizzando.
Sappiamocelo..
ps, bel post bedda mia!
tu pensa che io per disperazione sono passata da uno smart phone con touch screen ad un telefono con tastiera normale!!! AHHHHHHHHHHHHHH che sollievo! ecchissenefrega se non è figo! fuonziona magnificamente! ^_^
Bella cosa che non me ne freghi niente di essere fica!
L'ho pagato 35 euro, ce l'ho da 2 anni e non mi viene un colpo tutte le volte che un bambino ci mette le mani sopra.
Meglio di così... ;-)
@silvia: tieniti la sim, non si sa mai. un giorno ti metti lì a urlare nello smartphone "non ti sento! non ti sento! aspetta che mi sposto!", e lì capisci che è arrivato il momento di disseppellire il residuato bellico.
@antonio: grazie, beddazzu
@fabdo e @lanterna: ecco, brave. nessun effetto collaterale, immagino.
Vorrei ricordare anche il potere "antistress" che hanno i cellulari low cost: li puoi tirare per terra, sfasciandolo in mille pezzi, senza pensarci due volte....sò soddisfazioni ...
@jazz: è vero. al massimo ti poni il problema se finiscono in lavatrice
la funzione fàtica del linguaggio, ecco!
eh, sì, lei. mi senti? :)
Grande!
è davvero un post interessante, mi soffermo e ne faccio buon uso... un abbraccio, Valew
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