lunedì, agosto 29, 2011
È nato Letti gemelli!
Domenica mattina, interno giorno, lei è in cucina davanti al pc, con addosso la t-shirt viola che usa per dormire. Sul tavolo una tazzina da caffè usata e un posacenere con dentro una cicca.
Lui entra in cucina.
Lei: “Buongiorno” (continua a scrivere)
Lui: “Buongiorno. Che fai?” (inizia a farsi il caffè)
Lei: “Sto scrivendo un post sul capezzolo. Lo fai anche a me il caffè?”
Lui: (arrossendo dietro l’abbronzatura) “Sul capezzolo? Mi ci raccapezzolerei”
Lei: “Mica tanto. Sei arrossito”
Lui: “…”
Lei sono io, lui è marito. E il post sul capezzolo lo sto scrivendo davvero. Ma non vedrà la luce qui. Finirà su Letti gemelli, il blog a due mani nato a ferragosto, sapientemente imbastito da un Maurice iperattivo e inseguito (causa pessime connessioni dai luoghi di vacanza) dalla sottoscritta.
Com’è iniziata ormai è storia. Dopo il post sul negozio di lingerie (dove a breve si effettuerà l’incursione di blogger annunciata all’ormai mitica Annamaria, che adesso è tutta contenta, ma poi chissà), è partita una fitta corrispondenza con Maurice, appunto, sull’eventualità di aprire un blog insieme per parlare di sesso e dintorni.
Ora, dice: ma una mamma blogger non può parlare di sesso, le mamme sono angeli. Col cavolo, dico io, che poi se sento l’espressione mammablogger mi viene l’orticaria, ma per l’appunto ho avuto l’accortezza di andare altrove ad esercitare la mia attività scribacchinica. Prendendola anche come una sfida, per dirla tutta. Cioè. Io non credo di essere capace di scrivere di sesso. Sono troppo bacchettona, troppo poco introdotta alla letteratura di genere, non trovo le parole, e se le trovo arrossisco da sola, proprio come mio marito quando gli ho buttato lì un capezzolo insieme al caffè. Perciò mi sono detta dai, provaci, magari scopri che è divertente e le parole vengono da sole, oppure no, non ce la fai, e allora pace, non sarà mica il primo blog che muore bambino.
Ho scoperto però che mi diverte. Che mi mette davvero alla prova, in un territorio che per me è totalmente vergine (giusto per stare in argomento). Che piano piano mi viene voglia di osare un po’ di più – tipo, appunto, dare consigli ai maschietti su come maneggiare i capezzoli di una signora. E mi dico che prima o poi mi sciolgo.
Lei: “Io non sono capace di scrivere di queste cose. Troppa…”
Lui: “Pruderie”
Lei: “Sì. E poi non ho nessuna cultura in materia. Tu non avevi dei libri erotici? Li avevo visti, nella libreria…”
Lui: “Sì, ma sono tra quelli che abbiamo portato via. Se vuoi qui ho la trilogia dei vampiri maiali”
Lei: “Ma che schifo. E comunque hai visto mai, magari salta fuori che ho del talento. Metti che si scopre…”
Lui: “… Che ho una moglie maiala?”
Lei: “…”
Lui: “Ma no, lo so, lo so, non scrivete cose maiale. Dicevo alla toscana”
Lei: “Ah, ok, allora…”
Allora facciamo così. Voi venite a trovarci di là, e dateci anche qualche consiglio, che la linea editoriale è abbastanza definita ma molto flessibile. E ditemi anche se trovate che proprio non sia cosa mia, così deciderò se continuare a provarci o mollare il colpo (magari subappaltando il mio account a qualcuna più capace. Scherzo, Maurice!).
Buona lettura!
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5 commenti:
O magari un giorno si scopre che scriveremo insieme cose maiale da vendere in cartaceo su Amazon.
Scherzo.
In realtà la cosa è divertente, altrimenti non avremmo mai cominciato, ma anche molto seria: non buttiamo lì cose a casaccio, ma ci impegnamo perlomeno a non essere banali. Come i nostri blog d'origine, è ogni volta un momento di riflessione, ed il risultato è bello e - penso anche per te - a volte sorprendente.
Spero che dai tuoi lettori e lettrici venga qualche ulteriore input. Ciao.
ecco, anche l'altra volta è iniziata così, una cosa buttata lì quasi per scherzo e poi invece...
scherzo, Maurice. mi diverte davvero, e sto scoprendo cose che, è vero, a volte mi sorprendono.
adesso però bisogna proprio che io venga a trovarti. anche perché non ti ho mai visto ai fornelli ;)
Ti aspetto a braccia aperte.
Banalmente, I like. Sono assolutamente digiuna di letteratura erotica, però (dicevo la stessa cosa a Lanterna) l'idea che ci sia un modo diverso e fuori stereotipo commerciale di parlare di sesso, senza dover per forza dover solleticare quali istinti, ma in modo piano, mi sembra una gran cosa (e una gran sfida!)
Lorenza, lo prendo come un in bocca al lupo, perché è quello che ci piacerebbe realizzare. e se hai consigli, vai pure, che noi qui si ascolta, eh.
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