martedì, aprile 24, 2007

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In questo post si parla di sesso. Quindi allontanate i minori, qualora ve ne fossero.

Più che di sesso in generale, si parla di sesso dopo la comparsa di bambini nella vita di un adulto sano e titolare di una vita sessuale (fino a questo momento) attiva e soddisfacente. Questa indagine su “tutto quello che avresti voluto sapere sulla maternità ma non hai mai osato chiedere” è iniziata tanto tempo fa, con un vecchio post sulla maternità. La teoria è la seguente: se uno conoscesse tutte le implicazioni del diventare genitore (ma quando dico tutte voglio dire proprio TUTTE), non gli verrebbe mai in mente di farlo. Ora, non è che io voglia coprire il ruolo di pubblico anticoncezionale, ma semplicemente credo che sia ora di finirla con i miti e le leggende sulla genitorialità, sulle gioie della maternità, l’orgoglio della paternità, sul “quanto i bambini ti cambiano la vita. In meglio, eh!”. Questo, come l’altro post, del resto, è da prendere come un post-verità, il risultato di una ricerca sul campo, un’osservazione alla Superquark. E honni soit qui mal y pense!

Ormoni, questi sconosciuti
Non parliamo neanche del periodo immediatamente seguente il parto. A quell’epoca a me era venuta voglia di farmi ricamare un bel divieto d’accesso a punto croce proprio lì. Perché diciamo che la zona è un po’ sensibilizzata, e non chiede altro che di starsene buona buona indisturbata il più a lungo possibile. Superato questo periodo, però, non è che le cose migliorino tantissimo. Nel mio campione di neomamme ben poche manifestano i segni di una spiccata propensione all’amplesso. Ci sono un sacco di fattori esterni che influiscono negativamente sul desiderio, d’accordo (per esempio la stanchezza cronica non aiuta), ma il problema, a ben vedere, è più complesso: è l’ormone che si sottrae e sonnecchia, anche quando stimolato. È inevitabile: fai un figlio, ti passa la voglia. Tornerà, prima o poi. Per alcune più poi che prima, e non senza un certo sforzo di volontà. E quando ti passano per la mente – ormai obnubilata da suoni di carillon, colori pastello, odori acri di pannolini sfruttati – certe notti a luci rosse, ti viene automaticamente da pensare: “Ma ero proprio io?”. Di solito a questo punto il bimbo irrompe nella stanza distruggendo ogni timido tentativo di risveglio dell’ormone di cui sopra.

L’accesso fa male all’amplesso
Il colpo più duro al sesso coniugale è quello che viene inferto dal bambino malato. Già quando il bimbo è ammalato una non ha proprio la testa per pensare “a quelle cose là”, perché è tutto un “gli salirà la febbre?”, “ha preso tutte le medicine?”, “domani come faccio che la babysitter non c’è?”, e altre cose simili, volte alla gestione sanitario-logistica della creatura. Ma, senza che si arrivi alle situazioni di reale malattia (in cui un marito/papà coscienzioso dovrebbe astenersi dal fare richieste, punto e basta), ci sono le miriadi di altre situazioni più light, che si verificano di solito tutti gli anni, da settembre a maggio: i raffreddori, le due-linee-di-febbre, la tosse. La tosse. Ecco. Quella è la peggiore di tutte. Perché se il pargolo si esibisce in un accesso di tosse proprio mentre voi siete lì che, insomma, vi state divertendo un po’, è proprio la fine. Non ci si riprende più. No way. La tosse spazza via la poesia, l’atmosfera e anche la concentrazione, con pessime ricadute sul momento.

“Mamma, papà, che state facendo?”
È lì, e vi sta parlando. Si rivolge proprio a voi, un po’ arrotolatiattorcigliatiunosullaltro insomma non proprio disponibili al colloquio familiare, e vi guarda incuriosito, e capite subito che sarebbe disponibile, trovandolo divertente, a giocare anche lui con voi, oppure, in alternativa, se gli sembra che qualcuno si stia facendo male, ad intervenire per far trionfare la giustizia. Che fate? Ovviamente niente, vi ricomponete come meglio potete e lo invitate a tornare a dormire. Eventualmente ce lo ricacciate di forza, nel suo letto. E al ritorno al talamo, anche stavolta adieu. Ognuno al posto suo e facciamo che ci riproviamo un’altra volta. Intendiamoci, questa del bimbo che interroga può anche non essere reale. Spesso è una proiezione: ci si immagina che il bimbo sia sveglio, si sia alzato e ora vi stia osservando con espressione indagatoria e curiosa. Ma non fa differenza: davanti a una creatura innocente, non si possono che avere pensieri puri. Figuriamoci le azioni.

