Interno sera.
Lei e lui stravaccati sul divano, usato a mo’ di triclinio.
Lei: “Aspè, c’è Benigni”
Lui: “Ah. Si è preso quattrocentomila euro, per mezz’ora”
Lei: “Ah. Un po’ tantini”
Lui: “Beh, se pensi che Tizio per una serata ne chiede 900.000, e Caio 120.000…”
Lei: “120.000? mi ricordavo di più”
(Entrambi, per motivi di lavoro, hanno avuto per un po’ a che fare con i cachet di alcuni attori. E da allora fanno fatica a guardarli senza provare un po’ di imbarazzo.)
Poi attacca Benigni. Non è quello di una volta, ma sì, le cose che dice…
“Sempre che queste notizie vengano confermate. Io non ci credo, figuriamoci se…”
Mi rimane in mente scalpellata, questa cosa delle raccomandazioni dell’avvocato di Benigni.
E poi si parla del cachet.
“Almeno fammelo fare gratis, non proprio senza soldi”. Quindi la storia dei 400K non è vera. Ok, ci siamo persi qualcosa per strada. Bene, continuerò a guardarlo senza imbarazzo.
Però mi chiedo: perché? Perché uno deve lavorare gratis, anche per un programma come questo? Non è mica pubblicità sociale, non è volontariato. O sì? Se lo è siamo messi peggio di quanto immaginassi. Mentre scrivo non sono ancora pubblicati gli ascolti di ieri sera, ma immagino che male non sia andata, se devo fidarmi solo della rassegna web di stamattina. Vieni via con me ha portato dei soldi. A occhio, un bel po’. Consiglio di leggere, a questo proposito, alcune considerazioni di Matteo Bordone, molto a caldo ma molto vere, IMHO.
Vendola invece me lo sono perso, accidenti. Stavo mettendo via il pupo. Lui declamava 27 modi per dire omosessuale e io leggevo la Divina Commedia interpretata da Topolino. Per riscattarmi mi vedo il video e lo ripropongo qui. Anche in questo caso, mi rimane scolpita una frase: “E’ molto meglio essere felici”.
(Per inciso, sempre a proposito dell’arguta affermazione del nostro amato Presidente del Consiglio a proposito dei gay e cosa sia meglio, segnalo due iniziative nate in rete. La prima propone di esporre uno striscione con la scritta “Meglio gay che berlusconiani”. Quando l’ho sentita ho avuto un mancamento. Io se fossi gay me ne sentirei offeso. La seconda invece mi piace, si chiama “Metti un finocchio a cena”, e parte da alcuni foodblogger. Nella colonna destra trovate il banner.)
Bello, il programma. Emozionante. E, con tutti quegli elenchi, così affine allo spirito dei blog, trovo (che le liste sono un evergreen per ogni blogger). Eppure mi rimane un gusto amaro in bocca. Un Paese che ha bisogno di un programma così, che lo fa trasmettere alla sua TV pubblica (con tutti i problemi, ma chissene), è un Paese che non ha più una bussola, che mette insieme tutti i piani, che gioca alla pentolaccia con la pelle dei suoi cittadini. E Vieni via con me sono le caramelle.
4 commenti:
Giuliana, è stato detto di tutto e da gente più in gamba di me.
Se l'opposizione, nel nostro Paese, deve essere fatta da un gruppo di artisti, allora mi sembra che abbiamo superato la frutta e l'amaro, no?
Però, sarà pure retorico, noioso, autoreferenziale,lasciateci sognare per un'oretta, lasciateci ritrovare nelle parole e nelle idee di quegli artisti che hanno il vantaggio di parlare a milioni di persone e pubblicamente. Noi dai nostri blog, social networks, con i nostri tam tam giornalieri, alla fine parliamo con 4 gatti e sempre gli stessi.
Non è come dovrebbe essere, ma niente è come dovrebbe essere in Italia. Ma è l'unica cosa che abbiamo e io me la sono goduta fino in fondo.
fabdo, me lo sono goduto anch'io, ci mancherebbe altro.
le mie considerazioni sono di carattere più generale. mi è sembrato che andasse tutto insieme, la tv pubblica e il suo padrone, il governo e i suoi oppositori (che siano altri politici, o attori, o ballerine o quello che vogliamo), i volontari e il lavoro, eccetera eccetera eccetera.
ma sono ancora molto confusa, si capisce.
Io ho guardato solo Benigni (e mi è piaciuto) e qualche pezzo qui e lì.
Premesso che meglio questa tv che altra, mi chiedo: ma perchè mi devo sorbire una trasmissione così moralista?
Perchè devo subirmi il simpatico Fazio con le sue faccette da bravo ragazzo che cammina in punta di piedi in sacrestia? Che Fazio lo è un bravo ragazzo e io condivido quello che dice, ma perchè oggi c'è bisogno di fare questi programmi?
Pur nella confusione della mia mente, l'unica risposta che ora come ora mi viene è che la tv è in un certo senso la realtà che tutti ci accumuna, la matrice che rende palpabile il vero e - nel senso più tradizionale possibile - dove ci si gioca opinione pubblica ed elettorale.
Fazio e Saviano esprimo una parte di opinione pubblica (diciamo una
auto dichiaratasi élite civile?). Gente che non si sente rappresentata. Ecco, adesso abbiamo anche noi la nostra fetta di torta. Non so se i due autori si propongano di ottenere qualche risultato nella società. Forse sarà solo una trasmissione pre-elettorale. Forse nemmeno questo.
grazie per aver messo il banner!
fa molto piacere che questa iniziativa sia uscita anche fuori dal circuito dei food-blogger
gaia
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