La gamification (breve recap per chi non è del ramo) è una modalità particolare di sviluppare progetti di marketing. In pratica tutte le azioni di un utente sono riconducibili ad un gioco. Fai checkin all’osteria di Cicco Peppe? Vinci il badge Alcolisti-per-un-giorno. Compri 3 confezioni di Anticalcare Speciale Per I Buchi Della Doccia? Prendi 30 Punti Lavami Ancora. E così via. Fine del recap.
Dicevo, parla di casa tua. Condizione essenziale, avere una casa e una famiglia. Più numerosa è, meglio è. Se non ce l’hai, millantane una, si porta molto e tanto nessuno ti chiederà di presentargliela. Poi procedi così.
- Definisci la meccanica. Scopo della Homemade Gamification (dà un bel nome all’iniziativa, chiedi agli amici copy, se necessario) è regolare il traffico delle agende dei membri della famiglia. Ogni mese si tirano le somme, e chi vince ha diritto al telecomando per una sera.
- Descrivi il sistema di punti. Questo è un po’ complicato, quindi segui bene. Ti spiego solo quelli di moglie e marito, con i figli arrangiati, ma ricordati che sono parecchio importanti e ti danno quell’aura di padre/madre di famiglia che non guasta mai. Ci sono punti-moglie (PMo) e punti-marito (PMa). Tutti insieme si chiamano punti famiglia (PF). Ora. Come si acquisiscono i PF? Con le attività dell’altro membro della coppia. Esempio. Lui va allo stadio? Lei acquisisce alcuni PMo. Lei va a fare shopping con le amiche? Lui acquisisce alcuni PMa. A che serve acquisire punti? A poterseli giocare per le proprie attività. Quando lo squilibrio nel punteggio dei due è troppo, quello con più punti ha diritto a un recupero. Secondo esempio. Lei ha 45 PMo, lui 5 PMa: lei ha diritto ad una settimana in una SPA con un accompagnatore a scelta, oppure non stirerà per un mese. Chiaro?
- Attribuisci un valore ai punti. Anche questo è un po’ complicato (del resto c’è gente che con la gamification ci campa, dovrai pur farti un po’ di sbattimento, no?). La prima cosa da sapere è che non tutte le attività hanno uguale valore. Una possibile scala è quella per cui le attività-dovere costano meno punti delle attività piacere: ovvio, se sto via una notte per lavoro non posso perdere gli stessi punti di uno che sta via una notte per divertimento. La seconda cosa da sapere è che diverse attività presuppongono diverse unità di tempo. Stirare si misura a ore, uscire semplice (ad esempio a cena) si misura a serata, uscire lungo (ad esempio per un week end) si misura a notti trascorse fuori casa. Provo ad ipotizzare una tabella, giusto per, poi tu fatti la tua.
- Attività dovere puro (lavoro, cura e accadimento bambini e anziani, salute, ecc.): l’altro acquisisce 1 PF per unità di tempo
- Attività dovere+piacere (lavoro con divertimento sullo sfondo o viceversa): l’altro acquisisce 2 PF per unità di tempo
- Attività piacere (divertimento e basta): l’altro acquisisce 3 punti
- E così via. Attenzione: un’altra variabile da considerare è l’interesse per l’attività. Se a uno dei due l’attività dell’altro interesserebbe ma deve rinunciarci, guadagna più punti di quanti ne guadagnerebbe per un’attività di cui non gliene frega niente. E quindi la tabella si complica.
- Fatti una case history. Ti racconto la mia. Settembre e ottobre sono mesi fitti sia per me che per marito. Ci sono in particolare 3 eventi ai quali vorremmo partecipare: il Romagna Camp, la Blogfest e la Barcolana. I primi due sono per me attività dovere+piacere, per marito attività piacere. La Barcolana è per entrambi attività piacere. A me interesserebbe molto andare alla Barcolana, a marito del Romagna Camp e della Blogfest interessa il giusto. Ci rendiamo conto per andare dappertutto insieme dovremmo vendere il pupo agli zingari, e quindi decidiamo di dividerci. Facciamo un conto dei punti (che non riporto perché è veramente noioso), salta fuori che la Barcolana vale per marito quanto per me Romagna Camp e Blogfest insieme. Ci dovrò rimettere qualcosa, ma non tantissimo. Poi, per una serie di motivi, alla Blogfest non ci vado più. Appurato che i punti non scadono (per quanto tempo? Definiscilo al punto 3), ho un discreto gruzzoletto da giocarmi nel prossimo futuro.
- Fai l’infografica e vai a raccogliere gli applausi.
11 commenti:
dopo il primo scompisciamento, mi rendo conto che questa cosa va IMMEDIATAMENTE applicata alla MIA vita. mi dedico subito all'implementazione.
ah, e...
introduciamo anche i PSo?
Sono un po' zuccone, scusa. Ma la gamification a cosa si applica? Questa della famiglia è un mero esempio, o si applica a qualsiasi cosa?
Per esempio: se volessi applicarla al mio ristorante o al blog di un paio di miei amici, come potrebbe funzionare?
@flavia sì, introduciamo i PSo :D
@maurice alla famiglia l'ho applicata io, ma ovviamente nasce con altri obiettivi. si può per il ristorante, per i blog dei tuoi amici, per tutto quello che necessita di valorizzazione di contenuti e di fidelizzazione. come si fa? si guarda caso per caso e si pensa. ovviamente sono sempre a disposizione
Sto pensando di valorizzare questo post per due casi controversi:
- i pranzi con mia suocera
- i weekend lunghi dai miei
dai, fallo, e poi fammi vedere la tua tabella :D
oddio, mi sono un po' persa, ma dev'essere l'effetto del ravvreddore... comunque l'idea è fantastica... hai anche idea di come si fa a farla accettare ad un marito dichiaratamente discalculico?
:)
(mi piace il tuo blog, l'ho scoperto solo oggi e credo di restare per un po' :) )
@valepi benvenuta, sono qui da 5 anni, quindi ne avrai di tempo da passare :D
per applicarla, usa le icone al posto dei numeri e il gioco è fatto ;)
le icone! le faccine! geniale!
non ci avevo pensato
;)
assolutamente da applicare. giusto, equo, paritario.
ecco, se lo fai poi dimmi come è andata :)
ma qui mi si apre un mondo!
intanto che aspetto di confrontarmi sul tema con il maritino, sappi che mi son divertita proprio col tuo post... grazie :)
Posta un commento