Il voto del silenzio
Ultimo ma non meno importante punto di questa veloce carrellata nel fantastico mondo del sesso da genitori, è, amplificato di un centinaio di volte, quello che succede in un casa di studenti sovraffollata: fare piano, il più silenziosamente possibile. Solo che se nel caso degli studenti si tratta solo di una questione di discrezione, a casa vostra, con vostro figlio che vi dorme nei pressi, è ben più complessa. Che lui abbia una cameretta è un dettaglio, perché tanto il rischio di svegliarlo rimane. E allora nel tempo si imparano modi, si perfezionano tecniche, si sperimentano modi, tutto per arrivare al silenzio perfetto. Certo, fare l’amore in stato di deprivazione sensoriale non è il massimo della vita, ma ci si abitua. E quando, per qualche motivo, ci si ritrova in condizioni normali, cioè senza la compagnia di muri dotati di orecchie, ecco che il silenzio si riappropria dell’atto, quasi si fosse fatto un voto. In altre parole: ci si diverte molto meno.

Insomma, una delle cose che non ti dicono quando stai per diventare mamma (e che però dovrebbero esserti dette assai prima che tu ti cacci in questa situazione) è che la tua vita sessuale, dopo l’arrivo di un bambino, diventa un inferno. Al quale potrai sfuggire per brevi e fortunati momenti, ma che sarà sempre lì a spalancarti le fauci ogni volta che fai pensieri meno puri di quanto il tuo ruolo non consenta. Vuoi mettere una bella arrotolata da single?

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Finchè diventerete genitori-singles, quando i figli crescono (le mamme imbiancano) e se ne vanno via di casa. Allora... apriti cielo, ti ripaghi con gli interessi.

Anonimo ha detto...

Ecco perché ancora non ho tolto le sbarre al letto di mia figlia....così non si fa domande! Occhio non vede....

P.S. Forse deliberatamente non hai fatto nemmeno accenno al secondo figlio....farotti sapere!

Giuliana ha detto...

@ maurice: dici davvero? fantastico! devo resistere solo una quindicina d'anni :)))

@ meringa: secondo figlio? oddio, mi sta venendo un attacco d'asma!!!

Labelladdormentata ha detto...

Completamente in accordo con Maurice: arriva un momento di grande soddisfazione in cui se ne vanno al cinema da soli, e da lì si riprendono abitudini divertenti e soddisfacenti, meglio di quando si era fidanzati!
Sarà per questo che i nostri figli sono degli assatanati cinefili???

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Francesca Palmas ha detto...

aiuto ma a legger queste cose mi si allontana sempre più l'idea di far un pargolo in un ipotetico e lontano futuro!!!

Lajules ha detto...

La coniglia senza prole? Ma e' un controsenso! :)

Grazie dell'avvertimento. Tanto poi quando prendi la pillola dicono che il desiderio scompare, quindi stiamo tutti a posto.

ruben ha detto...

Mi mancava questa. Dopo "Proverai a non dormire di notte", dopo "Vedrai con le coliche...", dopo "Ve li potrete scordare i viaggi", e altre maledizioni di Montezuma, è arrivata la ciliegina sulla torta. Ora non so cosa pensare riguardo a quel giorno in cui ho deciso di non prendere più la pillola...

Anonimo ha detto...

