lunedì, febbraio 06, 2012

Campi e campielli, ovvero: imparare le donne


Ci pensavo giorni fa. Una delle canzoni più giuste sulle donne l’ha scritta un uomo.

Ho avuto e ho, come tutte, molte amiche, ma solo in tempi molto recenti ho iniziato a pensare che le donne fossero anche un interessante soggetto di studio. Del resto, non scrivo canzoni, e quindi. Ma poi.

Poi, per la prima volta da quando sono in coppia, ho lasciato la famiglia a casa e me ne sono andata via per due giorni di puro cazzeggio, con altre 3 amiche. Sensi di colpa? Una marea, anzi una laguna. Però ho preso il mio treno e sono andata incontro ad uno dei week end meteorologicamente più perniciosi da alcuni decenni in qua.

Il week end non ve lo racconto, cosa ve ne potrà mai fregare, ma condivido alcune riflessioni fatte sulle donne. Sulle donne che hanno spento da poco 40 candeline, in particolare.

(Cerco invano un bellissimo post di Piattini Cinesi sull’argomento. Se lo trovate linkatemelo, grazie).



Le donne dopo i 40 sono creature molto particolari. Un po’ come gli uomini allo scoccare dei 50. Loro si comprano la moto, noi ci compriamo una nuova pelle.

Le donne dopo i 40 si sentono delle ragazze, e spesso gli viene male se il cinno del bar le chiama “signora”. Il fatto è che loro sono davvero delle ragazze, solo, spesso, molto diverse dalle ragazze che sono state 20 anni prima. E diverse dalle ragazze che hanno 20 anni adesso. Questo non tutti i cinni del bar lo capiscono.

Le donne dopo i 40 sono consapevoli del fatto di non essere delle ragazze, tuttavia. Ne sono consapevoli in ogni loro scelta di abbigliamento, perché adesso non hanno bisogno (più) di apparire in un certo modo per essere in quel modo. Ne sono consapevoli nel loro modo di chiedere le cose: sanno cosa chiedere, e ciascuna nel suo modo, timida o prepotente, sfrontata o svanita, continuerà a chiedere finché non le sarà dato quello che vuole. Ne sono consapevoli nelle loro scelte di vita, che possono essere, con tutti i limiti che ciò comporta, anche dettate dal cuore, e dalla pelle, e dalla pancia. Ne sono consapevoli nel loro modo di stare nello spazio: come attrici consumate che si muovono su un palcoscenico di cui sono padrone e dal quale possono guardare il mondo davanti a loro e dire: “io sono questa”.

Le donne dopo i 40 ritrovano il cuore, la pelle e la pancia, dopo averli magari tenuti a freno per tanto tempo. Ma il loro cuore, la loro pelle e la loro pancia non sono gli stessi di tanto tempo fa. Sono stati lavorati, pensati, forse anche maltrattati, sicuramente feriti, ma mai domati. E se prima non era mai il momento di ascoltarli, adesso quel momento è arrivato, e non permetteranno a nessuno di toglierglielo.

Le donne dopo i 40 fanno un balzo evolutivo come quello che ha dato polmoni ai pesci perché potessero diventare anfibi. Solo che per loro i polmoni sono il sorriso, le (prime, minuscole) rughe, una voglia di stare al mondo che ad averla a 20 anni si farebbero guai seri.

Le donne dopo i 40 non ci stanno più ad accettare ruoli a cui, loro malgrado, si sono anche abituate. Adesso questi ruoli se li fanno diversi, se li tagliano su misura, li interpretano, molto più di prima. Non ci stanno più a indossare delle divise. Non ci stanno più a rendere conto delle loro azioni, dei loro pensieri, dei loro sogni.

Le donne dopo i 40 anni non devono dimostrare nulla (chi non esce da questo tunnel del dover dimostrare soffre come un cane), si sono guadagnate il loro modo di essere e di stare con gli altri. Si sono guadagnate il corpo che hanno o hanno fatto pace con quello che è stato loro assegnato. Si sono sudate il lavoro che fanno. Si sono conquistate il loro modo di organizzarsi la vita. Si sentono, sono sul pezzo. Possono ballare sul mondo, le donne a 40 anni. Soprattutto, vogliono ballare.

Auguri, Isa.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post è strepitoso... io i 40 li compirò l'anno prossimo e mi ci sono ritrovata in pieno in tutto ciò che hai scritto... Aggiungerei ancora una cosa: le donne a 40 anni sono felici di sentirsi così!!!!
Un bacio

Giuliana ha detto...

@mammola e @silvietta: e vedrete che cosa vi aspetta! preparatevi alle montagne russe!

@isabelle :)

acasadiclara ha detto...

d'accordissimo. io che di anni ne ho sigh 42 sigh quasi 43 mi ci ritrovo con tutta me stessa. e con le mie amiche con le quali vado via un week end all'anno (abbiamo cominiciato proprio nell'anno dei 40: roma, atene, marrakesh e quest'anno siracusa). l'unica che lascia la famiglia con marito e figli sono io, ok, loro sono meno "coinvolte", ma io sto bene e forse sto meglio adesso di quando ne avevo 20 (senza però pensare che sono passati due decenni, questo un po' fa male). ciao!!!

vale ha detto...

è tutto vero. e non vorrei mai tornare quella che ero a 20 anni. sono contenta delle mie consapevolezze, anche delle paure, tutte nuove. e non andrò dall'analista per farmele "curare". ho fatto pace con alcune di esse e mi sto impegnando per fare pace con le altre. non per superarle. a 40 anni sento di avere il diritto di avere paura e di non dovermi giustificare per questo. non devo dimostrare niente. sono quella che sono. e va bene così. un bacio grande per aver detto quello che tutte noi pensiamo

supermambanana ha detto...

che meraviglia di post. A 40 anni, vero, e' proprio cosi. A 42 gia' un po' meno. A 45 siamo in piena parabola discendente :-S

Giuliana ha detto...

@acasadiclara: ma quando mai, non fa male per niente pensare che sono passati due decenni. gli ultimi vent'anni non sono stati poi un granché, pensa ad affrontarli adesso con lo spirito delle ragazzine. no no, va bene così

@vale: nelle paure però non ti crogiolare, la consapevolezza serva anche a guardarle da fuori e dare loro la giusta dimensione. e scoprire, per esempio, che sono cazzate ;)

@supermambanana: ehi, pupa, ma quale parabola discendente. io ho 44 anni, e la mia parabola ha appena iniziato a salire, non ho nessuna intenzione di vederla cadere, per il momento :D

Flavia ha detto...

era questo il post di Piattini? http://www.piattinicinesi.com/post-40-2/

Giuliana ha detto...

credo di sì, grazie Fla