“Mamma, hai votato?”
“Certo, Gabri”
“Quello figo?” (quello figo è Vendola, si è guadagnato l’epiteto non per meriti politici ma per via dell’orecchino).
“Sì, Vendola, quello figo si chiama così”
“Ma ora chi vince governa?” (il pippone sul fatto che “chi vince non comanda, governa” gliel’ho già fatto all’epoca di Pisapia, a quanto pare gli è rimasto in testa).
“No, in questo caso chi vince si guadagna il diritto di diventare presidente del Consiglio dei Ministri nel caso in cui il centro sinistra vincesse le prossime elezioni”
Primo punto: spiegare che cos’è il Presidente del Consiglio.
“Il presidente del Consiglio dei Ministri è la persona che si trova a capo del Governo. Adesso il presidente del Consiglio è…”
“Mario Monti, prima era Berlusconi” (core de mamma si scioglie)
“Ecco, bravo. Il Governo è fatto dai Ministri, che sono le persone che decidono quali leggi devono essere fatte per fan funzionare bene l’Italia”
Secondo punto: spiegare che cos’è il centro sinistra (ah, saperlo).
“Il centro sinistra è una parte del Parlamento. Il Parlamento è formato da tanti deputati, cioè persone che vengono scelte da tutti gli italiani per rappresentarli. Solo che tutte queste persone non hanno idee uguali: ci sono quelli di destra, quelli di sinistra e quelli di centro. Io ho votato per decidere chi, tra quelli di sinistra, vorrei come Presidente”.
“Vinceremo?”
“Non credo, ma voglio che chiunque vinca sappia come la pensavo”
Terzo punto: spiegare perché si può decidere di votare qualcuno che sappiamo già che non vincerà. Per estensione, l’importanza di esprimere un’opinione.
“Vedi, il fatto è che, siccome non possiamo andare tutti al Governo, dobbiamo trovare un modo per far sapere a chi ci va che cosa vogliamo noi, che cosa per noi è importante, come cittadini. Allora ci sono le elezioni, in cui noi esprimiamo la nostra opinione politica con un voto. Quando uno vince, siccome deve governare e non può comandare e basta, deve sapere che ci sono delle persone che hanno opinioni diverse dalla sua, altrimenti pensa che sono tutti d’accordo con lui.”
(passa in TV la notizia della sede del PD devastata la notte prima delle primarie)
“Mamma, ma perché hanno distrutto questo ufficio?”
“Perché in questo posto si doveva votare per le primarie, e alcune persone che non erano d’accordo lo hanno distrutto”
“… avevano opinioni diverse?”
“Già. Solo che anche le opinioni diverse devono essere rispettate”
“…”
“…”
“E noi siamo di centro sinistra?”
“Io sono di centro sinistra, tu sarai come ti sembrerà giusto”
“…”
“…”
“Adesso posso vedere un cartone?”
Lo so, l’ho messa giù semplice, ma a 9 anni non so se si può pretendere di più, di domenica sera, poi. Voi che dite, qualcosa è passato?
3 commenti:
Una volta si chiamava educazione civica. Si insegna ancora a scuola? Credo proprio di no, e non è una grande perdita, visto come veniva insegnata.
Su una cosa sono d'accordo: queste primarie hanno - finalmente - riportato la gente alla politica con la P maiuscola, quella fatta di dibattiti su persone che incarnano visioni diverse sul modo di amministrare la cosa pubblica.
E così dev'essere: ci si confronta, magari ci si scontra, poi si va a lavorare di nuovo tutti uniti. Questa è democrazia.
Giuliana! Mi sono messo un bookmark così quando verrà il momento di dare le stesse spiegazioni a mia figlia, farò copia e incolla! :)
@Maurice si fa, si chiama educazione alla cittadinanza e temo che abbia lo stesso peso, in termini di ore dedicate, che aveva la nostra educazione civica (io non l'ho mai fatta, per dire). il dubbio su quello che dici è rispetto al "poi si va a lavorare di nuovo tutti uniti". magari.
@riccardo fammi sapere allora :) un caro saluto
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