Per dirla à la Meringa: mai hiusband dasn’t giv mi satisfecscion. Quando mi racconta le cose, intendo. E non perché non abbia il senso della narrazione, tutt’altro: può intrattenere per ore compagnie più che esigenti da questo punto di vista, e non avere nessun problema. Il suo fraseggiare è ricercato e d’effetto (soprattutto d’effetto), le sue pennellate sugli eventi precise e ricche. Insomma, uno che dà soddisfazione.
Quando parla con me, invece, fine della festa. Lui non mi parla di una cosa che gli è successa, mi informa; non mi riferisce una conversazione, me la sintetizza. E io sono là, come una cretina, con il mio gusto per il tocco di colore, il mio scarso senso della sintesi (al servizio della narrazione, naturalmente), la mia curiosità da paparazzo di tutti quelli che sui rotocalchi di gossip non ci andranno mai; io sono là, che aspetto il seguito e lui ha già finito. Ma come? Quello andava bene come occhiello, mica come articolo! E che sei, un marito free press come Metro e City? A me non pensi, che mentre tu eri lì a gustarti cotanto avvenimento, ero altrove in chissà quali faccende affaccendata? Egoista.
Perché gli uomini non si rendono conto. Non si rendono conto di quanto siano importanti i dettagli. Ad esempio, riportare un discorso in forma diretta invece che indiretta significa restituire l’atmosfera, costruire un contesto, lasciar intuire il carattere delle persone, la loro espressione, i loro toni e il loro mood. E così via. Se invece si “dice” e basta, è come praticare la lettura veloce (lui lo fa): la storia passa, la scrittura si perde (lui dice di no ma io non ci credo, qualcuno mi convinca).
Quindi sono qui a chiedere solidarietà a tutti voi raccontatori: non ho ragione a sentirmi un po’ defraudata quando ricevo comunicazioni sintetiche al posto di lunghi e dettagliati racconti, di quelli da passarci tutta la cena e magari anche di più? Non dico sempre, che magari a volte non hai il tempo o non hai la testa o stai facendo o pensando ad altro, ma insomma quando ci sono delle cose importanti, o anche magari solo interessanti, credo di meritare di più. Ecco.
14 commenti:
Ahimè, anche io sono afflitta da un marito ermetico laconico! Una sofferenza! Inoltre, per rendere le cose ancora più difficili, invece di articolare per bene le parole, tende a bofonchiare: troppa fatica spiccicare per bene e a voce sufficientemente alta!
Ma lo perdono: per lavoro è costretto ad ascoltare e parlare, quindi quando viene a casa ha bisogno di molto silenzio per decomprimersi! E comunque così ho campo libero io per raccontare! ;-)
Mi sa che yur hiusband usa la tattica dello charme solo all'esterno, semplicemente perché a te, ti ha già conquistata!
Fai un po' la preziosa, vedrai che tornerà ad infiorettare racconti!
anna paola, come sempre vedi il lato positivo di tutte le cose, ma questa volta temo che abbia ragione meringa. anche se non sono così convinta che fare la preziosa mi aiuterà a migliorare la situazione conversazionale
Si si si si, meriti di più!Apriamo un comitato contro mariti e fidanzati con la bocca stretta che se aggiungono un particolare sembra che gli muore il gatto o che il kgb viene a prelevarli e a portarli in una prigione segreta...
Ma anche tuo marito fa come il coniglio, che ti racconta le cose in maniera stringatissima per poi uscire coi particolari sparsi a giorni di distanza??
Manco fosse una telenovela!!!
sì, coniglia, fa proprio così! che poi mi dice anche "ma come, te l'ho detto!"
Io non me la cavo bene con le parole e supplisco con le matite colorate, i pennelli e il mouse su una tavolozza. Mic, che lavora con le parole, ultimamente mi concede lo stesso trattamento sintetico di cui parli; trovando errori anche sul mio blog... comunque l'amo lo stesso :)
E vabbè dai, pensa se non ti dicesse proprio nulla...anche io non sono di molte parole...
ale, meno male! per fortuna per certe cose non c'è bisogno di troppe parole
charisma, se non mi dicesse proprio nulla credo che non ci sarebbe neanche più!
capita anche a me col mio fidanzato.
Gli chiedo di raccontarmi dei suoi nuovi progetti di lavoro, delle riunioni, degli incontri... e invece lui ha solo voglia di non pensarci più.
Non lo biasimo però... non sono felice.
siamo ermetici noi uomini nei geni ci deve esser qualcosa di sbagliato
L'uomo è esperto nel fare ECONOMIA DELLA PAROLA. Poi si lamenta perché "non riesce proprio a capirti".
... sarà quella costa costola mancante che ha causato deficienze a catena???
bloggointestinale, ruben: che sia un fatto di geni o di costole, qualcosa di mancante c'è. mi consola sentire di non essere sola a fronteggiare questo problema
Non ci posso credere!!!
Mai uaif (la meringona) mi aveva accennato di questa tua lamentela.
E non saprei proprio dove iniziare per comprenderti! Perché invece io, pur ricoprendo il ruolo di marito, mi sento compresso da mia moglie, che mostra noia ed insofferenza quando gli racconto i dettagli di un evento.
Che io non sia un fine raccontatore lo posso anche ammettere ma negarmi il gusto del raccontare per rincorrere la sintesi ...
;-)
seamus, come sempre il pane va a chi non ha i denti :D
Posta un commento