Mi permetto di dissentire: durante i sonnellini pomeridiani di Amelia ho avuto alcuni degli "incontri" più divertenti. Anzi, di più: il fatto di non poter fare sesso sempre e comunque quando lo vogliamo ci rende più piacevole il momento in cui ci riusciamo. Inoltre, Amelia dorme in un letto con le sbarre nella sua cameretta e, quando è nel primo sonno e sta bene, non si sveglia neanche se Mignolo fa un concerto di percussioni.
Sempre che stia bene, perché se non riesce a respirare col naso non solo noi non si tr***a, ma non si dorme neppure!
Sul vecchio post, invece, mi trovi del tutto d'accordo.
Un bacione
Chiara

Anonimo ha detto...

ci avevo già pensato e tu mi convinci: io sarò una mamma adottiva!

lemoni ha detto...

Santa subito!
Neanche io ci volevo credere e tutto ciò che hai elencato mi è successo...hai tralasciato un solo aspetto...la frequenza che nel mio caso è pari ai due solstizi...fai un pò te i conti.Hai capito perchè vorrei fare il secondo? Perchè forse finalmente si tromba!
Sei fortissima
BACIONI
Tua Gra

Giuliana ha detto...

@ labelladdormentata: sono felice, davvero, comincio a contare i giorni. dici che i cartoni funzionano lo stesso?

@ la coniglia: a parte la considerazione di lajules, che trovo azzeccatissima, ribadisco che io non voglio responsabilità, vorrei solo che la verità su certe cose trionfasse una volta per tutte :)

@ ruben: noooo, io ho sempre dormito di notte (insomma, quasi sempre), e qualche viaggetto - mettendo in conto le visite ai pronto soccorsi di zona - l'ho fatto. zero coliche, peraltro. ma trombare... nada :D

@ chiara: ti invidio un sacco!

@ brigida: funziona solo se lo prendi postadolescente, eh!

@ gra: della frequenza parliamone... però non ho capito il discorso del secondo: vuoi farlo per essere certa di esercitare almeno un'altra volta? :)))

pOpale ha detto...

Non abbiamo figli ma ogni volta che parte un effusione abbiamo due occhi puntati che ci osservano... insomma siamo tampinati dal "cane guardone"... pensi che ci vuole allenare per un piccolo bipede ? ;)

Anonimo ha detto...

Lo adotterò già laureato...

Labelladdormentata ha detto...

Giuliana, una coppia di amici con i cartoni riusciva a combinare un sacco!
Perchè non provare???

Giuliana ha detto...

@ ale: può darsi... voi però tenete duro :D

@ brigida: sì, questa può essere un'idea

@ labelladdormentata: con i cartoni??? ma questa è perversione!!!

Antonio LdF ha detto...

Ho riso..da morire!
Muhahua!

Giuliana ma quanto costa la continuazione della specie?
Ma la dobbiamo continuare davvero?

Che palle, anzi che noia!

Anonimo ha detto...

insomma non è proprio incoraggiante leggere questo post per me, trentenne in crisi, con la sindrome di peter-pan :-) conferma quello che già supponevo eh eh

ruben ha detto...

Trentenne in crisi con la sindrome di Peter Pan, ascolta: vedi di darti una mossa, per non ritrovarti un quarantenne in crisi con la sindrome dell'abbandono. La donna a quarant'anni vive il suo miglior periodo... L'uomo è già in fase calante!!! (a proposito di trombare)

Giuliana ha detto...

@ antonio: in effetti è quello che mi dico anch'io, qual è la necessità? se anche la specie si estingue, ce ne frega qualcosa?

@ igor: se sei affetto da sindrome di peter pan, fai un favore al genere femminile, non ti riprodurre. davvero. sono sicura che la crisi ti passerà, tra una trombata senza impegno e l'altra, e così sarai uno splendido quarantenne indipendente e felice, potrai comprarti una moto enorme senza che tua moglie si chieda cosa c'è che non va nel vostro rapporto. ma soprattutto non ci sarà nessuna donna resa mamma che si chiederà perchè l'ha fatto, rendendosi conto che averti a casa significa solo far da mangiare per una persona in più. anzi per due, visto che senza di te probabilmente neanche il piccino ci sarebbe stato.
a parte gli scherzi, igor: pensaci bene, perchè l'emozione passa e tutto il resto rimane. vuoi mettere quello che puoi fare ora??? :)

@ ruben: non c'è niente da fare, sei una romantica. vedi sopra, inutile ripetermi :D