lunedì, novembre 28, 2011

Una dieci cento identità: il digital PR


Il digital PR è, a rigore, un’attività. Siccome però chi fa le PR si chiama PR, non vedo perché chi fa le digital PR non si possa chiamare digital PR. A mio insindacabile giudizio, pertanto, battezzo digital PR tutti quelli che nella vita svolgono attività di digital PR.

Il digital PR è di solito un blogger, o in alternativa (o in aggiunta) un socialcosidipendente.

Il digital PR blogger  può essere, in alcune fortunate situazioni, un blogger d’annata che a un certo punto ha iniziato a frequentare i socialcosi (tipicamente il suo socialcoso preferito è Friendfeed, forse perché è frequentato solo da digital PR). Essendo un blogger d’annata, però, è uno di quelli che appena postano “sto mangiando pasta e fagioli” ricevono 65 like e 36 commenti. Che spesso comprendono ricette di pasta e fagioli le più varie e istruzioni per coltivare i fagioli sul terrazzo di casa. I più versati nell’ecotrend arrivano a ricevere interessanti how to per farsi la compostiera a casa.

Il digital PR socialcosidipendente è messo peggio. A volte fa fatica a ricordarsi il suo nick originario, perché continua a frequentare il mondo con 30 profili diversi, e ogni tanto si perde. È facilmente ricattabile per questo: se gli mandi in bomba il suo gestore di password è rovinato, anni di lavoro gettati nel cestino. Letteralmente.

Il digital PR può essere maschio o femmina.

Il digital PR maschio ha la barba, abbina i colori come se fosse daltonico e indossa t-shirt estate e inverno. Quando è l’ospite ad un evento, la t-shirt è stirata.

Il digital PR femmina ha un taglio di capelli sempre nuovo di trinca, che sembra uscito da “Coiffure”, e ha una fashion blogger come personal shopper e curatrice di outfit.

Il digital PR può essere bravo, non bravo, bravissimo.

Il digital PR bravo ha una rubrica ricchissima e legge il reader tutti i giorni, tira su 30 blogger specializzati in alberi a camme in 3 ore e li convince a frequentare un campo di lavoro Fiat in Africa centrale senza rimborso spese, e loro torneranno contenti.

Il digital PR non bravo fa confusione tra i blogger, invita stuoli di fashion alle presentazioni di yogurt e i technofreak ai dibattiti sui diritti dei procioni. Un disastro. Ogni tanto qualche blogger lo porta fuori a bere, per fargli dimenticare di aver appena mandato 20 mamme blogger a fare un corso di guida sportiva con le Porsche al circuito di Varano de’ Melegari. Loro non sanno perché e hanno accettato l’invito senza fare domande. Vorrei vedere voi.

Il digital PR bravissimo è una specie molto rara. È l’unico che riesce a ricordarsi tutte le password di tutti i suoi profili, e gestisce tutte le sue identità come un’ape regina gestisce operaie e soldati. Una volta ogni due o tre giorni posta qualcosa, sul suo blog o su un socialcoso, risponde ai primi 150 commenti e poi non si concede per i successivi due giorni. In realtà passa la maggior parte del suo tempo scrivendo email, e ad ogni email spezza un cuore, femminile o maschile non importa, non dipende neanche dal suo sesso, proprio innamora tutti. Tutti credono che il/la digital PR legga i loro blog, li segua sui socialcosi, abbia occhi solo per lui/lei. Ovviamente non è così, ma è bello pensarlo.

Il digital PR riceve a volte richieste altamente sconvenienti in special modo per la sua etica. Per esempio gli chiedono di classificare i suoi contatti in base ai seguenti parametri: page rank, numero di commenti medi per post, numero di post per settimana, numero di amici su Facebook, numero di follower su Twitter, numero di scarpe e colore dei capelli. In questi casi il bravo svolge il suo compito ma si rifiuta di chiedere il numero di scarpe, il non bravo ha un prestampato che ripropone ogni volta cambiando solo il nome, il bravissimo risponde solo su scarpe e capelli, ma riesce a convincere il cliente che sono i soli dati essenziali per il successo della campagna.

Il digital PR ha un sogno nel cassetto, e aspetta solo il momento di realizzarlo. Non lo confessa a nessuno, ma desidera con tutto il suo essere un giorno intero senza connessione. Sono 3 anni che non ce l’ha, ma prima o poi vedrete.

Gli altri personaggi della galleria di mestieri della comunicazione sono qui.

10 commenti:

piattinicinesi ha detto...

Giuliana mi hai fatto morire. quanta verità in questo ritrattino!!! i tuoi ultimi post hanno veramnete qualcosa di speciale. creatività in pieno fermento ;)

Giuliana ha detto...

eheheh, saranno i 40 e spacca ;)

Anonimo ha detto...

sei veramente spassosa (e non hai inventato niente!) :-)
Grazie!

Giuliana ha detto...

ma infatti io mi limito ad osservare e riportare. a volte anche interpretare, ma il minimo indispensabile ;)

Stefania Boleso ha detto...

Fantastica!

ZazzA ha detto...

Suvvia, le mie t-shirt son sempre stirate. (Ma non mi esprimo sui colori)

Giuliana ha detto...

ZazzA, deduco che sei un uomo. Moglie, badante, tata, donna delle pulizie o tintoria? ;)

ZazzA ha detto...

Autoctono :)

(son deadmanwriting aka Michele aka quello di Ambito5)

Giuliana ha detto...

eh, ma allora fatti riconoscere, e che diamine! buon Natale! (e visto che sei stato buono e le t shirt te le stiri da solo vedrai che avrai taaanti regali sotto l'albero)

ZazzA ha detto...

Buon Natale anche a te :)